Basket, Coppa Italia A1F: il Famila batte la Dinamo e conquista l’ennesima finale

FAMILA SCHIO – DINAMO SASSARI 88-61

FAMILA SCHIO: Mabrey 17, Bestagno 4, Mestdagh 10, Sottana 7, Verona 7, Sventoraite 2, Crippa 2, Keys 9, Penna 17, Ndour 13

DINAMO SASSARI: Toffolo 11, Mazza 0, Carangelo 6, Arioli ne, Gustavsson 4, Makurat 12, Fara ne, Thomas 12, Holmes 11, Ciavarella 5

ARBITRI: Pazzaglia di Pesaro, Morassutti di Gradisca D’Isonzo, Cassina di Desio

CAMPOBASSO – Il Famila Wuber raggiunge l’ennesima finale di Coppa Italia della sua storia domando una combattiva Sassari per 88-61. Ad un primo tempo equilibrato, ma vissuto su continui strappi, fanno da contraltare altri 20 minuti dominati dalle orange trascinate da una super Penna autrice di 17 punti con il 100% dal campo. Sottana e compagne conosceranno questa sera il nome dell’altra finalista che uscirà dalla sfida tra Bologna e Venezia.

I primi 3 minuti di gioco vivono su un sostanziale equilibrio con Sassari che mette la testa avanti con i liberi di Gustavsson che costano anche il secondo fallo di Keys: 7-8. Poi il Famila scatena tutta la sua potenza di fuoco costruendo un break di 17-0 trascinato in attacco da Mabrey (già in doppia cifra) e Verona, in difesa da un lavoro eccellente di tutto il quintetto: 24-8 al 7’. Sassari si sblocca con la conclusione pesante di Toffolo aprendo le danze nel tiro dall’arco: arrivano infatti le triple di Makurat, Ciavarella e Penna per il 27-19 del decimo.

Mestdagh e Sottana dalla distanza allungano di nuovo sul +14 che rimane tale anche quando la belga trasforma i liberi per fallo antisportivo di un’irruenta Holmes. Al 15’ si mette in ritmo Thomas con la tripla che scuote le sarde: Holmes e la stessa Thomas riportano la Dinamo sotto di 7 ma è Makurat a chiudere il quarto con la tripla del 43-37.

C’è voglia di chiudere presto la contesa e la tripla di Keys assieme ai canestri di Ndour ne sono la testimonianza. Ma il Banco di Sardegna non demorde e con Thomas e Makurat rimane a meno sei. La svolta arriva al 25’: gioco da tre punti di Keys, triple di Mabrey e Penna per un break di 14-2 che fa volare le orange sul +18.

Il Famila Wuber ora è più leggero mentalmente e gioca con più serenità: Verona e ancora Penna puniscono dalla distanza per il 72-48 con l’ala bergamasca in grande spolvero toccando i 17 punti personali al 35’. La partita è già in pieno garbage time quando la Dinamo migliora il proprio score soprattutto con i canestri di Toffolo. L’ultima sirena suona sull’88-61 ed il Famila raggiunge la sua ennesima finale di Coppa Italia (domani con palla a due alle ore 20)!

Basket, EuroLeague: L’OLIMPIA TENTA LA RIMONTA NEL SECONDO TEMPO MA VINCE IL MACCABI

MACCABI TEL AVIV – OLIMPIA MILANO 85-66

MACCABI: Brown 17 (8 ast), Baldwin IV 15 (6 ast), Martin 8, Menco n.e, Sorkin 18, Dibartolomeo 8, Hilliard, Cohen 3, Braimoh, Nebo 8 (10 reb), Ziv, Colson 8. Coach Kattash.

OLIMPIA: Davies 1, Thomas 9, Luwawu-Cabarrot 8, Pangos 5, Tonut, Melli 5, Baron 4, Napier 15 (4 ast), Ricci, Shields 14 (5 reb), Hines 5, Voigtmann. Coach Messina.

ARBITRI – Ryzhyk (Ucraina), Hordov (Croazia), Petek (Slovenia).

TEL AVIV – L’Olimpia ha provato a rimontare da meno 17 contro un Maccabi in casa ai limiti dell’imbattibile (14-2 adesso), rientrando fino a meno sei nella parte iniziale del quarto periodo. Non abbastanza per minacciare davvero la vittoria della squadra di casa, che si è imposta 85-66, nonostante un terzo quarto difensivamente rilevante arrvato però dopo un primo tempo piatto sotto questo aspetto. La notizia migliore della serata è stata il ritorno in campo di Kevin Pangos.

Dopo la tripla del 7-6 di Shavon Shields, schiacciando il piede sull’acceleratore, il Maccabi piazza un parziale di 8-0 che scava sette lunghezze di margine per la squadra di casa, molto abile a creare gioco vicino a canestro con le penetrazioni dii Brown e le conclusioni dei lunghi. Nel primo periodo, il Maccabi tira 11/14 da due. Quando entra Roman Sorkin centra una tripla e poi tre canestri ravvicinati. In tutto produce nove punti e il Maccabi chiude avanti 29-21.

