Calcio, quarti di finale playoff Lega Pro: I BIANCOROSSI SI ARRENDONO AGLI IRPINI. ORA IL RITORNO AL DRUSO

AVELLINO – SÜDTIROL 2-0 (0-0)

RETI: 28’ st 1:0 Tito (AV); 35’ st 2:0 Santaniello (AV).

AVELLINO (3-5-2): Forte; Laezza (26’ Rizzo), Dossena, Illanes; Ciancio, Carriero (34’ st Adamo), Aloi, D’Angelo (43’ st De Francesco), Tito; Fella (26’ st Santaniello), Maniero (43’ st Bernardotto).

A disposizione: Pane, Leoni, Miceli, M. Silvestri, Errico, Rocchi, L. Silvestri
Allenatore: Pietro Braglia

SÜDTIROL (4-3-2-1): Poluzzi; Fabbri, Curto, Vinetot, Morelli; Tait. Greco (44’ st Fink), Karic (36’ st Beccaro); Voltan (13’ st Casiraghi), Rover (26’ st Fischnaller); Odogwu (13’ st Marchi).
A disposizione: Meneghetti, Pircher, El Kaouakibi, Davi, Malomo, Polak, Magnaghi.
Allenatore: Stefano Vecchi

ARBITRO: Daniele Rutella di Enna
ASSISTENTI: Salvatore Emilio Buonocore di Marsala e Andrea Niedda di Ozieri
IV UFFICIALE: Valerio Maranesi di Ciampino.

NOTE: pomeriggio con cielo parzialmente coperto, temperatura sui 21°; campo sintetico; gara a porte chiuse.
Ammoniti: 31’ pt Illanes (AV), 33’ Lezza (AV), 40’ Greco (FCS); 15’ st Curto (FCS), 20’ st Braglia all. Avellino; 38’ st Tait (FCS); 38’ Vecchi all. FCs, 44’ st De Francesco (AV).
Espulsi: al 37’ st Marchi (FCS); dopo il fischio finale cartellino rosso ad El Kaouakibi (FCS).
Angoli: 6-2 (4-1).
Recupero: 1’+ 5’

AVELLINO – Termina 2-0 a favore dei padroni di casa il primo atto dei quarti di finale dei play-off di serie C. Sul sintetico dello stadio “Partenio – Adriano Lombardi” del capoluogo irpino, nella prima sfida di tutti i tempi tra le due squadre, l’US Avellino 1912 vince la gara d’andata del secondo turno della fase nazionale dei play-off per la promozione in serie B.
A decidere le sorti di “gara-1” due reti nella ripresa. Al 28’ potente conclusione mancina di Tito ad incrociare dalla sinistra, palla che si insacca alle spalle di Poluzzi: 1-0. Al 35’ corner di Aloi dalla destra, Santaniello anticipa due difensori sul primo palo e batte Poluzzi, sorpreso dal colpo di testa dell’attaccante: 2-0. L’FCS chiude in dieci in seguito all’espulsione di Marchi.

Ora il ritorno, in programma mercoledì prossimo 2 giugno sul terreno dello stadio “Druso” di viale Trieste a Bolzano (calcio d’inizio alle 17.30). L’FC Südtirol in qualità di migliore terza classificata dei tre gironi al termine della stagione regolare è entrata in scena anche in questa fase con il ruolo di testa di serie alla pari di Alessandria, Padova e Catanzaro (seconde in regular season nei tre gironi, al debutto nei play-off), quindi con la possibilità di superare il turno in caso di parità complessiva dopo i 180 minuti

IN CAMPO

Mister Pietro Braglia schiera gli irpini padroni di casa con il tradizionale 3-5-2. Tra i pali Forte; Laezza, Dossena, Illanes; in difesa, Ciancio, Carriero, Aloi, D’Angelo e Tito a centrocampo, Fella e Maniero punte.
Mister Stefano Vecchi schiera l’FCS con il 4-3-2-1. Davanti a Poluzzi: Fabbri, Curto, Vinetot, Morelli in difesa, Tait. Greco e Karic in mezzo al campo con Voltan e Rover alle spalle di Odogwu.

Primo tempo
10’ Primo angolo dalla sinistra: Tito mette in mezzo la palla si blocca in mischia, Dossena prova la conclusione spedendo sul fondo.
14’ Testa di Carriero da centro area (servito da Tito) palla fuori bersaglio.
34’ Karic vince un duello aereo con Aloi, avvia la ripartenza Odogwu in tre contro uno non riesce a servire lo smarcato Rover, anticipato da Forte.
40’ Ciancio pressato in area, perde il pallone, in area Rover incrocia il tiro troppo lungo.

Secondo tempo
3’ Maniero per Fella conclusione di destro, Poluzzi smanaccia in angolo.
18’ Incursione di Casiraghi dalla destra entra in area e subisce anche un contatto, si continua a giocare e la retroguardia di casa si disimpegna con affanno.
20’ Testa di Illanes sugli sviluppi di un corner, Poluzzi si salva.
28’ Potente conclusione mancina di Tito ad incrociare dalla sinistra, palla che si insacca alle spalle di Poluzzi: 1-0
31’ Casiraghi ci prova di destro da fuori area, Forte respinge a fatica in corner.
33’ Potente conclusione di Marchi, respinta di Forte.
35’ Corner di Aloi dalla destra, Santaniello anticipa due difensori sul primo palo e batte Poluzzi, sorpreso dal colpo di testa dell’attaccante.

Calcio, COPPA ITALIA TIMVISION: La Roma fa la storia, le giallorosse conquistano la Coppa Italia TIMVISION, battuto in finale il Milan ai rigori

La società capitolina conquista il suo primo titolo a livello di prima squadra femminile. Contro le rossonere una battaglia intensa e leale, decisa ai tiri dal dischetto

Milan-Roma 1-3 d.c.r.

