IHL – Serie A, derby ladino tra Gherdeina e Fassa mentre il Cortina attende il Merano

Poteva essere un giovedì che avrebbe dovuto consacrare il Renon come assoluto capolista della IHL – Serie A. Il Gherdeina, invece, ha dato voce alle sue potenzialità ed ha assestato un bel colpo ai Buam con la risicata ma importante vittoria alla Ritten Arena per 2:1. Ora i ladini hanno permesso di ricompattare la classifica ed a loro volta possono gettarsi nella mischia visto che una terza sconfitta avrebbe ulteriormente indebolito le Furie. La graduatoria vede tre formazioni a 6 punti vista anche la grande e sorprendente partenza della matricola Unterland che, oltre a comandare i giochi nella Alps (4 successi su 4 incontri), ha raggiunto sia Cortina che Renon dopo il successo contro il Vipiteno per 4:2 in testa alla massima serie italiana. Ma non c’è tempo per fiatare.

Sabato altre due interessanti sfide. All’Olimpico di Cortina, gli ampezzani di casa cercano il tris nella massima serie contro il Merano che, invece, ha avuto una falsa partenza e cerca riscatto. Sabato anche l’entrata in scena del Fassa che giocherà la sua prima sfida valevole anche per la IHL – Serie A nell’acceso derby ladino contro il Gherdeina in programma a Selva di Val Gardena.

Il Cortina ha iniziato il suo cammino nella massima serie con 2 successi contro Gherdeina e Vipiteno ed ora contro il Merano può andare in testa in solitaria. Dopo la sconfitta a Jesenice, alla prima di Alps, i biancocelesti hanno ingranato una buona marcia e possono passare in testa alla IHL – Serie A nella sfida contro il Merano.

Non sarà per niente semplice. I nostri prossimi avversari  hanno avuto una partenza negativa e sicuramente vorranno correggere la rotta.” Così il difensore Luca Zanatta che poi sferza anche la sua formazione:anche se abbiamo sbagliato la prima gara a Jesenice, siamo riusciti a vincere le altre sfide. Però dobbiamo stare attenti perché sono state delle vittorie in cui non abbiamo fatto alcuni errori e preso alcune penalità. Quindi bisogna prestare la massima attenzione perché non sempre può andare bene. Inoltre il Merano ha alcuni giocatori molto esperti che possono cambiare la sfida in ogni momento.” Come è stato il cambio di allenatore ? “Si può che dire che il ritorno di Giorgio De Bettin, che conosce molto bene tanti di noi, ha dato più consapevolezza dei nostri mezzi anche perché tanti giovani sono cresciuti. Il coach pretende molto da noi e stiamo imparando degli automatismi che ci verranno utili nel corso della stagione. Posso dire che abbiamo fame di vittorie e che c’è la possibilità di cogliere l’occasione di fare bene sia per lo Scudetto che per la Alps. Ci vuole molta umiltà ma siamo sulla strada giusta sapendo che gli equilibri sono molto cambiati e quindi possiamo ambire a qualcosa di più. Sono tanti anni che non vinciamo un trofeo. Ma ora dobbiamo già concentrarti contro il Merano e sfruttare di nuovo il fattore casalingo per fare bene sia per lo Scudetto che per la Alps.”

Il Merano è reduce dalla quinta sconfitta in Alps ma questo non sembra fiaccare la speranza di un veterano di lungo corso come Christian Borgatello:Dobbiamo iniziare a fare risultato e già a Cortina dobbiamo cambiare marcia. Ma posso dire che queste sconfitte sono anche frutto di due situazioni. Abbiamo avuto alcune assenze nel periodo di preparazione mentre l’avvento di un allenatore come Brad Gratton ha portato novità ed un nuovo modo di giocare. Credo che ci voglia ancora un po’ perché tutti possano assimilare quello che ripeto è un hockey moderno e dinamico ma con tutte le conseguenze del caso nell’applicarlo.” Lo scorso anno siete partiti bene ma poi vi siete afflosciati alla distanza. “Il fatto di non essersi qualificati alla fase finale dello Scudetto per una misera differenza reti nei confronti del Cortina ci ha molto demoralizzato. Poi in Alps siamo finiti anche nel girone di qualificazione da dove non ci siamo più ripresi. Sono sicuro che tutti i giovani hanno un anno in più di preparazione e devono assumersi le loro responsabilità perché è venuto il loro momento.” Sei ancora un esempio per tanti per la tua freschezza atletica e per non tirarti mai indietro. “Il difficile non è giocare la stagione ma preparala. Ogni anno in più è sempre più impegnativo trovare la voglia e le motivazioni ma anche quest’ anno dopo l’ultima stagione mi sono messo a preparare quella attuale e non mi è pesato per nulla. Finché ho questo spirito voglio continuare a giocare. “ Sono cambiati alcuni rapporti di forza. Il Merano vuole recitare la sua parte. ”Ovvio che si. Quest’ anno c’è molto equilibrio e sono sicuro che lotteremo fino in fondo anche se queste prime gare non sono andate come dovrebbero.”