La produzione di Roman Sorkin vicino al canestro prosegue. Segna cinque punti consecutivi che permettono al Maccabi di respingere la rimonta di Milano generata da Deshaun Thomas, che dopo aver completato un gioco da tre nel quarto iniziale, centra anche due triple. L’Olimpia si avvicina a meno quattro. Ma dura poco. Il Maccabi è più fisico in difesa e corre in contropiede. Le percentuali restano alte e scappa a più 14 a metà del periodo. Aiutata dalla zona 3-2, l’Olimpia ha qualche minuto di inerzia favorevole che le consente di tornare a meno otto. In quel momento però subisce due triple consecutive, una di Di Bartolomeo allo scadere dei 24 secondi e una di Brown. Il Maccabi riprende subito ritmo e fiducia e scappa via sul 53-36.

L’Olimpia parte con un parziale di 5-0, una tripla di Shields e due tiri liberi di Napier. Il Maccabi risponde immediatamente e questa volta con l’altro suo grande realizzatore, Wade Baldwin, ripristina 16 punti di vantaggio. Milano però resta solida, replica con un 9-0 nel quale ci sono due triple consecutive di Napier che obbligano Coach Katash al time-out.  Al rientro, Jarell Martin allo scadere dei 24 secondi trova la tripla che riporta il Maccabi avanti di dieci. E ancora l’Olimpia non si scompone, la difesa è di un altro livello rispetto alla prima parte di gara. Melli converte un gioco da tre punti, Shields aggiunge un tiro libero che ricuce il divario a sei punti. Il Maccabi riparte con una tripla di Baldwin, poi l’Olimpia ha un passaggio a vuoto in attacco, anche sbagliando qualche tiro libero di troppo, Ma si aggrappa alla sua difesa, che tiene il Maccabi a 13 punti nel terzo, per chiudere sotto di dieci, 66-56.

L’Olimpia prova ancora ad avvicinarsi. Segna Pangos dalla media, Shields anche lui dalla media. Il divario si riduce ancora a sei punti, ma in una ripresa con tanti parziali, il Maccabi prima trova due tiri liberi di Di Bartolomeo e poi un’altra tripla di Martin riconquistando 11 punti di vantaggio. Qui l’Olimpia si smarrisce di nuovo sui due lati del campo. Il Maccabi allunga e chiude la partita senza più patemi.

Ettore Messina:

“Complimenti al Maccabi e Coach Katash, perché hanno giocato una partita eccellente. Nel primo tempo abbiamo concesso sei giochi da tre punti a causa di piccoli, ingenui fallo in situazioni di lay-up. Chiaramente il livello di competitività in quel momento non è stato quello che sarebbe servito. Nel terzo quarto abbiano trovato la nostra vecchia chimica e siamo stati competitivi. Credo ci siano stati due momenti decisivi. Quando siamo tornati a meno sei abbiamo sbagliato un tiro da tre aperto. Poi quando eravamo a meno dieci abbiamo sbagliato tre tiri liberi consecutivi. La partita è finita in quel momento. Loro hanno un notevole livello di atletismo che in EuroLeague spesso fa la differenza. Oltre a questo è ad un sistema che funziona, hanno due guardie che sanno creare in qualsiasi momento. È molto importante avere giocatori così, perché capita che nei playoff il gioco ristagni e due elementi creativi sono preziosi. Noi abbiamo avuto tanti infortuni pesanti con giocatori fondamentali come Shields, Pangos, Datome poi anche Hall e per qualche tempo Baron. Questo è quello che ci è successo. Siamo stati bravi e fortunati a trovare Napier ma era troppo tardi per ritornare nei playoff. Quando abbiamo cominciato a giocare bene dopo l’arrivo di Napier, si è rifatto male Indipendentemente da questo abbiamo perso 4 gare su 6 con le ultime tre squadre della classifica. Lo dico con tutto il rispetto, perché certamente potevano trovarsi in una posizione diversa. Shields alla fine era solo un po’ dolorante al ginocchio. Forse ha giocato più di quanto si aspettava. Ma dovrebbe essere stato solo un po’ di sovraccarico”.

Basket, EuroLeague: niente da fare per la Virtus Virtus ad Istanbul

EFES ISTANBUL – VIRTUS BOLOGNA 86-67

EFES: Larkin 5, Beaubois 10, Singleton ne, Bryant 13, Gazi 3, Clyburn 5, Arna, Tuncer ne, Pleiss 14, Micic 7, M’baye 5, Zicic 24.
Coach: Ataman

VIRTUS: Mannion 17  Belinelli 10, Bako 6, Lundberg 3, Shengelia 3, Hackett 2, Menalo ne, Mickey 11, Camara, Weems 2, Ojeleye 13. 
Coach: Scariolo

ARBITRI: PUKL, KARDUM, CLIVAZ.