MILAN: Korenciova; Vitale, Agard, Fusetti; Bergamaschi, Boquete, Jane (45’ st Mauri), Hasegawa, Tucceri Cimini; Dowie (32’ st Grimshaw), Giacinti. A disp.: Piazza, Rizza, Spinelli, Salvadori Rinaldi, Simic, Conc, Tamborini. All.: Ganz

ROMA: Ceasar; Soffia (23’ st Erzen), Swaby, Linari, Bartoli; Giugliano, Bernauer; Thomas (13’ pts Banusic), Andressa (36’ st Greggi), Serturini; Lazaro (36’ st Bonfantini). A disp.: Baldi, Pipitone, Pettenuzzo, Ciccotti, Corrado. All.: Bavagnoli

ARBITRO: Marotta. Assistenti: Di Monte e Trasciatti. IV Ufficiale: Ferrieri Caputi

NOTE – Ammonite: Giugliano, Vitale, Linari, Boquete, Mauri. Recupero: 1’ pt, 4’ st, 1’ pts, . Spettatori 1.500 circa.

Sequenza rigori – Boquete: parato. Giugliano: gol. Agard: gol. Serturini: gol. Grimshaw: parato. Linari: alto. Tucceri Cimini: palo. Bernauer: gol.

REGGIO EMILIA – Un fine settimana emiliano da incorniciare: dopo il titolo nel Campionato Primavera, la Roma femminile fa sua anche la Coppa Italia TIMVISION, battendo nella finale di Reggio Emilia il Milan ai calci di rigore. Per le giallorosse si tratta del primo titolo a livello di prima squadra.

Un successo arrivato al termine di 120 minuti di una battaglia serrata ma leale contro le rossonere di Maurizio Ganz, in un match caratterizzato dal grande equilibrio, avaro di grandi occasioni da rete ma che per tutta la sua durata ha vissuto di intensità e di adrenalina. È la vittoria di Betty Bavagnoli, l’allenatrice vincitrice della Panchina d’oro nel 2020, che in finale ha schierato in campo ben cinque giocatrici italiane under 25; ed è il successo di una società che solo ieri aveva centrato il secondo titolo Primavera consecutivo, nella finale di Sassuolo contro la Juventus.

La partita. Non sono trascorsi nemmeno trenta secondi sul cronometro e sui piedi di Dowie capita già la prima grande occasione del match: su invito di Giacinti, l’inglese prova a sorprendere Ceasar da fuori area, ma il suo tocco morbido è impreciso.

Nonostante l’elevata posta in gioco, i ritmi di gioco sono alti, anche se le occasioni da rete stentano ad arrivare. Il 4-2-3-1 disegnato da Betty Bavagnoli è più manovriero per sua natura, mentre il Milan punge soprattutto nelle ripartenze, attaccando la profondità alle spalle della linea difensiva avversaria con le sue attaccanti. Con il passare dei minuti le giallorosse aumentano l’intensità della propria manovra sfruttando maggiormente la propria catena di sinistra, ma al 21’ è dalla destra, da uno spunto personale di Thomas, che la Roma costruisce la sua prima vera occasione, reclamando un rigore per un contatto tra la francese e Tucceri Cimini; Marotta – che questa stagione è entrata nella storia per essere stata la prima direttrice di gara ad aver arbitrato una gara di Serie B maschile – lascia correre. Al minuto 28 torna a far parlare di sé il Milan, con Jane pescata ottimamente da Bergamaschi, ma la conclusione della rossonera è troppo centrale per impensierire seriamente Ceasar. È di fatto l’ultima azione offensiva degna di nota di un primo tempo avaro di vere occasioni da gol, chiuso a reti bianche, ma che non ha fatto mancare l’intensità sul rettangolo di gioco.

La ripresa inizia sulla stessa falsa riga della prima frazione di gioco, con la Roma a mantenere più il possesso palla e il Milan a cercare occasioni in contropiede. Nelle fasi di ripartenza le ragazze di Ganz giocano sempre a cercare l’imbucata alle spalle della linea difensiva giallorossa e proprio su un filtrante di Boquete (54’) in direzione di Giacinti, l’attaccante della Nazionale – ormai a tu per tu con il portiere della Roma – viene fermata dalla bandierina della guardalinee, nonostante la posizione di partenza sembrasse regolare. È l’episodio che dà una scossa alle rossonere, adesso più intraprendenti e più pericolose della Roma. In un paio di occasioni Dowie manca il tempo giusto della giocata, sprecando delle ottime potenziali occasioni da rete, mentre con il passare dei minuti Boquete prende sempre più in mano le redini del centrocampo rossonero, dando ampi saggi della propria bravura con il pallone tra i piedi. In pieno recupero, il siluro di Bernauer dai trenta metri, alto di poco sopra la traversa della porta difesa da Korenciova, chiude i tempi regolamentari.

I supplementari si aprono con un intervento provvidenziale di Swaby, che per questione di centimetri salva in scivolata la propria porta e spedisce in curva un assist di Mauri, anziché nella propria rete; sull’angolo seguente Ceasar è quindi salvata dalla traversa, sulla parabola maliziosa di Ticceri Cimini. Il Milan sembra avere più energie nell’overtime e anche i cambi – su tutte Claudia Mauri – sembrano dare maggiore vitalità all’undici di Maurizio Ganz. Nel secondo tempo supplementare le squadre si allungano e concedono quelle occasioni che erano mancate per oltre cento minuti: entrambe le squadre avrebbero le chance per chiudere qui la contesa, ma i calci di rigore sono il giusto epilogo di una partita dove l’equilibrio ha regnato sovrano.

Ai tiri dal dischetto le rossonere peccano di imprecisione, fallendo tre tiri su quattro. Ceasar neutralizza le conclusioni di Boquete e Grimshaw, e il palo respinge il tiro di Ticceri Cimini. Bernauer è fredda quanto basta dagli undici metri e manda le giallorosse in Paradiso: la Coppa Italia è della Roma.

Calcio mercato femminile: I primi acquisti

Di Valentina Marrè:

Seppur la stagione calcistica 2020/2021 non sia del tutto conclusa, molte squadre dei top campionati europei si stanno, già, muovendo sul mercato per rafforzare le proprie rose in vista della nuova stagione.