Il Gherdeina è riuscito a conquistare tre punti sull’ostico campo di Collalbo e quindi si è rimesso in careggiata dopo una partenza tutt’altro che esaltante come ci conferma Michael Sullmann Pilser, autore della prima rete contro i Buam.Contro il Renon abbiamo dimostrato che possiamo fare risultato e giocare contro chiunque. Un successo importante che ci rilancia anche se siamo solo ad inizio stagione e c’è tutto il tempo per migliorare. Il Gherdeina soffre un po’ sempre all’inizio e questo per varie cause sia di preparazione che nell’inserire alcuni elementi ma siamo fiduciosi per il futuro.” Sabato ci sarà il derby ladino. “Non importa quello che è successo quest’estate nel torneo estivo. Sarà tutta un’altra storia e sarà molto combattuto. Però vogliamo dare seguito al successo contro il Renon.” Hai incontrato tuo fratello Alexander nella sfida contro l’Unterland. Che sensazioni ci sono state. “Era la prima volta che sfidavo mio fratello e devo dire che qualche contrasto c’è stato perché quando si gioca si guarda al proprio obiettivo e non ci sono parenti od amici. Ovvio che prima e dopo il match ci sono stati momenti d’emozione. Ora voglio prendermi la rivincita contro i Cavaliers ed ho già segnato sul calendario il prossimo derby. Credo che l’Unterland non sia più una sorpresa dopo questi primi risultati. Sono convinto che abbiano tanto entusiasmo e soprattutto sia partiti molto in anticipo con la preparazione sul ghiaccio che ora gli stando i giusti benefici. Quest’anno c’è tanta concorrenza ma sono sicuro che il Gherdeina, se saprà sacrificarsi e lavorare duro, potrà recitare un ruolo da protagonista.”

Il Fassa è l’ultima squadra che mancava all’appello e con il derby ladino potrà finalmente confrontarsi anche con la classifica della IHL – Serie A. La settimana dei Falcons è iniziata molto bene con un primo successo da tre punti contro il Future Team e come ci dice l’allenatore Marco Liberatore, quest’ anno la squadra di Alba di Canazei è molto diversa. “Posso solo dire che abbiamo perso tanto in esperienza rispetto alla scorsa stagione. Abbiamo allestito, però,  una formazione giovane, per lo più basata sui locali e qualche rinforzo, che vuole crescere strada facendo. Una specie d’investimento per il futuro. Sappiamo che ci saranno delle difficoltà e le prime sconfitte sono nate dall’inesperienza però come “underdog” ci sentiamo molto pronti per affrontare questa impegnativa stagione e posso assicurare che potremo levarci anche qualche soddisfazione perchè il team è molto unito e che con molta grinta affronterà la stagione. Contro il Gherdeina vogliamo fare risultato e sicuramente sarà una bella battaglia dal punto di vista dell’hockey.”

DINAMO SASSARI – VIRTUS BOLOGNA 79-76

DINAMO SASSARI: Jones 7, Pisano ne, Piredda ne, Robinson 6, Dowe 8, Kruslin 3, Gandini, Bendzius 15, Gentile 5, Raspino, Diop 7, Onuaku 18.
Coach: Bucchi

VIRTUS BOLOGNA: Cordinier 12, Mannion, Belinelli 12, Pajola 4, Bako 10, Ruzzier ne, Lundberg 6, Menalo ne, Mickey 13, Camara, Weems 6, Ojeleye 9. 
Coach: Scariolo

Arbitri: Mazzoni M., Baldini L., Borgioni D.

BRESCIA – E’ la sera della finale, primo trofeo in palio per la Virtus Segafredo Bologna che a Brescia ha la possibilità di alzare la Supercoppa Italiana. Virtus invariata per Coach Scariolo, che porta in panchina gli stessi 12 giocatori della semifinale vinta con Milano. Primi due minuti di gara frizzanti per la Segafredo che con Mickey e Weems si porta in vantaggio (3-7), Sassari trova il pareggio prima ai liberi e poi sfruttando il contropiede, primi 5′ di gara in sostanziale equilibrio e con rapidi capovolgimenti di fronte, Lundberg e Bako provano a scappare ma Robinson trova la tripla del nuovo -1 per il Banco di Sardegna (14-15). Diop trova il sorpasso che dura un amen, Cordinier segna ma ancora una volta il centro sassarese trova la via del canestro, si  entra nell’ultimo minuto di gioco sul +2 per la squadra di Coach Bucchi (19-17); Bako ai liberi costruisce il nuovo vantaggio, Cordinier pressa il proprio marcatore costringendolo all’errore e il centro belga chiude i giochi nel primo quarto portando la Segafredo sul punteggio di 19 a 23. Passa un minuto e Sassari ritrova il pareggio, Bendzius dalla lunetta fa 2/2, Jones segna da due ma Ojeleye blocca tutto inventando da tre, Virtus di nuovo a -1 (27-26), il match rimane equilibrato, quando mancano 5′ all’intervallo lungo Weems mette tutti d’accordo trovando la tripla del momentaneo pareggio (31-31). Fallo sul tiro di Cordinier, il francese dalla lunetta fa 3/3, ma gli avversari piazzano il break del 4-0 che obbliga Coach Scariolo a chiamare il time out a 3′ abbondanti dal termine (38-34). Altro giro in lunetta per Bendzius, Onuaku appoggia il +8 prima che Bako provi ad arginare gli attacchi della squadra biancoblu, Cordinier segna ma commette fallo e Onuaku riporta così sul +6 i suoi compagni; si sblocca il capitano virtussino che trova i tre punti dall’arco, pochi istanti ed è sempre Belinelli a portarsi in lunetta per i due liberi, retina che si gonfia e -1 Bologna (44-43) quando si entra nell’ultimo minuto. Gli ultimi canestri sono di marca sarda, Gentile per due volte trova la via del canestro e le squadre rientrano negli spogliatoi sul punteggio di 49 a 43. Mano calda per Ojeleye che segna le due triple che consentono alla Virtus di tornare in parità, Sassari reagisce quasi immediatamente e si riporta sul +5 con Robinson (56-51), penetrazione vincente di Lundberg che trova i due punti sotto i tabelloni, altra penetrazione vincente di Cordinier seguita da Mickey che sbeffeggia il suo diretto marcatore ed infila la palla del -1 a 2′ dalla fine del terzo quarto (58-57). Si entra nell’ultimo minuto, le squadre faticano a trovare la via del canestro, Jones dalla lunetta fa 1/2 e il terzo quarto si chiude sul punteggio di 59 a 57. Belinelli trova la tripla, subisce il fallo e segna il libero a disposizione, pareggio immediato di Onuaku, nuovo vantaggio biancoblu con Bendzius (63-61), Sassari ora prova a portarsi in avanti ma Belinelli trova il -1 uscendo dai blocchi in maniera pulita, altra tripla firmata da Mickey che vale il +2 per la Segafredo (65-67), la partita è ancora viva, il controsorpasso del Banco non si fa attenedere, nuovo +2 per la squadra di Coach Bucchi che obbliga la panchina bianconera ad interrompere il gioco sul punteggio di 69 a 67 a 2′ dal termine. Lundberg si infila in area, esce e scarica per Pajola che trova i due punti per il momentaneo pareggio a 57” dalla fine, questa volta è Mickey a caricarsi la squadra sulle spalle e a trovare il nuovo vantaggio virtussino, altro rimbalzo fondamentale preso dall’onnipresente Mickey e Sassari interrompe l’azione in maniera irregolare spendendo tutti i falli a loro disposizione. La Virtus gestisce bene gli ultimi secondi a disposizione e conquista la terza Supercoppa italiana della sua storia.

