Calcio, BUNDESLIGA: L’UNION BERLIN IN CHAMPIONS LEAGUE, MOLTO PIÙ CHE UN CLUB

Tra le squadre che, quest’anno partecipano alla Champions League per la prima volta, ce n’è una che ha una storia talmente ricca alle spalle, che meriterebbe uno speciale di Federico Buffa e chissà che un giorno l’avvocato non decida di farlo. E una storia che raccontiamo senza la pretesa di essere esaustivi: sarebbe d’altra parte impossibile. Siamo certi che molti di voi avranno qualcosa da raccontare a riguardo, e vi esortiamo a farlo nei commenti.

Stiamo parlando dell’Union Berlin, squadra che lo scorso anno si è piazzata alle spalle di Borussia Dortmund e Bayern Monaco in Bundesliga. Per comprendere il valore dell’impresa, bisogna allargare lo sguardo di qualche anno. Questo non è l’ exploit di una squadra fortunata che ha sfruttato l’annata negativa di qualche grosso squadrone. Questa storia parla di una progressione partita nell’anno 2005/2006, quando l’Union Berlin, allora parente povera dell’Hertha Berlin 6° nella massima serie, vinceva il campionato di 4a divisione.

Da li non si è più fermata. Conquista la 2. Liga nel 2008/2009 dopo averla sfiorata l’anno prima. Qui l’apprendistato è più lungo, 10 stagioni e, dopo averla sfiorata nel 2016-2017, la tanto attesa promozione in Bundesliga arriva col campionato 2018-2019. Nonostante una bruciante eliminazione ai gironi di Conference League la crescita dell’Union Berlin non si arresta, arrivando fino a un ottavo di finale di Europa League lo scorso anno (battendo prima l’Ajax) e ogni anno la squadra supera se stessa fino a raggiungere il 3° posto in classifica di quest’anno. Il sorpasso nei confronti dell’Hertha Berlin è già avvenuto da diversi anni, ma è curioso come a questo traguardo sia corrisposta la retrocessione dei “cugini”. I casi della vita.

Per l’Union non c’è nulla di casuale in questo risultato. Serve tanto lavoro e tanta attenzione da parte del management per realizzare una crescita sportiva costante, mantenendo l’equilibrio societario. Ma l’Union Berlin è molto di più dei propri risultati sportivi. Ciò che colpisce della sua storia è il legame speciale con la città e i propri tifosi. Le radici dell’Union affondano fino al 1906, anno di nascita di un club che dovrà passare molte scissioni, fallimenti e ricostruzioni per arrivare all’era moderna. Il suo campo di gioco attuale, lo Stadion An der Alten Försterei fu costruito nel 1920 ai margini di un’area boschiva e il nome può essere tradotto in “Stadio vicino all’Antica Casa del Guardiaboschi”.

Ma la vera Storia con la S maiuscola, viene scritta nel dopoguerra. La sede della squadra si trovava nella parte Est della città e quindi partecipò alle competizioni sotto la bandiera della Germania Est, dove in tanti anni l’unico trofeo conquistato fu una vittoria nella coppa nazionale. All’epoca le competizioni erano dominate dalla concittadina Dynamo Berlin, il cui presidente era Erich Mielke, uno dei fondatori della Stasi, la principale e spietata organizzazione di sicurezza e spionaggio della Repubblica Democratica Tedesca, la Germania ’Est. Legata a doppio filo con il potere politico dittatoriale, la Dynamo godeva di abbondanti finanziamenti, potendosi permettere di tesserare i migliori giocatori in circolazione.

Da qui, quasi come naturale reazione al potere oppressivo, l’Union Berlin assunse il ruolo di “squadra della dissidenza”. Diventando nel tempo un punto di riferimento per tutto il mondo delle subculture anti-sistema. Non come partito politico, ma come soggetto sociale poliedrico, indistinto, nebuloso e talvolta contraddittorio. Ne facevano parte gruppi punk (la straordinaria Nina Hagen ha prestato la voce all’inno della squadra), skinheads, neo-nazisti e studenti di varia estrazione sociale e politica. Li accomunava era l’avversione contro il regime. Andare allo stadio era un modo per testimoniare, per esprimere il dissenso con la voce. Bersagli preferiti, il muro e i soprusi della polizia.