Nel territorio nazionale sono molti i rumour di mercato, in particolare in casa Juventus, che sta lavorando per portare a Torino giocatrici di livello internazionale. Il mercato bianconero comincia con l’arrivo di Joe Montemurro, che sostituirà Rita Guarino, che ha salutato il club dopo quattro anni e quattro campionati.

L’allenatore australiano, precedentemente all’Arsenal dove ha vinto un campionato e una FA Cup, probabilmente verrà annunciato, già, la prossima settimana.
La dirigenza torinese, però, ha intenzione di rafforzare ulteriormente la sua corazzata.

Il principale obbiettivo è quello di portare in bianconero la stella svedese Kosovare Asllani, che è in scadenza con il Real Madrid. Al club spagnolo la Juventus propone uno scambio con Barbara Bonansea, offerta che attira molto la dirigenza madrilena.

Oltre ad Asllani, potrebbe arrivare un’altra svedese, Fridolina Rolfo, ma la pista si è un po’ congelata a causa di un interessamento da parte del Lione per la giocatrice nordica. Non è finita qua, poiché la Juventus prova ad accelerare per Haley Bugeja e sorprendentemente per Debinha. L’arrivo dell’attaccante brasiliana potrebbe veramente essere fondamentale per la UWCL.

Altri movimenti di mercato in Italia sono l’arrivo di Laura Giuliani al Milan, che sta anche lavorando per la centrocampista dello Sporting Lisbona, Fatima Pinto e per l’attaccante della Roma Lindsey Thomas.

La Fiorentina per il dopo Cincotta, che probabilmente andrà all’estero, sta pensando a Rita Guarino e dovrà prepararsi a sostituire Daniela Sabatino, sempre più vicina alla neopromossa Lazio.

I rumour non arrivano però solo dall’Italia, ma anche dall’Europa, in particolare nelle file dell’Olympique Lyonnais. Dopo una stagione non ai sui livelli il Lione vuole tornare a dominare in Francia e in Europa senza rivali, perciò la dirigenza francese sta pensando a uno scambio epico: Nikita Parris andrà all’Arsenl, con Viviane Miedema che vestirà la maglia del club francese.

A dir la verità l’interessamento del Lione per l’attaccante olandese non è nuovo, poiché già nella finestra del mercato invernale si era parlato di un possibile trasferimento.

L’OL, però, non si ferma e prova ad accelerare per Tiane Endler, che sostituirà Bouhaddi, dal PSG potrebbe arrivare, anche Signe Brunn, giovane promessa danese. Per rafforzare il centrocampo la dirigenza potrebbe portare a Lione Lindsey Horan e Danielle Van De Donk.

Con i possibili addii di Van De Donk e Miedema, l’Arsenal dovrà cercare sostituite al livello delle due olandesi, ma attualmente il primo pensiero è trovare un nuovo coach. Molti media inglesi dichiarano che sarà Casey Stoney a guidare la squadra londinese la prossima stagione, anche se l’ex allenatrice del Manchester United abbia delle offerte anche oltre oceano dal Portland Thorns, che saluterà Mark Parsons a fine stagione.
Intanto le Gunners hanno dato il benvenuto a una maestra del centrocampo Mana Iwabuchi.

Restando in Inghilterra, il Chelsea cercherà di portarsi a casa Lauren James prima del Lione, nel mentre le Blues hanno già dato il benvenuto a uno dei difensori più promettenti d’Olanda, Aniek Nouwen.

L’Everton è invece molto interessato ad Aurora Galli e al duo svedese del Rosengard Nathalie Bjorn e Hanna Bennison. Secondo una classifica, quest’ultima è il miglior giovane talento d’Europa attualmente in circolazione.

In Spagna e in Germania, per ora non ci sono grandi movimenti, tranne per il Bayern Monaco che ha portato in Baviera Saki Kumagay con un possibile sbarco in Germania di Perle Morroni. Il Barcellona, invece, saluterà capitan Vicky Losada, con Ingrid Engen pronta a sostituirla. In più, in casa Barça sono tutti in fermento per l’imminente arrivo di Irene Paredes, acquisto che sarà annunciato al termine del campionato in Francia.

Calcio, Campionato U19 FEMMINILE: GRANDE Prova DELLA JUVE, MA NEL FINALE PASSA LA ROMA CHE DIVENTA CAMPIONE D’ITALIA

Juventus – Roma 0 – 1

Marcatori: 50’ st Tarantino (R)

Juventus: Soggiu, Giordano, Requirez, Giai (Cap), Caiazzo, D’Auria, Berti (32’ pt Schatzer), Talle, Beccari (49’ st Arcangeli), Ippolito, Pfattner. A disposizione: Serafino, Nava, Ruggeri, Sciberras, Moretti, Lepera, Verna. Allenatrice: Silvia Piccini

Roma: Ghioc, Petrara, Zannini (26’ st Bruni), Pacioni (Cap), Severini, Massimino, Corelli, Boldrini, Tarantino, Ferrara (26’ st Massa), Vigliucci. A disposizione: Maurilli, D’Alessio, Comodi, Ridolfi, Silvi, Massimi, Montesi. Allenatore: Fabio Melillo

Arbitro: Alice Gagliardi di San Benedetto del Tronto (Assistenti: Roberta Russo di Piacenza, Simona Cavallari di Ravenna).

Ammonite: 5’ st Corelli (R), 34’ st Giai (J), 38’ st Vigliucci (R), 41’ st Ghioc (R)

SASSUOLO – Un gol all’ultimo secondo di Tarantino decide la finale del Campionato Primavera Femminile e permette alla Roma di conservare il titolo di campionesse d’Italia. A Sassuolo, al termine di una sfida combattuta e giocata a ritmi molto alti, esultano le giallorosse, ma la prestazione della Juventus merita comunque applausi. Le ragazze di Coach Piccini hanno costruito tantissime occasioni per il vantaggio, divertendosi e facendo divertire e, sebbene oggi tornino a casa in lacrime, hanno mostrato di avere davanti a sé un futuro radioso.