Sergio Scariolo:

E’ un torneo ufficiale, allo stesso tempo si gioca alla fine del precampionato. Quindi con le squadre ancora un po’ indietro con al preparazione, noi particolarmente. Avevamo cinque giocatori fuori, molti che tornavano dall’Eurobasket una preparazione seria ma per forza di cose presa con gli spilli. Io penso che si è visto in certi momenti dell’attacco quando in campo c’erano tre/quattro giocatori nuovi, e lì si è visto che abbiamo ancora molto lavoro da fare Abbiamo avuto l’atteggiamento giusto tutti e due i giorni, abbiamo lottato, siamo stati sotto, abbiamo saputo stare sotto senza panico e senza precipitare le conclusioni. Però abbiamo difeso molto bene nel secondo tempo e siamo riusciti a portarla a casa.”

Volley Mondiale Femminile: poker azzurro al Kenya

ITALIA – KENYA 3-0 (25-15, 25-23, 25-17)

ITALIA: Orro 5, Pietrini 14, Chirichella 10, Nwakalor 10, Sylla 10, Bonifacio 6, De Gennaro  (L). Lubian, Fersino. N.e: Malinov, Gennari, Danesi, C.Bosetti, Egonu. All. Mazzanti

KENYA: Misoki 1, Oluoch 8, Barasa 7, Kiprono 16, Murambi 1, Emaniman 7, Agripina (L). Makuto, Kiitha. N.e: Kilabat, Mercy, Kaei, Mukuvilani, Sande. All. De Moura

Arbitri: Simic (SRB) e Ozbar(TUR).

ARNHEM – Quarta vittoria consecutiva per la nazionale italiana femminile, che questa sera ha battuto agilmente il Kenya 3-0 (25-15, 25-23, 25-17). Le ragazze di Davide Mazzanti non hanno avuto problemi a superare la formazione africana, confermandosi al comando della pool A: punteggio pieno con 4 successi e 12 punti.
Domenica 2 ottobre le campionesse d’Europa chiuderanno la prima fase iridata con il big-match del girone, ovvero la sfida alle padrone di casa dell’Olanda (ore 16 diretta Rai 2 e Sky Sport 1).
Mazzanti ha operato diversi cambi nella formazione iniziale, dentro Nwakalor per Egonu, Bonifacio per Danesi e Pietrini per Bosetti. Confermate Orro al palleggio, Sylla in banda, Chirichella al centro e De Gennaro libero. Per Sara Bonifacio si è trattato dell’esordio in campo nel Mondiale, così come per Eleonora Fersino, schierata da schiacciatrice per il giro in ricezione. 
Il primo set ha subito preso la strada dell’Italia, mentre le avversarie hanno perso terreno (11-7). Pietrini e compagne hanno tenuto in mano il pallino del gioco e il Kenya, nonostante alcune buone cose, non è riuscito a reggere il ritmo azzurro (16-11). Le fasi successive hanno confermato la superiorità della squadra italiana, brava a chiudere velocemente il parziale (25-15).
Nel secondo set le keniane si sono dimostrate subito più in palla e l’Italia ha fatto fatica a prendere il largo (14-13). Sylla ha tentato diverse volte di piazzare il parziale decisivo, ma l’opposto Kiprono ha permesso alle compagne di restare a contatto (22-19). Nel finale le africane hanno anche trovato la parità (23-23), ma a sistemare le cose c’ha pensato l’uno-due di Nwakalor (25-23). 
La terza frazione ha visto le due squadre rimanere in equilibrio fin sul (13-12), poi le ragazze di Mazzanti sono riuscite ad allungare (16-12). Una volta avanti Sylla e compagne non hanno più rallentato e le azzurre hanno portato a casa la quarta vittoria consecutiva nel Mondiale con il punteggio di (25-17).