Con la caduta del muro e la riunificazione tutto è cambiato. Ma l’appartenenza ad un club, che per molti è stata una ragione di vita politica e sociale, è rimasto vivo in molti berlinesi. La dimostrazione più viva si è avuta nel 2006, anno dei mondiali in Germania. Sull’onda dell’ammodernamento degli stadi richiesti dalla FIFA, la federazione tedesca alza i propri standard. Lo stadio dell’Union Berlin non è più adatto a ospitare le competizioni. A differenza di chi come il Bayern scelse di abbandonare il suo Olympiastadion, i berlinesi decisero di ammodernare la propria casa. Ai lavori parteciparono oltre 2000 tifosi, che prestarono al club 140.000 ore di lavoro gratuito. Oggi, nel piazzale di fronte all’ingresso della “Alten Försterei”, un grande casco rosso da lavoro reca incisi tutti i nomi degli operai-tifosi che hanno contribuito all’opera. Quello stesso anno la società vendette inoltre 4.000 azioni della struttura a soci e tifosi raccogliendo oltre 3 milioni di €, rendendo i tifosi proprietari di parte del loro stadio. E hanno chiesto e ottenuto di mantenere le curve con soli posti in piedi, come negli stadi di una volta, scelta vista con invidia da molte squadre in tutta Europa (in Austria il Rapid Vienna ha di recente vinto la battaglia contro la federazione, ottenendo il ripristino dei posti in piedi).

L’Union Berlin ha dimostrato di non dimenticare la storia. Lo ha fatto in occasione del debutto casalingo assoluto in Bundesliga. Il 18 agosto 2019 L’Union Berlin ospita l’RB Lipsia, altra città dell’ex DDR. Per l’occasione nessun tifoso doveva mancare. Nessuno tra quelli che avevano lavorato allo stadio, o contribuito economicamente alla sua ristrutturazione. O quelle migliaia di tifosi che avevano visto le partite nei periodi bui del regime della DDR. La società ha studiato una coreografia che bandiva striscioni e bandiere. Ha fatto stampare fotografie, fornite dai tifosi, di tutti i compagni di tifo scomparsi negli anni. C’erano i tifosi e le foto di chi non c’era più. Era il giusto che in quel giorno di festa, potesse partecipare chiunque avesse contribuito a far sì che la squadra fosse lì a giocare, per la prima volta nella sua storia, un match di Bundesliga. Un sogno appartenuto a tanti, ma che pochi avrebbero visto con i loro occhi. Eppure la loro presenza è divenuta avvertibile in quel clima incredibilmente commovente.

E ancora oggi c’è grande identificazione tra la società e i propri tifosi. Basta guardare il sito ufficiale per cogliere quale attenzione e disponibilità sia dedicata all’ascolto dei propri fan. Un’organizzazione che esiste in quasi tutte le società più evolute, ma difficilmente trova un accesso diretto così semplice. Ora questa storia approda in Champions League e lo fa con il suo capitano storico Christopher Trimmel (austriaco) e l’allenatore che li ha portati in Bundesliga, lo svizzero Urs Fischer. Lo fa dopo due partite a punteggio pieno in Bundesliga, che mostrano come la corsa sia tutt’altro che esaurita. L’unica cosa che ci fa scuotere la testa è che la Champions si giocherà all’Olympiastadion. Da un lato dispiace non poter essere all’Alten Forsterei, casa del club e dei suoi tifosi, dall’altro il limite di capienza del vecchio stadio (22mila) posti lo rende meno inclusivo per gli abitanti di Berlino tutta.

In attesa del sorteggio dei gironi, siamo comunque certi che i tifosi dell’Eisern Union (unione di ferro) non vedano l’ora. Proprio come noi.

Pino Caligiuri

Volley, Europei Femminili: Italia in semifinale, battuta la Francia

ITALIA-FRANCIA 3-0 (25-14, 29-27, 25-13)

ITALIA: Orro 4, Pietrini 13, Danesi 8, Antropova 14, Sylla 10, Lubian 4, Fersino (L). Bosio, Egonu 4, Squarcini. N.e. Degradi, Nwakalor, Parrocchiale, Omoruyi. All. Mazzanti.