Silvia Piccini effettua due cambi rispetto alla squadra che ha sconfitto la Florentia. Uno obbligato – Requirez per Bertucci – e uno per scelta tecnica – Ippolito per Arcangeli. Entrambe le nuove pedine posizionate sulla scacchiera premiano la scelta della Coach e lo fanno capire fin dai primi minuti, nonostante una gara che fatica ad accendersi. Il merito è di due squadre attente e consapevoli dei punti di forza propri e altrui. La partita, però, la gestisce la Juve.

La prima occasione potenziale è targata Pfattner, che, al 6′, prende bene il tempo alla difesa avversaria, ma non riesce a controllare il pallone. Qualche minuto più tardi è Ippolito a inventare, con una grande giocata, ma il suo cross non trova una deviazione amica. Il primo squillo della Roma, al 18′, porta la firma di Tarantino, libera di calciare al volo nel cuore dell’area bianconera. Il suo destro, però, finisce a lato. Con la Juve che fa la partita, le giallorosse si affidano ai lampi delle giocatrici offensive e Corelli prova ad accendersi al 26′: attenta Soggiu.

Costrette a fare a meno di Berti, uscita per infortunio alla mezz’ora, le bianconere, con il passare dei minuti, premono più forte sull’acceleratore e a ridosso dell’intervallo costruiscono tre nitide occasioni da gol. Prima con Pfattner, poi con Beccari e infine con Caiazzo. Il vantaggio, però, non arriva. La ripresa comincia sulla scia di come si era chiusa la prima frazione: una Juve incontenibile, che chiude la Roma nella sua area di rigore.

Si riparte con altre tre occasioni: al 50′ Ippolito su punizione inventa una traiettoria geniale che si stampa sulla traversa, un giro d’orologio più tardi Ghioc è decisiva in uscita bassa su Beccari, con un intervento che vale un gol. Qualche secondo dopo è il turno di Pfattner, la cui conclusione esce di pochissimo. La Roma si salva e tira un sospiro di sollievo quasi tangibile anche al 59′, quando Ippolito dopo una giocata straordinaria sfiora il gol: palla a lato per questione di centimetri.

La Juve continua a fare la partita e mettere in difficoltà la Roma, l’impressione è che il gol sia nell’aria, ma il muro giallorosso regge e alla fine, all’ultima azione prima dei rigori, arriva la beffa. Corner di Vigliucci, Soggiu viene ostacolata in uscita e la palla arriva a Tarantino, che deve solo spingere in porta. Non c’è tempo per reagire, finisce 0-1 e la Roma è campione d’Italia Primavera Femminile.

Gli applausi e i complimenti sono una consolazione amara, ma le bianconere non devono dimenticare quanto fatto fino alla finale e soprattutto nella gara più importante. Per ripartire da qui, con questo spirito, consapevoli della propria forza.

Volley, LVF: le Marche tornano in A1 grazie a Vallefoglia che supera Pinerolo

MEGABOX VALLEFOGLIA- EUROSPIN PINEROLO 3-1

PARZIALI: 25-27 (31’), 25-19 (26’), 27-25 (29’), 25-18 (28’).

MEGABOX: Balboni 1, Bacchi 21, Bertaiola 12, Colzi 7, Pamio 25, Kramer 18; Bresciani (L), Stafoggia, Costagli 1, Durante. N.e. Ricci, Dapic. All. Bonafede.

PINEROLO: Gray 3, Zago 27, Bussoli 8, Akrari 13, Boldini 5, Fiesoli 8; Fiori (L), Buffo 1, Allasia. N.e. Nuccio, Guelli, Pecorari, Casalis, Zamboni. All. Marchiaro.

ARBITRI: Armandola e Santoro..

La Megabox Vallefoglia batte nuovamente la Eurospin Ford Sara in quattro set e conquista la promozione in serie A1 al primo anno di vita della società, al termine di una partita combattutissima, ripresa per i capelli sul 10-17 del terzo set. Il successo della squadra di Vallefoglia promuove in A1 una realtà nuova di zecca, che ha saputo rinverdire la gloriosa tradizione della pallavolo femminile della provincia

Nel primo set parte subito forte Pinerolo (5-1), Kramer riporta sotto la Megabox (5-6) e poi pareggia con un muro (7-7). Bacchi porta avanti le tigri per la prima volta (10-9), ma nell’azione successiva Balboni esce per un infortunio alla caviglia sinistra. Entra Durante, Bacchi allunga 12-10, ma Pinerolo replica subito e torna avanti (12-15).Bacchi si carica la squadra sulle spalle, la Megabox torna a -1. Pamio sbaglia un diagonale strettissimo, Pinerolo torna a +4. Entra Costagli per Colzi (14-18), sul 17-21 rientra Balboni, a lungo sotto le cure di medico e fisioterapista. Pamio trova il 21-23, Costagli il -1 su una ricezione lunga. Zago strappa due set-point (24-22): il primo lo annulla Pamio, il secondo Kramer. Zago riallunga, pareggia un’invasione a rete ospite. Un’invasione della Megabox dà il terzo set-point alle ospiti, il muro di Gray su Pamio chiude il parziale 27-25.

Nel secondo set comincia meglio la Megabox (2-0, muro di Bertaiola). Pamio e Bacchi allungano 7-1, esce Bussoli per Buffo. Pinerolo torna a -3 (muro su Pamio), ma la Megabox ritrova il contro-break e torna a +6 (12-6, con Bertaiola che vince un duello a muro). Un ace di Fiesoli riporta sotto la Eurospin (9-12), Pamio riallunga (15-10), un muro di Kramer sigla il 17-11. Un altro muro di Coli allunga il distacco (22-15), ma Pinerolo non molla. Bertaiola mette a terra il 23-17 e il 24-18, chiude Colzi 25-19.