ISTANBUL – La Virtus Segafredo termina l’ultimo back to back della sua stagione europea ad Istanbul, sul campo dei bi-Campioni d’Europa in carica dell’Efes, indisponibile dell’ultima ora per un attacco influenzale Jaiteh. Primo quarto equilibrato, giocato con buon ritmo da entrambe le squadre, Virtus che non si fa intimidire dall’avversario, parte aggressiva, difende bene e non lascia troppo spazio di manovra in attacco (8-7), Mickey riceve l’invito di Mannion e segna dalla media, Gazi chiude il gioco da tre ma Bako schiaccia di prepotenza per bene due volte trovando la parità.

Nel secondo quarto i padroni di casa provano a mettere il primo solco portandosi sul +11 (26-15), ma la Segafredo non ci sta e costruisce la propria rimonta fino a toccare il -4 con Mickey e Shengelia (26-22) a 2′ abbondanti dall’intervallo lungo; l’Efes prova a piazzare il parziale che vale il nuovo +11 ma Mickey stoppa tutto segnando su assist di Hackett, tripla di Pleiss alla quale risponde Lundberg sempre da tre, sirena e squadre che rientrano nello spogliatoio sul punteggio di 36 a 27.

5 a 2 il parziale di inizio secondo tempo con l’Anadolu che rimane sulla doppia cifra di vantaggio (41-29), la squadra di Coach Ataman difende molto bene il pitturato e dall’altra parte fa valere centimetri e giocate, break di 5 a 0 che obbliga la panchina virtussina a chiamare il time out, +17 Efes (46-49) a 5′ abbondanti dalla terza sirena; la Segafredo prova a ricucire lo svantaggio ma Zicic e Beaubois rimandano a -19 i bianconeri (55-36) a 2′ dalla fine. Mannion risponde a Zicic prima che Beaubois metta la tripla proprio sulla sirena, 60 a 38.

La Virtus parte forte, piazza il break del 6 a 0 con Mannion e obbliga al time out gli avversari, i bi-campioni d’Europa non ci stanno e rispondono fermando il tentativo di rimonta tornando sul +22 a 5′ abbondanti dalla fine (72-52), Mannion chiude il gioco da quattro punti per poi trovare la tripla nell’azione successiva, ma le V Nere non riescono più ad avvicinarsi a Zicic e compagni. Ad Istanbul vince l’Efes, finisce 86 a 67.

Sergio Scariolo:

“Prima di tutto congratulazioni all’Efes, stanno giocando davvero bene da entrambi i lati del campo nell’ultimo periodo. Giocano bene il pallone, giocano bene, attaccano bene l’area e creano tiri facili anche in una serata non buona al tiro. Da parte nostra non posso dire di essere non soddisfatto del sforzo che i miei giocatori hanno messo in campo. Venivamo qui senza cinque giocatori e per noi era importante iniziare bene e il primo quarto è andato molto bene, così come metà del secondo quarto: abbiamo avuto ottimi tiri, poi abbiamo perso energia. Abbiamo fatto del nostro meglio, ci abbiamo provato: adesso abbiamo bisogno di un po’ di riposo e pensiamo già ai prossimi impegni per questo importante finale di stagione.”

Basket, Coppa Italia A1F: troppo forte la Virtus per le padroni di casa

CAMPOBASSO – VIRTUS BOLOGNA 71-96

CAMPOBASSO: Del Sole , Bocchetti , Togliani 5, Kacerik 4, Trimboli 11, Giacchetti, Quininez 3, Milapie 6, Battisodo, Parks 26, Abdi 11, Scherf 5
All: Sabatelli

VIRTUS: Del Pero 5, Pasa 6, Rupert 19, Barberis 5, Dojkic 8, Andrè 8, Zandalasini 13, Orsili 7, Parker 6, Laksa 19, Cinili
All: Ticchi

ARBITRI: Almerigogna di Trieste, Marzulli di Pisa, Frosolini di Grosseto

CAMPOBASSO – Quarti di finale Coppa Italia edizione 2023 per la Virtus Segafredo Bologna che nella prima partita vedrà proprio le padrone di casa della Molisana Magnolia Campobasso come primo avversario.
Palla a due vinta dalle bianconere che non trovano il canestro per centimetri nei primi due tentativi per poi sbloccarsi con Rupert che dalla lunetta segna 1/2. Una volta rotto il ghiaccio due difese ferree di Pasa consentono a Laksa e Zandalasini di trovare lo spazio necessario a trovare i punti che valgono il sorpasso sul punteggio di 8-9. Per le molisane il reparto lunghe rappresenta la principale arma offensiva con i 6 punti di Milapie in questo primo quarto: gara equilibrata che non trova una padrona ma un break di 0-7 da parte bianconera costringe Campobasso al time out sul 15-20 c0n 2.35′ sul cronometro. Le rossoblù rientrano ma i liberi di Rupert, entrambi a bersaglio, consegnano un nuovo vantaggio alla Virtus ampliato dal canestro di Parker e dal buzzer beater di Dojkic che fissa il primo parziale sul 20-26.