FRANCIA: Cazute 4, Bauer 2, Gicquel 12, Rotar, Sylves 6, Stojilkovic, Giardino (L). Elouga 4, Olinga-Andela 1, Respaut, Diouf 1, Bah 7, Gelin. N.e. Chouikh-Barbez. All. Rosusseaux.   

ARBITRI:Boulanger (BEL), Koutsoulas (GRE).

FIRENZE – L’Italia è tra le migliori quattro d’Europa. Grazie al successo 3-0 (25-14; 29-27; 25-13) sulla Francia nella sfida valida per i quarti di finale del Campionato Europeo Femminile 2023, le azzurre hanno staccato il pass per le semifinali in programma a Bruxelles il 1 settembre. Risultato importante quello raggiunto della nazionale campione d’Europa in carica festeggiata e salutata dai circa 4000 spettatori (con 92.000 euro di incasso) del Palazzo Wanny di Firenze al termine di un percorso netto (7 vittorie e 0 set persi) iniziato a Verona, proseguito a Monza e Torino, e concluso a Firenze. Dal calore dei palasport italiani si passerà ora a quello di Bruxelles dove le azzurre incroceranno la vincente del quarto di finale Turchia-Polonia in programma domani alle 17 (in diretta tv su Sky Sport Summer e Sky Sport Arena). Da segnalare sugli spalti di Palazzo Wanny la presenza del presidente del CONI, Giovanni Malagò che, al fianco del presidente della Fipav Giuseppe Manfredi, ha esultato per l’importante traguardo tagliato dalle ragazze del CT Davide Mazzanti. Ma non c’è tempo per festeggiare l’ingresso in semifinale perché domani, in mattinata, l’Italia volerà in Belgio con un volo diretto dall’aeroporto di Firenze direzione Bruxelles dove Sylla e compagne inizieranno a preparare la difesa del titolo continentale.

Il sestetto iniziale azzurro scelto da Mazzanti per affrontare la Francia vede Orro in regia con Antropova in diagonale, Sylla e Pietrini martelli-ricettori, Lubian-Danesi al centro, e Fersino libero. Dall’altra parte il CT Rousseaux schiera Stojilkovic palleggiatrice, Gicquel opposto, Cazaute e Rotar schiacciatrici, Bauer e Sylves al centro, e Giardino libero. Avvio di partita tutto azzurro: Orro propizia al servizio la prima gioia del match Italia a firma Pietrini e poi piazza due ace a cui segue l’attacco sopra il muro di Antropova ed una diagonale stretta e potente di Pietrini (5-0). Solo un errore in contrattacco di Antropova spezza un parzialone di 7-0 delle azzurre (bene Danesi a muro) che però riparte immediatamente con Danesi al centro e Pietrieni al servizio (9-1). La Franc ia piazza il suo primo attacco vincente con Sylves al centro per poi trovare un minimo di fiducia grazie a due ace consecutivi di Lucille Gicquel (9-4). Mazzanti ferma subito il gioco con un timeout dal quale le azzurre escono trovando ritmo offensivo alternando un muro invalicabile (Danesi super) ad un attacco molto equilibrato (Antropova e Pietrini sugli scudi) per il 19-7 che proietta le azzurre verso la conquista del primo set. Prospettiva che diventa realtà quando un errore al servizio di Bah manda i titoli di coda ad un parziale a senso unico (25-14). Dopo il break la Francia riesce a trovare le contromisure per arginare l’Italia: Bah, Elouga e soprattutto Gicquel iniziano a carburare mentre le azzurre iniziano a peccare in ricezione (9-11). Mazzanti ferma tutto con un timeout che porta alla reazione azzurra (11-11) e alla controreazione delle transalpine (13-16) guidate da Gicquel. Entra in campo Egonu nel classico doppio cambio mentre Sylla prima in attacco e poi a muro ricuce lo strappo (15-16). Il muro di Sylves e l’attacco out di Egonu induce Mazzanti a richiedere un nuovo tempo tecnico (15-18) che scatena una fiammata delle padrone di casa che trovano in Egonu l’attacco e il muro del 18 pari. Il timeout di Rousseaux non frena il momento magico di Egonu solo intervallato da un attacco al centro e da una super ricezione acrobatica di Danesi (21-20). Antropova regala il +2 alle azzurre che, grazie anche al sostegno dei 4000 di Palazzo Wanny, respingono la rimonta transalpina (24-25 sull’errore in attacco di Sylla) per poi chiudere un serratissimo secondo set al termine di un infinito tira e molla risolto da un attacco out di Cazaute (con tocco dell’asticella visto al check) ed un murone di Pietrini (29-27). La spinta emotiva del set conquistato in volata, l’Italia mette subito le marce alte nel terzo parziale: Antropova a muro, Danesi al centro e Sylla sopra il muro, lanciano le azzurre sul 9-3. La Francia perde definitivamente la bussola colpita a ripetizione da Sylla, Lubian e Orro (splendida giocata sottorete di forza). Le azzurre tornano a dominare come nel primo set mentre dall’altra parte della rete a poco servono i timeout di Rousseaux con l’Italia che saluta Firenze con l’ennesimo 3-0 di questo Europeo chiudendo il terzo e decisivo parziale 25-13.  