Nel terzo set Pamio strappa subito il 3-1, un muro su Bacchi vale il 6-6. Pamio riallunga 8-6 ma Pinerolo riaggancia a 9 (muro su Bertaiola). Pamio manda out di un soffio e poi viene murata, Zago allunga il break (13-10). Un altro muro su Pamio e un suo errore in pallonetto fanno scappare via la Eurospin (15-10, 7-0 di break). Il parzia<le negativo per le tigri si allunga (9-0, 17-10 per Pinerolo) prima che Bertaiola lo chiuda con un attacco al centro. Kramer riporta la Megabox a -4 (13-17), un’infrazione di Zago avvicina ancora le tigri (14-17). Kramer si scalda, le biancoverdi rosicchiano ancora un punto (16-18), con Pamio che manda out il -1. Pamio si rifà subito dopo, ma un muro su Kramer riporta a +4 le ospiti (21-17). Bacchi dimezza il distacco, poi mura Zago per il 20-21 e quindi pareggia con un pallonetto spinto (21-21). Gray mette il pallonetto del nuovo vantaggio, Bacchi pareggia, un muro su Zago ricade in campo per il 23-22, un altro di Bertaiola sigla il 24-22. Un muro su Bacchi annulla il primo set-point, un suo errore il secondo. Akrari ne guadagna uno per Pinerolo, pareggia Bacchi. Buffo manda out, chiude Pamio con un pallonetto 27-25.

Nel quarto set si comincia testa a testa, poi un ace di Akrari e un duello perso a rete da Kramer danno il 7-4 a Pinerolo. La Megabox riaggancia subito, Colzi allunga 11-9 dopo una difesa incredibile di Bresciani. Zago manda out e poi viene murata da Colzi (14-10 Megabox), ma poi si rifà con due punti in fila. Colzi sbaglia, Pamio viene murata e Pinerolo torna in vantaggio con un mani fuori di Zago (14-15). Pamio pareggia a muro, poi Zago commette infrazione di seconda linea. Sbaglia Colzi e Pinerolo torna in testa (17-16). Kramer sorpassa ancora, il muro di Pamio dà il 19-17. Kramer allunga 21-17 (seconda palla sulla riga), Buffo manda out: 22-17 Megabox. Kramer mette a terra il 23-17. L’americana guadagna sei match-point per la Megabox, chiude Bacchi 25-18, la Megabox esulta: è tutto vero, è serie A1!

Lucia Bacchi è l’MVP delle Finali PlayOff di Serie A2 La banda della Megabox Volley Vallefoglia ha realizzato ben 36 punti nelle due Finali (21 solo in Gara 2)

Calcio, Amarcord: la Prima Volta dell’Inter

VERCELLI 24 APRILE 1910
I CAPITANI VIRGILIO FOSSATI E ALESSANDRO RAMPINI SI ACCINGONO A GIOCARE LA FINALE SCUDETTO 1910.

LA PRO VERCELLI SCHIERÒ UNA SQUADRA DI RAGAZZI PER PROTESTA CONTRO LA FEDERAZIONE, CAUSA MANCATO ACCORDO SULLA DATA DELL’INCONTRO.

L’INTERNAZIONALE VINSE 10-3 DIVENTANDO PER LA PRIMA VOLTA CAMPIONE D’ITALIA.

In quella partita (che, giova ricordare, l’Inter non fu colpevole di nulla, perché la Federazione pensò bene di organizzare una partita della Nazionale lo stesso giorno della finalissima per lo scudetto, obbligando i vercellesi a partecipare alla gara della Nazionale, da qui la protesta della dirigenza delle “bianche casacche”, capitanata dal presidente Bozino, che in spregio alla Federazione, mando in campo i ragazzini della quarta squadra), Sandro Rampini consegnò all’allibito capitano interista Fossati una lavagnetta, affinché non perdesse il conto delle reti che sarebbero stati capaci di segnare a questi poco più che bambini. È narrato che il clima che regnava allo stadio “Camp ed la Fera” (campo della fiera, il vecchio stadio della Pro, che sorgeva dove oggi c’è il parcheggio dello stadio attuale) c’era un clima allucinante, con il pubblico che ruggiva come leoni, e ai tre gol dei ragazzini esultarono più che se avessero vinto il campionato.

Marco Pilati su tutti il ragazzo della foto, Alessandro Rampini, fratello minore del grande Carlo. Vinse uno scudetto nel dopoguerra e vestí anche la maglia della nazionale. Peraltro fu per lungo tempo “memoria storica” di quella Pro, essendo morto nel 1995 alla bella età di 99 anni.

Lorenzo Desker se non ricordo male, è ancora attualmente il più anziano giocatore tra quelli defunti ad aver partecipato alla Nazionale.

Basket, LBF mercato: Asia Taylor alla Passalacqua Ragusa

RAGUSA – Asia Taylor vestirà la maglia della Passalacqua Ragusa nella prossima stagione. Trent’anni il prossimo agosto, Asia è un’ala di grande qualità ed esperienza, che ha già militato nel campionato italiano, avendo giocato a Cagliari nella stagione 2014-2015. Nel campionato appena concluso la nuova americana di Ragusa ha giocato in Spagna, con la maglia del Clarinos San Cristobal, dove ha chiuso con 15 punti e 6 rimbalzi di media a partita. Precedentemente ha vestito, tra le altre, le maglie di Phoenix Mercury, Minnesota Lynx, Indiana Fever e Washington Mystics, nella Wnba. Tra le altre squadre di club, 17 punti, 7.5 rimbalzi di media in Ungheria con Gyor nella stagione 2019/2020; 18.9 punti e 8.1 rimbalzi di media in Australia con Perth Lynx nella stagione 2018/2019; 19 punti, 7.6 rimbalzi in Australia con Sydney nella stagione 2017/2018; 30.3 punti e 12 rimbalzi in Turchia con Mersin nella stagione 2017/2018.