Secondo parziale che si apre co la tripla di Scherf, ma con Orsili che trova un canestro tanto funambolico quanto fondamentale che vale il +5. Campobasso ci crede e prova a restare in scia, riportandosi a -4 ma Dojkic trova il fondo della retina con una tripla pesante che vale il +7, subito assorbito da Milapie che emula da tre a cui fa subito eco Parks per il -1. Sorpasso e controsorpasso della Virtus ai danni di Campobasso per poi capitalizzare il contropiede di Rupert che vale il 37-40 a 2.55′ dal termine. La Segafredo amplia negli ultimi minuti e chiude la prima metà in vantaggio 41-47.

Dopo l’intervallo lungo è la Virtus a restare in vantaggio con Rupert e Laksa che portano ad 11 le lunghezze di vantaggio dopo 3′ minuti di gioco. Magnolia però non rimane a guardare e torna a segnare, con Parks e Milapie, ma viene subito anestetizzata da Laksa e Rupert che siglano una tripla a testa. Con ben tre triple consecutive Laksa sigla il parziale di 6-0 che costringe La Molisana a chiamare time out sul 50-66: la Virtus tiene alti i ritmi e spinge con maggior continuità trovando canestri in velocità. La difesa che le bianconere riescono a mettere in campo è di alto livello, concedendo appena 16 punti a fronte dei 27 seganti: anche il terzo parziale termina con la Segafredo in vantaggio sul punteggio di 57-74.

Ultimo parziale di gestione per la Virtus che incappa però su due triple molto rapide di Campobasso che accorcia con il punteggio di 63-77. Trascinata da Rupert la Segafredo prende definitivamente il controllo della partita con Dojkic che su palla rubata scolpisce il +20 a 5′ minuti dalla fine, nonostante una Campobasso mai doma e sempre pericolosa. Ultimi minuti di garbage time, utili solo a ritoccare le statistiche: la partita termina con una netta vittoria della Virtus Segafredo che si impone per 71 – 96.

Basket, Coppa Italia A1F: la Dinamo supera la Geas

DINAMO SASSARI – GEAS SESTO SAN GIOVANNI 53-48

DINAMO: Toffolo, Mazza NE, Carangelo* 1 (0/2, 0/7), Arioli NE, Gustavsson* 14 (3/7, 2/3), Makurat Anna* 10 (2/8, 2/9), Fara NE, Thomas* 2 (1/2, 0/2), Holmes* 19 (5/11, 2/7), Ciavarella 7 (1/2, 1/4)
Allenatore: Restivo A.

GEAS: Dotto C. 4 (2/3, 0/1), Moore* 11 (5/9 da 2), Begic* 8 (2/6, 1/5), Arturi, Gorini* 2 (1/5, 0/1), Bestagno* 4 (0/2, 1/1), Tava, Trucco 10 (2/7, 2/5), Panzera 5 (2/6, 0/1), Holmes* 4 (2/6, 0/5)
Allenatore: Zanotti C.

ARBITRI: Nuara di Treviso, Pellicani di Ronchi dei Legionari, Corrias di Cordovado

CAMPOBASSO – La Dinamo compie un’autentica impresa riuscendo a conquistare la semifinale di Coppa Italia, battendo in rimonta il Geas 53-48, al termine di una battaglia senza esclusioni di colpi. Carangelo ha la febbre alta e rimane in campo stoicamente, Sassari rimonta da -16 e negli ultimi 5 minuti fa il break decisivo con i canestri decisivi di Gustavsson. 19 punti e 12 rimbalzi per Holmes, 14 punti e 10 rimbalzi per la svedese. Storica semifinale domani alle 18 contro le campionesse italiane di Schio. Elin Gustavsson è l’assoluta MVP della partita, sono suoi i canestri che decidono il match negli ultimi due minuti. Bomba e canestro con un grande passo e tiro, la svedese chiude con 14 punti e 10 rimbalzi. La rimonta del 2° quarto quando Geas è arrivata a +16, la difesa della Dinamo nell’ultimo quarto. Le sarde affrontano il Geas nei quarti di finale di Coppa Italia con la squadra di Restivo che cerca una storica qualificazione alle semifinali. 1-1 i confronti in stagione con Sassari battuta pesantemente in Lombardia ma capace di resistere al 4° posto nella regular season e a conquistare anche il fattore campo nei playoff Scudetto. A Campobasso gara secca in cui ci si gioca tutto, nell’altro quarto incredibile sorpresa sfumata di un soffio con Ragusa che ha portato le campionesse d’Italia di Schio al supplementare per poi uscire sconfitte 87-80.