Basket, LVF mercato: Elena Ramò è una nuova giocatrice della Libertas Moncalieri.


Classe ’94, genovese, Elena è ormai in giro per l’Italia tra A2 e A1 dalla stagione 2010/2011 ed è reduce dall’esperienza alla Nuova Pallacanestro Treviso, chiusa con quasi 9 punti di media in 28 presenze.

Le prime parole di Ramò da giocatrice Libertas:

«Sono carichissima! In questi giorni abbiamo iniziato e ho visto molta voglia di fare, sia tra le ragazze sia nello staff. Non mi è capitato spesso di essere la seconda più “senior” tra le “senior”, ma questo mi dà ancora di più la carica per essere di aiuto per le mie compagne nel corso della stagione. Dovremo dare il massimo fin da subito per toglierci qualche soddisfazione. Non vedo davvero l’ora di iniziare!».

Volley, EUROPEI-M: buona la prima, l’Italia batte il Belgio

ITALIA – BELGIO 3-0 (25-17, 25-18, 25-15)

ITALIA: Galassi 3, Giannelli 4, Michieletto 13, Russo 12, Romanò 8, Lavia 9, Balaso (L). Sbertoli 1, Bovolenta 1. N.e. Scanferla, Bottolo, Rinaldi, Sanguinetti, Mosca All. De Giorgi

BELGIO: Rotty, D’Heer 3, D’Hulst 1, Deroo 10, Van De Velde, Reggers 11, Ribbens (L). Cox 2, Verhanneman, Desmet 6, Van Hoyweghen, Thys 2, Perin, Fransen. All. Zanini

ARBITRI: Porvaznik (SRB), Mezoffy (HUN)

CASALECCHIO DI RENO – L’Italia inizia l’Europeo 2023 con una vittoria sul Belgio per 3-0 (25-17, 25-18, 25-15) in quella che apre ufficialmente l’edizione numero 33 della rassegna continentale vinta nel 2021 proprio dagli azzurri di Ferdinando De Giorgi. Serviva rompere il ghiaccio di fronte allo splendido pubblico di casa che ha colorato un’Unipol Arena, gremita in ogni ordine di posto, che stasera ha fatto da cornice alle 8728 presenze per un incasso di 255457 euro. Avvio di serata spettacolare, sulle note dell’Inno Nazionale Italiano suonato dai 40 Fingers e cantato dal pubblico.
Avversaria di oggi una buona squadra come il Belgio, guidata dal tecnico italiano Emanuele Zanini, con all’interno atleti dal presente e dal passato nel nostro campionato, che non è riuscita però a contrastare il buon gioco degli azzurri imposto sin dall’inizio, ben orchestrato da capitan Giannelli, affiancato da oggi da Lavia che ricoprirà il ruolo di vice capitano, che ha utilizzato tutti i suoi attaccanti, mandando in doppia cifra Michieletto e Russo col primo, best scorer della gara, con 13 punti.
Dall’altra parte del campo in evidenza Reggers autore di 11 punti.
Le attenzioni si spostano ora su Perugia dove proseguirà la Pool A che vedrà impegnate oltre a Italia e Belgio anche Svizzera, Serbia Germania ed Estonia nella corsa alla conquista dei quattro pass per gli Ottavi di Finale di Bari.
L’Italia si sposterà nella giornata di domani a Perugia, dove il 31 agosto e l’1 settembre affronterà al Palabarton Estonia e Serbia nell’ambito della Pool A. Sempre domani, a Varna e Tel Aviv, avranno inizio le gare della Pool B e Pool D.