“Si tratta di una giocatrice di enorme esperienza e versatilità – dice di lei coach Gianni Recupido – in grado di adattarsi a circostanze diverse, può giocare sia da 3 che da 4. Abilissima nell’uno contro uno e nell’attaccare il ferro, caratteristica importante vista la squadra che stiamo costruendo. Ci aspettiamo tanta energia e fisicità e che sia da esempio per le compagne”.

Basket, Euroleague: L’OLIMPIA RIMONTA, LOTTA FINO ALL’ULTIMO POSSESSO, MA CEDE DI 2 AL BARCELONA

BARCELLONA-OLIMPIA MILANO 84-82 (27-24, 51-42, 67-71)

BARCELONA: Davies 2, Hanga 2, Bolmaro 4, Smits 3, Gasol 10, Oriola, Abrines 6, Higgins 11, Martinez, Kuric 8, Claver, Mirotic 21, Calathes 17. All. Jasikevicius

OLIMPIA MILANO: Punter 23, Leday 8, Micov 14, Roll, Rodriguez 11, Tarczewski, Delaney 9, Shields 13, Brooks, Evans, Hines 4, Datome. All. Messina

ARBITRI Sreten Radovic (Croazia), Matej Boltauzer (Slovenia), Olegs Latisevs (Lettonia)

KOLN – Ha lottato l’Olimpia, è rientrata da meno 11, ha giocato un terzo quarto memorabile segnando 29 punti alla miglior difesa di EuroLeague, è schizzata a più otto, ha costretto il Barcellona a giocare la partita punto a punto fino all’ultimo possesso. E alla fine la differenza l’ha fatta il jumper dalla media in transizione, senza falli da poter spendere, di Cory Higgins. 84-82: il Barcelona va in finale dove affronterà l’Efes, l’Olimpia sfiderà il CSKA Mosca per il terzo platonico posto. E’ stata la miglior prova stagionale contro il Barcellona. Nel secondo tempo, Milano l’ha ribaltata, assumendo di forza il controllo delle operazioni. Le prodezze di Calathes a cavallo dei due quarti conclusivi hanno limitato i danni, poi è stato un corpo a corpo in cui l’Olimpia non ha mollato nulla. La differenza è stata un tiro, quello con cui Higgins ha vinto la partita per la sua squadra, chiudendo un’indimenticabile stagione europea per l’Olimpia.

IL PRIMO QUARTO – Il Barcellona segna tre dei primi quattro tiri, ma l’unico errore è corretto a rimbalzo da Calathes. Il primo parziale è di 7-2 e convince Coach Messina a spendere subito un time-out per scuotere la squadra. L’Olimpia riparte con un parziale di 5-0. Vlado Micov segna nove punti nel primo quarto, incluso un gioco da tre punti. A rimbalzo la taglia del Barcellona si sente, ma dopo 5:35 una tripla di Malcolm Delaney consegna a Milano il vantaggio sul 15-14. Il Barcellona spedisce in campo Pau Gasol, che si presenta con una tripla, poi usa tutta la sua lunghezza per segnare al ferro. L’Olimpia fatica a contenere l’esecuzione offensiva del Barcellona, ma resta agganciata con sette punti consecutivi di Punter. Alla fine di un primo periodo dal punteggio alto, è 27-24 Barcellona.

IL SECONDO QUARTO – Il Barcellona prova subito ad allungare usando le percentuali dal campo, altissime (19/31 a metà gara), e il gioco dentro-fuori di Gasol. Il margine tocca i sei punti tre volte. Milano con grande cuore risponde sempre, una volta Rodriguez, una Punter, un’altra Shields. La stazza avversaria resta un problema difficile da risolvere: Mirotic a rimbalzo strappa il canestro del più otto. E’ il momento più complicato, perché le percentuali di tiro del Barcellona anche quando la difesa sembra tenere sembrano intaccare la fiducia della squadra, generano due palle perse consecutive e ci sono anche Delaney e LeDay con due falli. Sergio Rodriguez ferma l’emorragia con un jumper dalla media e due tiri liberi. All’intervallo è 51-42.

IL TERZO QUARTO – L’Olimpia parte con una tripla di Micov dall’angolo, alza la qualità della difesa anche quando, al terzo fallo di LeDay, si abbassa con Micov su Mirotic. Il Barcellona cerca di usare il mismatch ma la difesa tiene. Una tripla di Punter in transizione riduce il margine a tre punti. Il Barcellona riparte con una bomba dall’angolo di Abrines. Ma l’Olimpia difende forte, corre, Punter segna altri tre punti, Delaney centra una tripla frontale e in contropiede Shields sorpassa dopo quasi sei minuti, sul 58-57. Altri cinque punti consecutivi di Punter spingono improvvisamente Milano sul più cinque. Tarczewski lavora forte a rimbalzo d’attacco, ne conquista quattro. L’ultimo genera il possesso che permette a Rodriguez di segnare il momentaneo più otto. Il Barcellona va a giocare con due playmaker, Calathes e Bolmaro, ma si procura soprattutto tiri liberi. Con quelli ricuce il divario, poi Calathes trova anche una tripla allo scadere. Alla fine del terzo è 71-67 Milano.

IL QUARTO QUARTO – Il Barcellona produce lo sforzo massimo, alza la pressione difensiva, continua a trovare punti inusuali da Calathes. Mirotic a rimbalzo rapina i due punti del nuovo soprasso con l’inerzia passata di nuovo di mano. Dal time-out di Coach Messina, l’Olimpia esce con una tripla di LeDay, poi un contropiede concluso da Shields e il nuovo più quattro. Ma la partita resta lì. Shields commette il quarto fallo, Bolmaro dalla media restituisce il vantaggio al Barcellona. Arriva anche il quarto di fallo di LeDay. Shields con una palla rubata, con quattro falli, pareggia a tre minuti dalla fine. Higgins dalla media e Mirotic dalla lunetta allungano a più tre con 1:55 da giocare. Dal time-out di Messina, Kevin Punter centra il pareggio con un missile. Il finale è fisico e difensivo. Non segna più nessuno fino a quando Higgins centra il jumper con 0.8 secondi sul cronometro che vale la vittoria, 84-82.