Si gioca all’insolito orario delle 15 con la Dinamo che parte leggermente meglio di Sesto che non fa mai canestro, il Banco allunga sul 5-1 nell’approccio ma si blocca offensivamente. La squadra di Restivo tira con 2/18 dal campo nel 1° quarto anche con tiri aperti e costruiti bene, la posta in palio è altissima, Geas inizia subito con le rotazioni dalla panchina e trova più continuità. Zanotti punta sulla fisicità e sulla gestione del ritmo, le lombarde piazzano un parziale di 13-2 che porta Sesto sul 14-7 del 10’ con il Banco in grande difficoltà e bloccato.

La Dinamo non riesce ad entrare in partita offensivamente, le percentuali si abbassano ulteriormente il Geas ne approfitta per allungare il break prima sul 20-7 poi sul 25-9 con Sassari in palese ritardo. Ciavarella e Holmes con due triple provano a scuotere la squadra di Restivo ma la squadra di Zanotti sembra essere in controllo.

Nel momento più difficile del match la Dinamo tira fuori l’orgoglio, Carangelo ci prova nonostante i 39 di febbre proprio nel giorno dei quarti, un canestro e una rubata di Holmes firmano il parziale di 13-2 che vale il rientro in partita (22-27). Due tiri liberi di Ciavarella consentono al Banco di chiudere all’intervallo sotto di 3 punti (24-27) con un parziale chiave di 15-2. Dinamo con 7/30 dal campo, Carangelo con la febbre da 0/5, mentre Holmes ha 12 punti con 8 rimbalzi e 4/10 al tiro

Partita che rimane brutta e spigolosa, la fisicità del Geas con Moore che prova a fare la differenza dentro l’area, il tentativo della Dinamo di correre e di alzare il ritmo ma con percentuali deficitarie. Sassari rimane aggrappata al match ma deve sempre rincorrere (27-31). Confronto difficile, il Banco prova a venirne a capo, Ciavarella ha impatto, un paio di giocate di Holmes permettono alla Dinamo di restare in scia, al 30’ è 36-37. La Dinamo resiste con il 25% dal campo 4/23 da 3 punti e con Carangelo praticamente out per la febbre, Holmes ha 14 punti con 11 rimbalzi

Nell’ultimo quarto è assoluta tensione, la Dinamo si gioca tutte le sue carte con una grande difesa, Carangelo rimane stoicamente in campo nonostante la febbre alta, Holmes è nel match, mentre nel concitato finale punto a punto, Trucco tiene da sola a galla il Geas, mentre Gustavsson decide il match: la svedese segna 7 punti pesantissimi, tripla e canestro con passo e tiro negli ultimi due minuti che decide il confronto e manda in paradiso Sassari, che conquista una storica semifinale.

Basket, Coppa Italia A1F: troppa Reyer per San Martino che approda in semifinale

REYER VENEZIA – FILA SAN MARTINO 83-75

REYER VENEZIA: Villa 10, Delaere 6, Pan 11, Meldere ne, Cubaj 4, Madera 7, Yasuma, Fassina 7, Santucci 10, Shepard 16, Kuier 12, Nicolodi All.Mazzon

FILA SAN MARTINO: Washington 16, James 11, Guarise 9, Milazzo 14, Diakhoumpa ne, Pastrello 15, Russo ne, Kaczmarczyk 4, Arado 2, Dedic 4 All.Serventi

ARBITRI: Maschietto di Treviso, Barbiero di Milano, Bettini di Faenza

CAMPOBASSO – Ai quarti di finale della Techfind Coppa Italia – Final 8 La Molisana, l’Umana Reyer vince 83-75 il derby veneto contro la Fila San Martino Di Lupari. Dopo un primo tempo equilibrato le orogranata hanno alzato l’intensità in entrambi i lati del campo giocando una grande terzo quarto che ha permesso loro di portare a casa la gara, nonostante la rimonta provata nell’ultimo quarto dalla Fila. Per l’occasione le Lagunari indossano una divisa speciale color oro per i 150 anni della società.

Primo quarto equilibrato: al 4-0 giallonero risponde un 7-0 targato Umana. Partita intensa dove le squadre mettono molta energia sul parquet. E’poi Shepard ad indicare la via del canestro, ma le lupe non mollano e rimangono attaccate alla partita. Il botta e risposta dalla distanza Madera-James chiude i primi dieci minuti di gioco 22-21.

Nella seconda frazione di gioco le leonesse provano a dare il primo strappo arrivando al +5, 26-21. San Martino trova la reazione e piazza un parziale di 11-0 con Washington e Milazzo protagoniste. Brava l’Umana a non disunirsi e a tornare al meno uno con il tiro dalla lunga distanza, 34-35. Villa lancia Kuier in contropiede che inchioda al ferro dando spettacolo alla Molisana Arena. Shepard (quota 10 punti) chiude il parziale di 12 a 3 che manda le squadre negli spogliatoi sul 38-35.