DAVIDE MAZZANTI

“Questa sera è stata una partita dove volevamo essere più fluidi in cambio palla e ci siamo riusciti, sicuramente in fase di break point potevamo fare ancora meglio. Ci serviva un match del genere per approcciare al meglio quello che sarà l’ultimo impegno del girone. Contro l’Olanda mi aspetto sicuramente una bella sfida che ci metterà in temperatura per il proseguo del Mondiale, considerando anche il fatto che ci sarà un palazzetto pieno di tifosi olandesi.
Giocheremo contro una squadra molto organizzata e con giocatrici d’altissimo livello, ci sono tutti gli ingredienti per preparare al meglio la mia squadra. Sicuramente Anne Buijs è da sempre il punto di riferimento per questa squadra, lo è stata anche durante la qualificazione olimpica. Ci sarà poi anche Nika Daalderop, altra attaccante di altissimo livello che sarà da tenere sotto controllo, in più rispetto alla VNL è rientrata Celeste Plak che ha recuperato un buon stato di forma. Sicuramente dovremmo prestare molta attenzione a queste tre atlete, però, la cosa più importante sarà riuscire a giocare al nostro livello, perché sono convinto che sia il modo migliore per approcciare la seconda settimana del Mondiale”

Calcio, WUCL: la Roma batte lo Sparta e scrive la storia

Dopo le bianconere anche le capitoline superano l’ultimo turno preliminare. Per la prima volta l’Italia avrà due squadre ai gironi di Champions.

ROMA-SPARTA PRAGA 4-1 

RETI: (25′ Bertholdova, 35′ Wenninger, 56′ Andressa, 70′ Minami, 81′ Haavi)

ROMA (3-5-2): Ceasar; Bartoli, Wenninger, Minami; Serturini, Andressa (75′ Cinotti), Giugliano (84′ Kramzar), Greggi, Haavi (81′ Landstrom); Lazaro (75′ Glionna), Giacinti (81′ Haug)
A disp.: Lind, Ohrstrom, Kajzba, Bergersen, Kollmats, .All. Alessandro Spugna

SPARTA PRAGA (4-3-3): Chladekova; Dedinova (46′ Pochmanova), Bertholdova, Starova (82′ Duchackova), Dlaskova; Cvcrkova (70′ Paulenova), Sonntagova, Polcarova (90′ Hlouchova); Tripp (70′ Subrtova), Marinkova, Chang. 
A disp.: Vokurkova, Kozurikova, Brejskova, Svibkova, Pereira Jaleca, All. Martin Masaryk

Arbitro: Jelena Medjedovic (SRB)
Assistenti: Ivana Jovanovic (SRB) – Bojana Scepanovic (SRB)
Quarto Ufficiale: Milica Milovanovic (SRB)

Spettatori: 990.

ROMA – Con l’ovazione dei tifosi che hanno riempito le tribune del Tre Fontane si chiude una giornata a forti tinte giallorosse che resterà nella storia del club capitolino. Alla sua prima partecipazione nella UEFA Women’s Champions League, la Roma supera 4-1 lo Sparta Praga nel match di ritorno dell’ultimo turno preliminare e si qualifica – come aveva fatto ieri sera la Juventus – per la fase a gironi della massima competizione europea. Per la prima volta Tra le migliori 16 squadre del continente ci saranno anche due compagini italiane.

Un pomeriggio perfetto, iniziato con lo spavento causato dal vantaggio della formazione ceca – gol di Bertholdova al 25’ – ma proseguito con la sinfonia dell’undici di mister Spugna, che ha ribaltato il risultato grazie agli acuti di Wenninger, Andressa, Minami e Haavi. Dopo il fischio finale allo stadio risuonano le note di ‘Grazie Roma’, l’inno che nei prossimi mesi varcherà i confini nazionali per fare da colonna sonora all’avventura europea delle giallorosse.

Ludovica Mantovani:

“Partita dopo partita ho sempre fatto i complimenti ai dirigenti di Juventus e Roma ma oggi con la storica doppia qualificazione ai gironi di Champions League è doveroso festeggiare e ringraziare pubblicamente queste società per il loro incredibile percorso di crescita. La dedizione e la passione con cui lavorano quotidianamente e i risultati ottenuti sul campo rappresentano un punto di riferimento per tutto il movimento”.

Il sorteggio della fase a gironi della UEFA Women’s Champions League si svolgerà a Nyon lunedì 3 ottobre alle ore 13 e verrà trasmesso in diretta su Dazn e sul sito della UEFA

Basket, SuperCoppa LBF – La Famila Schio vince il trofeo per la tredicesima volta

Famila Wuber Schio – Virtus Bologna 86-58 (23-11, 47-20, 69-46)

Famila Wuber Schio: Bestagno 3, Mestdagh 5, Sottana 13, Verona 16, Crippa 0, Christinaki 8, Keys 8, Penna 5, Zahui 7, Ndour 21

Virtus Bologna: Del Pero 0, Pasa 8, Barberis ne, Dojkic 10, Andrè 2, Zandalasini 7, Orsili 2, Parker 18, Laksa 8, Cinili 3

Arbitri: Salustri V, Lanciotti V, Pellicani N.