Così Coach Ettore Messina nella conferenza stampa con cui ha commentato la semifinale di EuroLeague persa 84-82 contro il Barcellona:

“Abbiamo combattuto tutti e due, noi siamo andati molto meglio nel secondo tempo ma alla fine hanno vinto loro per un tiro. Quando diventa una questione di possessi, succede. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto anche se studieremo in cosa possiamo migliorare. Penso che la squadra sia andata oltre i propri limiti, nel secondo tempo abbiamo deciso di usare le nostre rotazioni cercando atletismo e difesa, quello che nel primo tempo non era stato all’altezza. Siamo andati anche con un quintetto piccolo con Micov da 4 e in fondo siamo arrivati ad un tiro dalla vittoria contro una squadra che in regular season ci aveva dato segnali diversi, sembrava che contro di loro facessimo fatica a giocare. Oggi abbiamo fatto fatica, ovviamente, ma la partita ad un certo punto l’abbiamo girata”.

Cosa è cambiato nel secondo tempo:

“Ci sono squadre contro cui fai fatica ad avere punti di riferimento e magari quello che hai progettato di fare ti accorgi che non funziona. Nell’intervallo abbiamo solo cercato di capire cosa potevamo cambiare e fare meglio. Ne abbiamo parlato con i giocatori, perché questa è una squadra che, principalmente grazie ai più esperti, ha la flessibilità di capire cosa si può fare meglio se qualcosa non va. Non capita sempre, ci sono squadre che non riescono a cambiare l’inerzia di una gara, questi ragazzi ci riescono”.

La lezione per il futuro:

“Credo che fisicità e atletismo siano sempre più condizione necessaria per vincere ai massimi livelli europei. Non è una lezione, ma una conferma. Loro hanno cambiato di nuovo la partita nel quarto periodo quando hanno avuto la disciplina di cambiare in difesa con Davies e martellarci in attacco con il gioco in post basso di Mirotic. Poi è chiaro che negli ultimi due minuti non abbiano avuto percentuali alte e questo in certe partite lo paghi. La nostra è stata una grande stagione, abbiano giocato 40 partite e alla fine non giocheremo per il titolo per un tiro. Proveremo a migliorare e tornare i playoff poi vedere cosa succede. Questo è quello che vogliamo fare”.

La prova di Punter, Shields e LeDay:

“Penso che i nostri rookie abbiano raccolto la sfida proposta dal Barcellona e giocato bene come hanno fatto per tutto l’anno. So che sono tre giocatori su cui possiamo fare affidamento per i playoff del campionato italiano che sono il vero obiettivo della nostra stagione. L estate sarà interessante, cercheremo di aggiungere qualcosa alla squadra e soprattutto migliorare i giocatori che abbiamo. In termini di possibilità non avremo di più, ma ho fiducia che grazie a organizzazione, visione, modo di lavorare si possa ancora continuare a crescere”.

Basket, LBF: la Fila San Martino presenta il nuovo Head Coach Lorenzo Serventi

Foto – Carlo Silvestri

SAN MARTINO IN LIPARI – È andata in scena la presentazione ufficiale di Lorenzo Serventi, nuovo coach del Fila San Martino. Il tecnico emiliano è stato introdotto dal Presidente Vittorio Giuriati, che non ha mancato di ringraziare Larry Abignente, allenatore uscente:

«A Larry saremo sempre legati e grati, con lui abbiamo fatto un percorso lungo nove anni, pieno di soddisfazioni. Quando si è saputo che avremmo cambiato la guida tecnica, tanti allenatori si sono proposti, ma da subito avevamo individuato in Lollo la nostra prima scelta. È un piacere e un onore iniziare questo nuovo cammino con lui».

Dopo i bei traguardi con Umbertide e Lucca, nell’ultimo anno coach Lorenzo Serventi ha guidato la Virtus Bologna:

«Un’esperienza bella e faticosa, siamo arrivati fino alla semifinale Scudetto, un risultato straordinario e impensabile all’inizio dell’anno – ha spiegato il neo tecnico giallonero – Ci tengo a ringraziare il Dottor Zanetti per avermi dato questa opportunità, e due dirigenti che mi sono stati molto vicini come il Presidente Alberto Piombo e la Team Manager Federica Nannucci. Non nego che per un allenatore competitivo come me sarebbe stato stimolante fare l’Eurocup e ambire allo Scudetto, con la squadra che stanno facendo, anche se la società non ha avuto fiducia in me. Subito però si è aperta questa nuova possibilità a San Martino con Vittorio, con cui da anni ormai mi lega un rapporto d’amicizia. È un Presidente che ha visione, e che mette sempre l’allenatore al centro del progetto. Lo reputo un uomo vero come lo sono io, ci siamo dati la nostra parola, e alla fine siamo riusciti a concretizzare questa avventura, che mi stimola davvero molto».

Undicesimo allenatore della prima squadra in 43 stagioni di storia giallonera, Serventi condivide con la società capisaldi quali progettualità e programmazione:

«Mi piace molto lavorare con le giovani, e mi unisco al ringraziamento a Larry Abignente, ottimo allenatore che stimo tantissimo. Portare avanti questa mission, a cui lui e la società hanno lavorato per tanti anni, è uno stimolo veramente grande. L’obiettivo è creare il giusto mix fra giovani e giocatrici con esperienza in A1, anche se sappiamo che non ci aspetta un cammino semplice. Sarà sicuramente un campionato duro, ma confido molto nell’entusiasmo del pubblico. Sono venuto tante volte a San Martino in questi anni, e si è sempre dimostrato molto appassionato. Sono davvero contento di allenare per questi colori e per la gente che c’è qui».

Per il momento nessuna ufficializzazione sui nomi, ma idee chiare sulle priorità di quello che sarà il Fila 2021/22:

«Assieme costruiremo una nuova squadra che, come prima cosa, dovrà diventare “squadra” nel vero senso della parola. È un requisito fondamentale per riuscire a raggiungere i risultati, chiaramente lavorando sulle caratteristiche delle ragazze che avremo a disposizione».