Al ritorno dall’intervallo lungo le ragazze di coach Mazzon dettano il ritmo della gara e allungano sul 46-37 dopo 2′ grazie ad una buona intensità difensiva. Villa e Santucci portano punti ed energia in campo con l’Umana Reyer che tocca anche il +12. Continua a colpire dall’arco la formazione veneziana, questa volta con Kuier e la capitana Pan per il 59-45. Grande terzo quarto per le orogranata che indirizzano la partita terminando avanti 72-49 con la tripla sulla sirena di Pan (52% da tre totale fino a questo momento).

Negli ultimi dieci minuti di gioco la Fila ricuce in parte il gap con un 16-7 di parziale nei primi 5′ con coach Mazzon costretto al time out sul 79-65. Pan e compagne vanno un pò in difficoltà, le lupe ci credono e arrivano al -9 con un canestro di Pastrello che però sbaglia il libero del fallo tecnico fischiato a Santucci. L’Umana Reyer vince 83-75 e accede alla semifinale di Coppa Italia.

Volley, C/F Puglia: La Dinamo CAB Molfetta sfida la terza forza del campionato

Il match interno contro Gioiella Voley Gioia domenica 2 aprile

Ha sicuramente dato fiducia all’ambiente la terza vittoria consecutiva conquistata dalla Dinamo CAB Molfetta contro l’Acquaviva. L’obiettivo, adesso, è dare continuità a questi risultati e provare a portare a casa l’ennesimo successo. L’occasione potrebbe essere quella giusta seppur affrontando un’avversaria di tutto rispetto. Presso la Palestrina del Pala Poli di Molfetta, domenica 02 aprile alle ore 19.30 arriva Gioiella Volley Gioia , terza forza del campionato, sempre più lanciata verso i playoffs di fine stagione.  Sarà una sfida complessa per le ragazze allenate da coach Marzocca perché dinanzi vi sarà una compagine in grado di centrare 17 successi su 21 partite stagionali disputate. Meglio ha fatto soltanto il Monopoli e, ovviamente, la capolista Altamura. E’ un ostacolo da affrontare con concentrazione e determinazione, aspetti più volte richiamati da Marzocca e dallo staff tecnico. Il potenziale della Dinamo CAB Molfetta è tale da poter permettere alle ragazze in maglia arancio di affrontare la sfida senza timori. All’andata le gioesi si imposero per 3 set a 1 sulla Dinamo: una sconfitta netta dove le molfettesi riuscirono ad impensierire le padrone di casa soltanto nel terzo set vinto con risultato di 25-22. Sarà necessario scendere in campo consci dei propri mezzi, evitando gli errori dell’andata: da quelli in ricezione a quelli a muro, provando a giocarsela alla pari.

E’ quanto chiede ed afferma anche il capitano Teresa Sciancalepore che, alla vigilia del match contro Gioia, ha parlato in questo modo:

«Cercheremo in ogni modo la vittoria e chiedo a tutte, ma anche a me stessa,  di scendere in campo con la giusta concentrazione per provare a far nostra questa partita». 

Basket, A2F: Sanga Milano a Mantova per riscattare il passo falso contro l’Alpo

Riparte in trasferta il percorso di avvicinamento ai Playoff de il Ponte Casa D’Aste che dopo la sconfitta casalinga contro Alpo cercherà due punti importanti in chiave primo posto in casa del San Giorgio Mantova (Palla a due fissata per sabato alle 20.30). Mantova è Avversario storicamente scorbutico in grado di mettere in difficoltà il team milanese, come dimostra la partita d’andata vinta dalle Orange di soli due possessi, e che ha bisogno di una vittoria per difendere il proprio ottavo posto che vuol dire playoff.

Simbolo della grinta a disposizione della compagine mantovana la lunga Lllorente, ormai una certezza del campionato di A2, che sta viaggiando con 12,4 punti di media a cui aggiunge quasi 10 rimbalzi (9,8), a darle manforte Orazzo, miglior realizzatrice della partita d’andata che sta garantendo alla propria squadra 13,7 punti a partita.

Elisabetta Penz presentando il match, dichiara:

“La sconfitta con Alpo non cambia il significato della prossima partita contro Mantova, perché tanto l’idea è sempre quella di scendere in campo per vincere senza pensare troppo a calcoli e accoppiamenti vari. Avrà quindi un peso importante, ma come lo avrebbe avuto se avessimo vinto! Questo anche perché Mantova è un’ottima squadra, con un roster di tutto rispetto e di esperienza. Ci aspetta una partita intensa, loro se la giocano sempre con tutte le squadre e poi per un soffio non la portano a casa, quindi non possiamo mollare neanche un minuto la concentrazione. Questo finale di regular season è a tutti gli effetti una preparazione ai playoff. Intenso sicuramente, ma almeno ci dà la possibilità di arrivare ai playoff sul pezzo”.