ALGHERO – È un trionfo assoluto quello del Famila Wuber ad Alghero! Dominando la finale per 86-58 Schio mette in bacheca la tredicesima Supercoppa Italiana della sua storia, proseguendo una striscia vincente senza precedenti. Quarto successo consecutivo nelle competizioni italiane sotto la gestione Dikaioulakos.

È stata una prestazione da stropicciarsi gli occhi che neanche il più ottimista dei tifosi avrebbe mai pensato. Un dominio assoluto su una Virtus Bologna che aveva strapazzato ieri Ragusa in semifinale (99 a 62) ma che non è mai riuscita a mettere in difficoltà un Famila solido, cinico e con una mentalità vincente unica.

MVP della finale Astou Ndour che non poteva battezzare al meglio il difficile compito di dover sostituire Sandrine Gruda: 21 punti (8/14 al tiro) e 5 rimbalzi.

Smaltita la fiammata iniziale delle bianconere (0-6 in due minuti), le orange ricuciono con le triple di Zahui, Verona e superano subito con Penna; sul coast to coast di Verona per il 13-7, a metà quarto Ticchi chiama timeout immediato. Schio continua ad incrementare il vantaggio mentre la Virtus muove il punteggio solo dalla linea carità. Un leitmotiv che prosegue incredibilmente anche in quasi tutto il secondo periodo, nel quale il Famila Wuber vola addirittura sul +31.

Difensivamente, pur esaurendo presto il bonus, le orange mettono in grande difficoltà l’attacco avversario che, se sparacchia dalla lunga distanza, non riesce a trovare luce vicino al ferro. In attacco tutto gira a meraviglia con Ndour, Zahui e Keys a fare la voce grossa.

Nel secondo tempo Bologna prova ovviamente ad aumentare l’intensità per rientrare dal profondo svantaggio in cui si ritrova. Zandalasini, Laksa e Parker sono le più incisive e permettono alle bianconere di segnare con continuità. La Virtus ci crede ma si scontra con la classe infinita di Sottana che segna 13 punti nel solo terzo quarto e alla penultima sirena lascia il vantaggio praticamente immutato.

Per le emiliane (che hanno perso Dojkic per infortunio) il tentativo di rimonta finisce qui: Christinaki e Verona ridanno 30 punti di vantaggio alle orange che aspettano solo la fine dei 40 minuti per far esplodere l’ennesima festa assieme al meraviglioso gruppo di tifosi orange giunti fino in Sardegna per sostenere la squadra.

coach Dikaioulakos:

“Il segreto di questo successo è il duro lavoro – spiega prima di ricevere una doccia in campo da parte delle sue giocatrici – Ieri non abbiamo giocato una buona partita e in spogliatoio ne abbiamo parlato. Infatti oggi i nostri migliori attacchi sono partiti dalla difesa. Questo gruppo è fatto per giocare le finali e vincerle.”

Astou Ndour:

“Sono molto contenta del premio di MVP ma è un riconoscimento per il lavoro di tutta la squadra. Questa vittoria è importantissima perché ci attende una lunga stagione e questo ci fa partire con il giusto entusiasmo”

Giampiero Ticchi:

La tensione e l’intensità sicuramente ci hanno condizionato. Schio ha messo sin da subito tanti canestri e ci siamo demoralizzati. Loro erano molto preparati su di noi, e non siamo riusciti a produrre il nostro gioco. Una volta bloccati in attacco abbiamo perso fiducia in difesa che ci ha portato a commettere tanti errori e troppe situazioni dove le palle vaganti hanno fatto la differenza a favore loro. Non basta un terzo quarto: il merito della vittoria va a Schio mentre noi dobbiamo prendere ciò che c’è di positivo da questa lezione per competere in futuro”

Calcio, WUCL: missione compiuta per la Juve che batte il Køge ed accede ai Gironi

Juventus-Køge 2-0

Reti: 11’ pt Gunnarsdottir (J), 30’st Cantore (J)

Juventus: Peyraud, Lenzini (39′ st Nilden), Salvai (cap, 18’st Gama ), Sembrant, Boattin, Pedersen, Gunnarsdottir (33’st Rosucci), Grosso, Cernoia (33’ st Bonansea), Girelli (18’ st Cantore), Beerensteyn. A disposizione: Aprile, Lundorf, Zamanian, Caruso, Bonfantini, Duljan, Forcinella. Allenatore: Joseph Montemurro.

HB Køge: Skiba, Svendsen (42’ st Guldbjerg), Norheim, Carusa, Pokorny (42’ st Kolzova), Jankovska, Fløe Nielsen (47’ st Belisle), Marcussen (29’ st Kramer), Obaze, Jans (30’ st Uhre), Færge. A disposizione: Stockmark, Ostenfeld, Vingun Andersen, Marcussen, Callesen, Solgaard Sørensen. Allenatore: Søren Randa-Boldt

Arbitro: Byrne Abygal. Assistenti: Rashid Lisa, Ball Georgia. Quarto Ufficiale: Saunders Louise.

ALESSANDRIA – Al Moccagatta la Juve batte il Køge nel retour match dell’ultima sfida valida per accedere alla fase a gironi: un due a zero firmato Gunnarsdottir e Cantore, una partita mai in discussione.