Azzurri in campo nel primo set con il 6+1 già rodato, con Giannelli e Romanò in diagonale, Michieletto e Lavia schiacciatori, Russo e Galassi al centro, Balaso libero. Il primo punto dell’Europeo lo firma Roberto Russo con il primo tempo che apre ufficialmente l’Europeo 2023. Nel Belgio, oltre al tecnico Zanini, altre conoscenze della pallavolo italiana del presente e del passato. Il muro di Galassi su Rotty porta l’Italia avanti 4-3. Il time out chiamato da Zanini sul 8-4 a favore dell’Italia cerca di spezzare il ritmo degli azzurri spinti dal pubblico di casa. L’Italia alza il muro, Galassi mette a terra il 12-15. L’Italia passa senza troppe difficoltà, lo fa dal centro con Russo per il punto del 14-7. Deroo prova a ridurre il distacco, suo il punto numero 11 per il Belgio, Italia avanti 17-11. Giannelli sfrutta tutti i suoi attaccanti, Lavia da seconda linea firma il 21-14. L’Italia porta a casa il primo set col punteggio di 25-17.

Il secondo set inizia con il block out di Desmet per il 2-0 del Belgio. Azzurri in campo con lo stesso 6+1 del primo set. L’Italia si porta subito avanti 4-3, il muro di Russo su Deroo vale il 5-3. Desmet, prossima stagione a Padova, firma il quinto punto del Belgio con l’Italia avanti 7-5. Michieletto e Galassi alzano il muro, Italia avanti 12-8. Il primo cambio per gli azzurri arriva sulla prima palla set. De Giorgi manda in campo al servizio Riccardo Sbertoli sul 24-18, ed è proprio il suo servizio vincente che chiude il secondo parziale sul 25-18.

Nel terzo set Italia in campo con il 6+1 iniziale e subito avanti 3-1. Lavia firma il-5-2, approccio aggressivo dell’Italia in questo avvio di terzo set. Stesso avvio dei set precedenti con l’Italia che fa suo subito il ritmo del gioco portandosi avanti 10-7. Il Belgio prova a mantenere la scia dell’Italia senza però riuscirci, due errori della squadra di Zanini, uno al servizio e uno in attacco, mandano l’Italia avanti 16-10. Romanò dai nove metri firma il 18-11. Reggers mette a terra la parallela che vale il tredicesimo punto del Belgio con l’Italia avanti 19-13. L’autore del 22-14 è Alessandro Michieletto, suo l’attacco mancino che avvicina gli azzurri alla conquista del match, il 23-14 lo firma Russo a muro. Dentro Bovolenta sul finale, l’Italia porta a casa il set sul 25-15 e conquista così la prima vittoria con un’invasione del Belgio su attacco di Bovolenta.

Basket, B/F mercato: Ancora una new entry per il Benevento, benvenuta Aurora Montella

Il roster di coach Calandrelli si arricchisce con un’altra giovanissima. La nuova arrivata è Aurora Montella, play e guardia classe 2006.

Proveniente dalla scuola Caudium e allenata da coach Adolfo Parrillo, la promettente atleta arriva dopo un’esperienza formativa sia nelle giovanili che nella serie B a Marigliano.

La sua nuova coach la definisce una “giovane promettente che ha attitudine al duro lavoro”, qualità fondamentale per chi come Aurora è determinata a crescere nella pallacanestro. La Miwa è fiduciosa che la giovane atleta possa apportare un contributo significativo alla squadra, arricchendola di nuove abilità e talento.

I numerosi ingressi di quest’anno di giovani promesse dimostrano il continuo impegno della Miwa nel promuovere lo sviluppo del basket giovanile e il suo impegno a costruire dei team vincenti, radicati nella comunità e pronti a dare spettacolo in campo.