Basket, C Gold: la Virtus Molfetta batte Monteroni in Gara 4 e conquista la serie B interregionale

MONTERONI – VIRTUS MOLFETTA – 58-78

MONTERONI: Quarta 6, Di Lorenzo 0, De Bartolo 4, Pallara 0, Cucurachi 0, Stefanini 8, Colaci 3, Greco 2, Gigliotti 10, Ouandie 25, Gigli 2, Mascoli 0. All. Marra

VIRTUS MOLFETTA:  Brown 13, Chiriatti 14; Buccini 0, Formica 10, Sirakov 18, Vujanac 8,  Mavric 4 Paganucci 0, Annese 0, Kazlauskas 9, Minervini 0. All. Carolillo

ARBITRI: Farina e Amatori di Brindisi

Foto – Donato Volpe

MONTERONI – E’ tutto vero. E’ tutto completamente vero. Non è più un sogno, ma realtà. Una realtà chiamata serie B che la  DAI Optical Virtus Basket Molfetta ha accarezzato per tutta la stagione e adesso può urlarlo fortissimo: siamo in serie B interregionale!! E’ questo il grido di gioia scoppiato poco prima delle ore 22 di uno storico 29 marzo dalla Palestra del Velodromo Ulivi di Monteroni dove i biancoazzurri, dopo l’ennesima gara combattutissima, hanno piegato la resistenza dei salentini. In Gara 4 la DAI Optical Virtus Basket Molfetta batte la Nuova Pallacanestro Monteroni 76-58 portando a 3 le gara vinte nella serie dei playoffs. Nel venticinquesimo anno di storia, la Virtus Molfetta raggiunge un obiettivo strepitoso portando la pallacanestro molfettese là dove merita di essere. Tutto questo grazie ad un gruppo squadra perfetto, unito fuori prima che dentro, ad uno staff tecnico di prim’ordine guidato dai coach Sergio Carolillo e Guido Vittorio, ma soprattutto grazie ad una società lungimirante capace di progettare una stagione nei minimi particolari. Questa è stata la DAI Optical Virtus Basket Molfetta nella stagione 2022/2023 guidata da un condottiero, che non ama riempire le pagine dei giornali, ma sempre in primissima linea. E’ il Presidente Andrea Bellifemine affiancato dai due vicepresidenti Marco de Pinto e Lorenzo Scaramuzzi e dal Direttore Sportivo Mauro Lot. Tutto questo per sottolineare come a vincere è stato un gruppo magnifico e ben strutturato, oggi realmente in grado di affrontare la serie B e di portare il nome di Molfetta e della pallacanestro molfettese fuori dai confini pugliesi. 

E’ doveroso, tuttavia, rendere merito agli avversari del playoff più difficile ed incerto di tutta la serie C Gold. La Nuova Pallacanestro Monteroni, nelle quattro gare disputate, ha dimostrato di essere una bella squadra, attrezzata in tutti i reparti. Alla Virtus, però, va l’altrettanto merito di essersi immediatamente rialzata dopo la debacle di domenica scorsa in Gara 3, dimostrando ancora una volta quella grande consapevolezza dei propri mezzi. Non poteva che partire in pieno equilibrio il primo quarto. A dimostrarlo è direttamente il parziale dei primi dieci minuti gioco, inchiodato sul 19-19. Le due squadre ormai si conoscono e si affrontano a viso aperto, rincorrendosi per tutto il quarto. All’iniziale vantaggio salentino rispondono le realizzazioni di Chiriatti, Brown e Sirakov. A cui si aggiungono quelle di Kazlauskas, il primo dei suoi ad aprire con una tripla il secondo quarto. Monteroni non ci sta e sospinto dal proprio pubblico si riporta avanti. Tutto questo fino al nuovo pareggio Virtus sul 30-30 firmato da Vujanac. A chiudere in proprio favore il secondo quarto sul 36-33  ci pensano Formica, Brown e ancora Sirakov che prende la squadra per mano conducendola sino alla vittoria. Un successo che si concretizza sempre di più a partire dal terzo quarto quando la luce sul Monteroni si spegne. Ai salentini non bastano i punti d Ouandie perché la Virtus prende completamente il pallino del gioco e il comando delle operazioni a partire dal momentaneo pareggio sul 43-43. Il -1 raggiunto dal Monteroni sul finale del terzo quarto (che in ogni caso si chiude con risultato 53-51 per i biancoazzurri) è solo un’illusione perché la Virtus grazie ad uno scatenato Sirakov oltre a Chiriatti, Brown e Vujanac riesce a portarsi sul +12 sul Monteroni che diventa +14 sul risultato di 68-54. I padroni di casa appaiono storditi, tirano i remi in barca e la Virtus fa sua Gara 4 chiudendo i conti sul risultato di 78-58 e volando in serie B.

Coach Sergio Carolillo:

«E’ la vittoria di un gruppo eccezionale ma anche di una famiglia che si chiama Virtus Molfetta che oggi è tornata a scrivere la storia della pallacanestro della città di Molfetta e non solo».

Gioia immensa è anche quella espressa dal vicepresidente Marco de Pinto

«Nel 25° anno della nostra storia siamo tornati a fare la storia grazie ad una società che crede fortemente in quello che fa, mettendoci anima e cuore».

Cala il sipario sulla stagione Virtus con in mente già la prossima che inizia nel segno della lettera B.