Mister Montemurro alla vigilia aveva ammonito alla massima attenzione, affermando che le avversarie delle bianconere, per stato di forma e punteggio dell’andata, fossero le favorite. Ecco perchè la Juve parte forte, e dopo due sortite di Beerensteyn nei primi minuti di gioco, all’undicesimo passa con Gunnarsdottir, che salt più un alto di tutti sul cross di Boattin e sterza subito la partita.

La Juve continua a mordere il match: al 17′ ci prova Grosso con un mancino centrale, poco dopo la mezz’ora Gunnarsdottir, imbeccata da Girelli, scarica il destro, potente ma alto. Sul finire del tempo un altro pericolo lo porta Boattin, che ci prova al volo mancando la porta di pochissimo. La Juve non deve abbassare la guardia, serve un match di continuità: nella ripresa i ritmi si abbassano ma i pericoli portati dalle danesi sono pochissimi. C’è quindi ancora tanto bianconero nel match, con Beerensteyn di testa al 48′ che impegna il portiere ospite, con Grosso che al quarto d’ora cerca l’azione personale, trovando l’opposizione dell’esterno del Køge. E poi con Cantore, che al 76′ chiude il discorso partita e qualificazione, con un destro potente e preciso che non lascia scampo.

Il resto è controllo, maturità e gestione di una Juve europea che, come l’anno scorso, continua il cammino in Champions.

Basket, SuperCoppa LBA: la Virtus batte L’Olimpia al supplementare

OLIMPIA MILANO – VIRTUS BOLOGNA 64-72

OLIMPIA : Davies 4, Thomas 3, Mitrou-Long 2, Tonut 2, Melli 6, Baron 12, Ricci 2, Biligha 1, Hall 19, Baldasso 3, Alviti ne, Hines 10. 
Coach: Messina

VIRTUS: Cordinier 12, Mannion 5, Belinelli 4, Pajola 2, Bako 10, Ruzzier ne, Lundberg  5, Menalo ne, Mickey 11, Camara 2, Weems 2, Ojeleye 19.
Coach: Scariolo

Arbitri: Rossi – Attard – Giovannetti 

ASSAGO – L’Olimpia ha vissuto una serata offensiva terribile, 19/59 dal campo, ha vinto e perso una gara rocambolesca tante volte, ma alla fine si è dovuta arrendere dopo un tempo supplementare. Senza percentuali e con tanti uomini offensivamente sotto tono, la difesa ha cercato di ovviare, la stessa Bologna ha sbagliato tanto, ma non era possibile mantenere il vantaggio che nel primo tempo aveva raggiunto i 12 punti e all’inizio del terzo periodo, sempre su spinta di Devon Hall, l’unico capace di tirare bene, di nove. La Virtus ha rimontato ed è passata a condurre la prima volta nel terzo quarto, qui l’Olimpia ha risposto e poi l’ha fatto di nuovo alla fine del quarto periodo con una furiosa rimonta nel finale che ha spedito la gara al supplementare dove non ha cambiato marcia e ha perso 72-64.

IL PRIMO TEMPO – L’avvio è stato offensivamente balbettante per entrambe le squadre, percentuali basse e palle perse banali da entrambe le parti, solo parzialmente determinati dalle difese. I canestri che hanno generato i parziali sono stati canestri al ferro, spesso su situazioni di contropiede. La Virtus è partita 5-0, l’Olimpia ha risposto con un 9-0 iniziato da una schiacciata di Hines e concluso da un contropiede di Tonut. Due triple di Devon Hall su scarichi sono quelle che hanno spezzato in minima parte l’equilibro nel 12-8 del primo periodo. Il secondo quarto non è stato differente. Le percentuali sono rimaste basse, 8/30 Milano, 6/27 Bologna dal campo. L’Olimpia ha costruito un vantaggio di 12 punti sul 20-8 con la quarta tripla di Hall, poi si è fermata e non ha più segnato dal campo per tutto il quarto. Con il bonus bruciato presto, quattro giocatori con due falli, anche le rotazioni sono state dettate dalle circostanze. La Virtus con 9/13 dalla lunetta si è riavvicinata riducendo il gap a quattro punti, 26-22, all’intervallo.

IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia ha tentato di costruire un nuovo vantaggio consistente con cinque punti di fila di Devon Hall (più nove), poi però oltre a tirare male ha scontato tanti problemi di falli. Il terzo di Hall ha tolto dal campo il giocatore più ispirato. Nel frattempo ne ha avuti tre Tonut e altrettanti Hines. Di fatto è stata la situazione che ha ricucito il break (34-34 dopo otto minuti), con cui poi la Virtus ha messo la testa avanti. Nel momento in cui è finita sotto nel punteggio, con problemi di falli e percentuali bassissime, anche con giocatori normalmente abituati a ben altro, l’Olimpia ha reagito con la difesa, finendo per chiudere il terzo periodo avanti 38-36. Ma il trend della gara non è mutato e quando Isaia Cordinier ha preso ritmo in attacco, la Virtus è scappata a più cinque. Kyle Hines, difesa e attacco, ha tentato di prendersi la squadra sulle spalle. Due volte però la tripla del pareggio di Billy Baron è stata respinta dal ferro. La terza è entrata e ha tenuto l’Olimpia vicina all’avversaria. Infine, con un suo 3/4 dalla lunetta, dopo una palla rubata per infrazione di cinque sceondi, Milano ha impattato a quota 59 forzando l’overtime.