Il direttore sportivo Leopoldo Carraro ha poi svelato un’importante novità per la prossima stagione: Egle Sulciute, ormai sanmartinara d’adozione, passerà dal campo alla panchina, entrando nella squadra di allenatori Lupebasket. Una seconda carriera per la stella lituana, che già nell’ultima stagione aveva svolto un prezioso e apprezzatissimo lavoro di allenamenti individuali con le giovani, e che sarà coinvolta sia a livello senior che giovanile.

«Le sue qualità non solo tecniche ma anche umane, così come la sua intelligenza cestistica, saranno fondamentali per lo sviluppo delle ragazze – ha spiegato il diesse – Siamo certi che sarà un valore aggiunto importantissimo per la nostra realtà».

A chiudere la serie di interventi è stato Flavio Pettenon, Presidente del main sponsor Fila Solutions, alla ventunesima stagione al fianco della prima squadra:

«Benvenuto al nuovo allenatore, di cui conosciamo le qualità, penso che scelta migliore non si potesse fare. Mi auguro che torneremo presto ad assistere alle partite in maniera tradizionale, e che sarà un campionato vissuto al meglio dalle nostre Lupe e dai tifosi».

Calcio, Prove d’Europeo: gli Azzurri battono 7-0 San Marino, a Cagliari arriva il 26° risultato utile consecutivo

Italia San Marino 7-0:

RETI: 30′ Bernardeschi, 33′ Ferrari, 48′ Politano, 66′ Belotti, 74′ Pessina, 76′ Politano

Italia (4-3-3): Cragno (63′ Meret ); Toloi, Mancini (63′ Di Lorenzo), Ferrari, Biraghi (73′ Bastoni); Castrovilli, Cristante, Pessina (86′ Barella); Bernardeschi, Kean (45′ Politano ), Grifo (63′ Belotti) A disposizione: Sirigu, Locatelli, Insigne, Berardi, Florenzi, Immobile All. Mancini

San Marino (4-3-3): Benedettini E.; Battistini Ma., Fabbri, Rossi, Grandoni (50′ Vitaioli); Golinucci E., Mularoni; Tomassini F (50′ Brolli)., Hirsch, Palazzi (73′ D’Addario); Manni. A disposizione: Stimac, Benedettini, Battistini, Brolli, Vitaioli, Cevoli, Golinucci, Tommasini, Lunadei, Zonzini. All. Varrella

Arbitro: Trustin Farrugia Cann (Malta)
Assistenti: Luke Portelli – Edward Spiteri
Quarto Ufficiale: Antonio Giua (Italia)

CAGLIARI – La vera prova generale sarà il 4 giugno a Bologna con la Repubblica Ceca, ma intanto l’Italia si avvicina all’Europeo battendo con un perentorio 7-0 San Marino e centrando il settimo successo di fila, 26° risultato utile consecutivo (21 vittorie e 5 pareggi) per una Nazionale che, chiusa la prima fase di raduno in Sardegna, dal 1° giugno a Coverciano aumenterà i giri del motore per farsi trovare pronta al debutto con la Turchia.

L’Italia fatica nella prima mezzora a trovare spazi, poi sblocca la partita con i gol di un ispirato Bernardeschi e Ferrari e nella ripresa arrotonda il risultato grazie alle doppiette di Politano e Pessina e al 12° centro in Nazionale del ‘Gallo’ Belotti. Roberto Mancini prende appunti in panchina a poche ore dalla scelta più difficile, quella dei 26 convocati per il Campionato Europeo.

A due settimane dall’esordio nel torneo continentale, privo di Jorginho ed Emerson impegnati domani nella finale di Champions League, Mancini non rischia gli acciaccati Verratti, Sensi, Spinazzola, Pellegrini e rimanda anche il debutto di Giacomo Raspadori, partito in mattinata dal ritiro di Forte Village per raggiungere i compagni dell’Under 21, impegnata lunedì nei Quarti di finale dell’Europeo di categoria con il Portogallo. In porta tocca quindi al ‘cagliaritano’ Cragno, Ferrari e Mancini sono i centrali di difesa con Toloi e Biraghi sugli esterni. Inediti anche centrocampo (Cristante, Castrovilli e Pessina) e attacco, con Kean, Grifo e Bernardeschi. Per tutti una preziosa vetrina per un posto in prima fila a EURO 2020.

Relegato all’ultimo posto del Ranking FIFA (210°), San Marino non può costituire un ostacolo troppo impegnativo per un’Italia che punta a vivere un Europeo da protagonista. Si gioca ad una porta sola, ma gli spazi sono pochi e San Marino si difende con ordine. E così non è un caso che sia un difensore, Mancini, a sfiorare due volte di testa il vantaggio su azione d’angolo. Kean e Bernardeschi si alternano al centro dell’attacco ed è l’attaccante della Juventus a sbloccare il risultato alla mezzora: lancio di Cristante per Castrovilli, che controlla di petto e appoggia all’indietro per il sinistro vincente del numero 20 azzurro. Il raddoppio arriva dopo soli quattro minuti grazie a Gian Marco Ferrari, che raccoglie la respinta di Benedettini e segna il suo secondo gol al San Marino dopo quello realizzato con la Nazionale sperimentale di Gian Piero Ventura in occasione del successo per 8-0 nel maggio 2017.

A inizio ripresa Politano prende il posto di Kean e impiega appena quattro minuti per andare a segno sfruttando uno scivolone di Grandoni. Entrano anche Meret, Di Lorenzo e Belotti, quest’ultimo autore del 4-0 dopo una bella combinazione in velocità con Bernardeschi. Per il ‘Gallo’ è il 12° centro in Nazionale, raggiunto l’amico-rivale Ciro Immobile. Nel finale la scena è tutta per Matteo Pessina, autore dei suoi primi due gol in maglia azzurra e per Politano, che firma la sua doppietta personale. Entrambi sono a caccia di una maglia per l’Europeo, ora la palla passa a Roberto Mancini.