Basket, Coppa Italia A1F: il Famila, con il brivido, doma Ragusa dopo un overtime

Famila Wuber Schio – Passalacqua Ragusa 87-78

SCHIO: Mabrey 23, Bestagno 6, Sottana 0, Verona 12, Howard 18, Sventoraite 6, Crippa 3, Keys 4, Penna 0, Ndour 12

RAGUSA: Romeo 7, Consolini 2, Di Fine ne, Olodo ne, Salice ne, Mallo ne, Dotto 4, Hampton 28, Vitola 2, Attura 12, Ostarello 9, Anigwe 14

ARBITRI: De Biase di Udine, Certonza di Grottammare, Tommasi di Veroli

CAMPOBASSO – Inizia con le palpitazioni la Final 8 di Coppa Italia del Famila Wuber Schio che ha bisogno di un overtime per domare un’orgogliosa Ragusa nei quarti di finale. Le orange vincono 87-78 approcciando bene la partita nel primo quarto ma senza sfoderare mai il colpo decisivo per chiuderla. Nel finale dei tempi regolamentari, poi, una super Hampton riesce a portare le sue al supplementare dove il sangue freddo orange ha la meglio per centrare la qualificazione.

Il Famila attende ora l’esito della sfida tra Sassari e Geas per scoprire l’avversaria della semifinale di domani (palla a due alle ore 18).

Prima dell’inizio della gara, la GIBA ha consegnato a Costanza Verona il premio come miglior giocatrice del campionato di Serie A1.

Un ottimo inizio
Sette dei primi nove punti orange portano la firma di Verona mentre Ragusa rimane a contatto con Romeo e Anigwe. A cavallo tra il quarto ed il sesto minuto showtime delle due squadre dalla lunga distanza: 5 triple consecutive firmate Ndour, Attura, Keys e Romeo con il punteggio che decolla sul 18-14. C’è tempo, però, per altre due conclusioni pesanti per la prima fuga scledense con Mabrey e Crippa: 29-16 ritoccato da Dotto in lunetta negli ultimi secondi di quarto.

Importante approccio della Passalacqua al rientro in campo con un break di 2-9 (triple di Hampton e Dotto, tre liberi di Ostarello) che trova la risposta di Bestagno e Howard per il 37-26 al 14’. Ragusa alza ulteriormente l’intensità difensiva mettendo in difficoltà il Famila che cala le proprie realizzazioni: Attura e Consolini realizzano il -5, respinto da Verona e Mabrey. Anche questo periodo si chiude con l’1/2 in lunetta della Virtus Eirene a pochi secondi dalla fine: 45-39.

Un secondo tempo sulle montagne russe
Clamoroso terzo quarto nel quale la Passalacqua impiega 3’ minuti per trovare il primo canestro ma Schio non fa meglio, anzi: segna il 50-42 con Howard e poi non muove più il proprio tabellone tra tiri fuori misura, palle perse e tanto affannamento. Ne approfittano le siciliane che, trascinate da una sontuosa Hampton, sorpassano per il 50-54 della terza sirena.

Le orange mettono le cose apposto con Mabrey, Verona e Howard che infila due triple in successione che aiutano Schio a ritrovare un vantaggio importante sul +9. Quando Ragusa sembra essere spalle al muro (71-64 con i liberi di Sventoraite) Hampton la trascina verso l’impresa fino alla tripla del pareggio a quota 74. Sull’ultima azione della partita Mabrey non riesce ad evitare i supplementari.

Sangue freddo nei possessi decisivi
Ancora Hampton sblocca le sue nell’overtime ma in lunetta manca i liberi del +4: è un momento di svolta della gara. Mabrey, infatti, si carica la squadra sulle spalle realizzando 7 punti consecutivi di classe assoluta. Il tempo scorre e Howard e Bestagno mettono la firma definitiva per l’87-78 finale. Il Famila Wuber giocherà domani alle 18 la semifinale di Coppa Italia contro la vincente di Sassari-Geas.

Coach Dikaioulakos:

“Abbiamo approcciato bene la gara e, in alcuni momenti, abbiamo giocato davvero un buon basket. Ma forse questo ci ha fatto pensare che la partita fosse facile. Ragusa è un’ottima squadra con un bravo allenatore: hanno giocato una grande partita ma forse anche noi glielo abbiamo permesso. Alla fine abbiamo avuto il sangue freddo e l’esperienza giusta per vincerla”.

Lino Lardo:

“Ci credevamo entrati in campo volendo fare questa partita, cercando di portarla a casa. Abbiamo cambiato le difese e le ragazze sono state brave e concentrate. Una grande prova di Hampton ma tutte hanno giocato bene, purtroppo abbiamo avuto Romeo che ha giocato zoppicando, ma anche nel supplementare eravamo andati avanti. Siamo comunque orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Anche nel primo turno dei playoff affronteremo una corazzata ma con questo spirito possiamo fare bene”.