IL SUPPLEMENTARE – Senza Hall, con cinque falli, l’Olimpia ha continuato a tirare in modo orrendo, non ha mai segnato letteralmente e ha finito inevitabilmente per perdere, 72-64

Ettore Messina:

“Complimenti a loro. È stata una partita tra due squadre che hanno faticato tantissimo in attacco, ma loro ad un certo punto hanno trovato una buona quadratura con il pick and roll centrale. Noi  abbiamo tirato con percentuali che a questo livello non puoi permetterti per vincere. Potevamo portarla via alla fine ma non è stata una serata in cui si può essere contenti. È una sconfitta che può farci bene se capiamo che è una stagione lunga, difficile e che serve resettare tutto, allacciarsi le scarpe e ricominciare, sapendo che dopo una partita affrontata con tante assenze abbiamo bisogno di limitare al massimo gli errori. È la cosa più importante da fare. Speriamo di riuscirci”.

Calcio, serie D: tris della Vigor Senigallia al Nuova Florida

VIGOR SENIGALLIA- TEAM NUOVA FLORIDA 3-0

RETI: 22′ D’Errico, 46′ Baldini, 68′ Kerjota.

VIGOR SENIGALLIA (4-3-3): Roberto; Mori (71′ A. Pesaresi), Marini, Magi Galluzzi, Bucari; Mancini (83′ Tomba), Pierpaoli (62′ Gambini), Baldini; Kerjota, Perri (63′ Vrioni), D’Errico (39′ D. Pesaresi). All. Clementi.

TEAM NUOVA FLORIDA (4-3-3): Giordani; Romanelli (48′ Vanni), Spina, Morelli, Contini; Toskic, Zitelli, Cannizzaro (57′ Boggia); Capparella, Kobvasniuk (48′ Sicurella), El Bakhtaoui. All. Del Grosso.

ARBITRO: Maccorin di Pordenone.

NOTE: ammoniti Baldini, Zitelli e Romanelli; recupero 3’+4′; spettatori 700 circa.

Foto – Carlo Castorina

SENIGALLIA – Avevamo bisogno di un pomeriggio così. In realtà, ci speravamo proprio e la Vigor Senigallia ha voluto esaudire i nostri desideri. Alla grande, vincendo 3 a 0 contro il Team Nuova Florida davanti al suo meraviglioso pubblico. Nonostante il giorno feriale, si contano circa 700 spettatori sugli spalti, sintomo che il popolo senigalliese avesse urgente necessità di distrarsi e divertirsi. Ma sempre con il massimo rispetto della tragedia avvenuta ormai diversi giorni fa, come recita lo striscione mostrato dai Ragazzi della Nord: “Il movimento ultras unito nella solidarietà”. Il tifo organizzato rossoblu era presente, ma appunto ha preferito comprensibilmente non cantare durante la gara.

Una gara che ha visto una super Vigor Senigallia battere una formazione tutt’altro che modesta. Non inganni infatti il risultato, i laziali hanno mostrato il loro valore ma oggi gli uomini di mister Aldo Clementi sono stati perfetti. Dopo un avvio favorevole agli ospiti, il match si sblocca al 22′ grazie al servizio di Kerjota per D’Errico, il fantasista non sbaglia e sigla l’1-0, poco prima di abbandonare purtroppo il campo a ridosso dell’intervallo. La Nuova Florida però c’è e impensierisce più volte Roberto, quest’ultimo oggi è impenetrabile.

Nella ripresa, passata la paura del possibile pareggio, la Vigor riparte a mille. Neanche il tempo di rientrare e i nostri raddoppiano con Baldini. Ci ha pensato poi Kerjota a chiudere una gara divertente e combattuta: il baby rossoblu, su invito di Baldini, spara all’incrocio un mancino imprendibile. Il 3-0 piega i rivali, autori comunque di una buona prova. La Vigor può quindi festeggiare la sua prima affermazione casalinga della stagione, la seconda complessiva e i 7 punti in classifica. Non c’era modo migliore per onorare questo pomeriggio sportivo e per proiettarsi verso la difficilissima trasferta di domenica, a Pineto.

Calcio, NAZIONALE A/F: Inizia il cammino verso il MONDIALE, 24 convocate per la gara con il Brasile.

Bertolini: “Sarà un test importante”

Domenica le Azzurre si raduneranno a Coverciano per iniziare la preparazione in vista dell’amichevole in programma il 10 ottobre a Genova. Torna in gruppo Salvai

Un mese dopo la vittoria che ha permesso alla Nazionale Femminile di festeggiare la seconda qualificazione consecutiva al Mondiale, un traguardo mai raggiunto finora, le Azzurre torneranno in campo per iniziare l’avvicinamento alla fase finale della competizione che si disputerà nell’estate del 2023 in Australia e Nuova Zelanda. Lunedì 10 ottobre (ore 18.30, diretta su Rai 2) lo stadio ‘Luigi Ferraris’ di Genova farà da cornice all’amichevole con il Brasile, affrontato l’ultima volta nella Coppa del Mondo del 2019 in un match deciso dal rigore trasformato da Marta, la miglior marcatrice della storia della Seleção con 111 reti.