Basket, Mondiale-M: l’Italia sconfitta dalla Rep. Dominicana

Pozzecco perde la testa e si fa espellere

ITALIA – REP. DOMINICANA 82-87 (19-13, 20-25, 17-31, 26-18)

ITALIA: Spissu* 17 (2/4, 2/5), Tonut* 8 (1/3, 2/3), Melli* 6 (3/5, 0/1), Fontecchio* 13 (3/7, 1/8), Ricci 12 (3/4, 2/4), Spagnolo 4 (1/2), Polonara* 10 (3/3, 0/4), Diouf ne, Severini, Procida, Pajola 4 (2/3), Datome 8 (4/6, 0/4). All: Pozzecco

REP. DOMINICANA: Pena (1/4 da tre), Mendoza 3 (1/2 da tre), Montero 12 (2/5, 2/7), Solano (0/1), Liz* 9 (0/3, 1/4), Feliz* 24 (1/2, 7/10), Vargas 3 (1/2), Delgado* 7 (3/5), Suero ne, Figueroa (0/2, 0/1), Quinones* 2 (0/1, 0/2), Towns* 24 (3/6, 4/9). All: Garcia

ARBITRI: Gatis Salins (Lettonia), Luis Castillo (Spagna), Georgios Poursanidis (Grecia)
Spettatori: 6.300

QUEZON CITY – Prima sconfitta al Mondiale per l’Italia, che perde 82-87 contro la Repubblica Dominicana. Gli Azzurri, che nel finale hanno dimostrato carattere da vendere ricucendo un gap che poteva essere più ampio (da -17 a -5), sono ora chiamati a battere le Filippine martedì prossimo 29 agosto (ore 14.00 italiane, diretta Rai Due, Sky Sport Summer, NOW e DAZN) per essere certi del passaggio al secondo turno. In campo, in questo momento, proprio i padroni di casa contro l’Angola.

L’Italia non perde tempo: 12-0 in tre minuti con 6 punti di Polonara. Feliz risponde con 6 punti consecutivi e da li partono tre minuti senza canestri da entrambe le parti. Montero e il libero di Towns (dopo tecnico alla panchina Azzurra) muovono le acque ma sono immediatamente seguiti da Ricci con canestro e tripla per il 17-9. Ancora Montero da 3 e ancora un libero di Towns dopo il tecnico a Pozzecco. Spagnolo chiude il quarto col canestro del 19-13. Datome apre la seconda frazione ma arrivano ben tre triple consecutive di Feliz a complicare le cose (23-22 al 13esimo). Animi bollenti anche in questo quarto con il doppio tecnico a Melli e Vargas dopo qualche scintilla sotto canestro. La classe di Datome guida gli Azzurri ad un 6-0 provvidenziale (29-22). L’Italia c’è ma la Repubblica Dominicana si conferma squadra ostica. La tripla di Towns è pareggiata da quella di Spissu (37-31) ma subito dopo arriva il secondo tecnico alla panchina Azzurra: espulsione per il CT Gianmarco Pozzecco che lascia il timone a Edoardo Casalone. Occorre sangue freddo, soprattutto dopo il canestro di Liz che vale il sorpasso dominicano (37-38). I due punti di Fontecchio segnano l’intervallo con l’Italia a +1 (39-38) e mandano in archivio 20 minuti carichi di tensione. La posta in palio è altissima.

Towns inaugura la ripresa con una tripla delle sue e ancora una volta è Spissu che impatta. Il numero 32 di Minnesota comincia ad essere il fattore che tutti si aspettavano alla vigilia (finirà con doppia doppia da 24 punti e 10 rimbalzi) e su di lui la Repubblica Dominicana costruisce il break che manda sotto gli Azzurri 59-45 al 25esimo. La reazione è un 6-0 (Fontecchio-Melli-Ricci) ma Feliz è indemoniato (chiuderà con 24 punti e 7/10 da tre) e mette ancora una tripla, seguita da quella di Pena che chiude il quarto con l’Italia sotto 56-69. E’ decisamente il peggior momento nel match per gli Azzurri, che incassano un brutto parziale di 17-31. Negli ultimi 10 minuti l’Italia scivola a -17 (60-77) e sembrano essere arrivati i titoli di coda ma così non è perché arriva forte la reazione d’orgoglio di una squadra matura e consapevole che nulla è finito anche quando lo sembra. Con pazienza e qualità, Spissu guida il ritorno arrembante avviato dalla tripla di Ricci. Il gioco da 4 del play sardo suona la carica fino al -3 (82-85) con 19 secondi da giocare. Quinones allunga dalla lunetta e gli ultimi tentativi Azzurri non vanno a buon fine.