Mai sconfitta fu così dolce”,

ha dichiarato questa mattina Milena Bertolini nel suo intervento al Social Football Summit. L’evento dedicato all’innovazione e alla digital transformation nella Football Industry ha rappresentato l’occasione per parlare del recente passato e, soprattutto, delle nuove sfide che attendono l’Italia, a cominciare dal prestigioso test con la selezione verdeoro, che attualmente occupa il nono posto del Ranking FIFA.

“Affronteremo una squadra molto forte, sarà un test importante che ci permetterà di capire a che punto siamo nel prossimo anno disputeremo varie amichevoli contro avversarie di prima fascia, cosa che non riuscimmo a fare prima dell’Europeo a causa del Covid. Il progetto della Federazione è quello di creare un gruppo unico che coinvolga Nazionale A e Under 23. Così facendo avremo la possibilità di inserire diverse nuove giocatrici”.

Partendo dall’assunto che “un calcio senza donne è un calcio più povero”, la Ct ha poi ricordato il ruolo della maglia azzurra per lo sviluppo del movimento.

“La Nazionale ha un valore fondamentale e le ragazze sono ormai degli esempi per le più giovani. Il professionismo aiuta a pensare che possano avere un futuro importante e sono certa che darà un nuovo impulso allo sviluppo del calcio femminile, che mi auguro possa continuare a vivere di serenità, gioia e grandi motivazioni, gli ingredienti che ci hanno permesso di disputare un bellissimo Mondiale, durante il quale ci siamo spinte oltre le nostre potenzialità”.

Assente tre anni fa per infortunio, Salvai spera di far parte della prossima spedizione iridata e, dopo oltre un anno di stop per recuperare dalla lesione al legamento crociato del ginocchio sinistro, a partire da questo raduno tornerà finalmente a varcare l’ingresso di Coverciano insieme alle sue compagne. Sono 24 le calciatrici chiamate da Milena Bertolini per la gara contro il Brasile: oltre al difensore bianconero le altre novità sono rappresentate dal ritorno in gruppo di Merlo e Polli, promosse dall’Under 23 come l’attaccante viola Catena, che per la seconda volta di fila farà parte dell’elenco delle convocate. Nonostante le numerose assenze, a partire da quella della capitana Gama, rispetto alle partite di inizio settembre la Ct potrà nuovamente contare su Bergamaschi e Cernoia, che hanno pienamente recuperato dai rispettivi problemi fisici.

L’elenco delle convocate

Portieri: Francesca Durante (Inter), Laura Giuliani (Milan), Katja Schroffenegger (Fiorentina);

Difensori: Elisa Bartoli (Roma), Valentina Bergamaschi (Milan), Lisa Boattin (Juventus), Maria Luisa Filangeri (Sassuolo), Martina Lenzini (Juventus), Beatrice Merlo (Inter), Cecilia Salvai (Juventus), Alice Tortelli (Fiorentina);

Centrocampiste: Arianna Caruso (Juventus), Valentina Cernoia (Juventus), Aurora Galli (Everton), Manuela Giugliano (Roma), Giada Greggi (Roma), Martina Rosucci (Juventus);

Attaccanti: Agnese Bonfantini (Juventus), Sofia Cantore (Juventus), Michela Catena (Fiorentina), Valentina Giacinti (Roma), Cristiana Girelli (Juventus), Benedetta Glionna (Roma), Elisa Polli (Inter).

Futsal, Coppa Marche C/F: inizia stasera l’avventura delle ragazze dell’Alma Juventus Fano

Per le ragazze della serie C di calcio a 5 marcato Alma Juventus Fano questa sera parte l’avventura in Coppa Marche

Per quanto riguarda la serie C di calcio a 5 dell’ASD Fano Calcio Femminile in collaborazione ufficiale con l’Alma Juventus Fano 1906, abbiamo scambiato due parole antecedenti il primo impegno stagione sul campo del Corinaldo contro il Castelleone di Suasa, per la prima gara di Coppa Marche, con il tecnico che da tre anni è alla guida di questa bellissima realtà ovvero Mister Roberto Scarpellini, che ci ha dichiarato quanto segue:

“Sostanzialmente la squadre è la stessa dello scorso anno, un mix di giovani atlete con altre ragazze più grandi e un paio di giocatrici senior. Non abbiamo voluto stravolgere il gruppo facendo scelte oculate per salvaguardare il bellissimo spirito di gruppo che si è costruito in questi due anni, non solo durante gli allenamenti e partite, ma anche fuori dal terreno di gioco”

Chiosa ancora il tecnico fanese:

“Avere una squadra mediamente giovane per me è un vantaggio, perché possiamo giocare sempre in pressing che è un nostro punto di forza e che è diventato anche un timbro di fabbrica, perciò cerco di fare ruotare tutte le ragazze che ho sempre a disposizone e coinvolgerle tutte. Ora attendiamo di iniziare questa prima fase della Coppa Marche che si concluderà a Novembre, per poi affrontare il campionato dove siamo fra le 8 società a rappresentare le Marche, inoltre essere passati sotto il blasone dell’Alma Juventus ci carica di responsabilità, ma ci inorgoglisce ancora di più”

Ricordiamo che la seconda giornata di Coppa Marche si giocherà sabato prossimo in casa presso la struttura della Trave alle ore 18 il derby sentitissimo contro il Pian di Rose, ottimo motivo per essere presenti e tifare Fano.

Danilo Billi