Miglior marcatore Azzurro, Marco Spissu con 17 punti (+ 4 assist). In doppia cifra anche Simone Fontecchio (13), Giampaolo Ricci (12) e Achille Polonara (10).

Così coach Edoardo Casalone, subentrato a Pozzecco, espulso a due minuti e 20 secondi dalla fine del primo tempo:

“Come dice sempre il Poz, questi ragazzi ci tengono da morire e anche stasera si è visto con la grande reazione che abbiamo avuto nel finale dove abbiamo anche provato a vincerla. In queste competizioni la differenza canestri conta e i giocatori lo sanno. Anche stasera abbiamo costruito buoni tiri che poi non sono entrati. Il nostro modo di giocare è questo, siamo la stessa squadra che ha vinto le 7 partite di preparazione e continueremo a giocare come sappiamo fare. La partita contro le Filippine è determinante ma lo sarebbe stato anche se avessimo vinto. Rimaniamo concentrati in vista di martedì”.

Volley, Mondiale U21-F: l’Italia cede alla Cina in finale ed è medaglia d’argento 

CINA-ITALIA 3-2 (19-25, 25-23, 23-25, 25-22, 15-8)

CINA: Wang Y.F. 5, Zeng Y. J. 4, Wang Y. D. 1, Zhuang Y. S. 22, Wan Z. Y. 13, Xyn X. L. 3; Zhu X. C. (L), Zhao Y. L. 1, Tang X. 17, Yang J. 4, Xie S. Y. 5. Ne: Shan L. Q. All. Kuang.

ITALIA: Giuliani 10, Marconato 11, Adelusi 12, Nervini 20, Eckl 8, Bartolucci 2; Ribechi (L), Adriano 11, Eze 1, Gardini 1, Bellia 1. Ne: Costantini. All. Mencarelli.

ARBITRI: Lourdes Perez Perez (CUB), Samara Sevor (CAN)

LEON – Si chiude con una prestigiosa medaglia d’argento il percorso della Nazionale under 21 femminile ai Campionati del mondo di categoria che si sono concludi questa mattina in Messico. In finale le azzurrine sono state superate 3-2 (19-25, 25-23, 23-25, 25-22, 15-8) dalla Cina.

Partita intensa, spettacolare e decisamente equilibrata. Unica eccezione il quinto set nel corso del quale la formazione cinese è riuscita a imporre da subito il proprio gioco senza permettere a Ribechi e compagne, fino a quel momento protagoniste di una di ottima prova corale, rientrare.

Tre le azzurrine premiate nel dream team: l’opposto Anna Adelusi, la schiacciatrice Stella Nervini e la palleggiatrice Valentina Bartolucci. Oltre al loro, nel stestetto ideale, la schiacciatrice della Cina Yushan Zhuang (mvp della rassegna iridata), la centrale del Brasile Luzia da Silva Nezzo e il libero della Cina Xingchen Zhu.

Al momento delle premiazioni, sul podio, le azzurrine hanno portato una maglia in più: la numero 15 di Julia Ituma.

La medaglia di bronzo è stata vinta dal Brasile che nella finale per il 3° posto ha battuto 3-0 (25-16, 25-21, 25-14) il Giappone.

CRONACA – Per questa finale della rassegna iridata il tecnico Marco Mencarelli conferma il consueto sestetto con la diagonale Bartolucci-Adelusi, le schiacciatrici Giuliani e Nervini, le centrali Marconato ed Eckl e il libero Ribechi.

E’ la Cina a conquistare il primo vantaggio di giornata (5-3, 6-4). Le azzurrine si ricompattano, ristabiliscono l’equilibrio (6-6) e passano in vantaggio (8-10, 9-12). Le cinesi provano a recuperare (12-12), ma è decisa la ripartenza dell’Italia che torna avanti (13-15), si distende (16-21) e con un buon gioco corale conquista il primo set (19-25).

Sono ancora le ragazze di coach Kuang a portarsi sul +3 (5-2) in avvio di secondo parziale. Giuliani ed Eckl a segno e le azzurrine riportano il punteggio in equilibrio (5-5), ma non riescono a contenere la ripartenza delle avversarie che tornano sul +3 (8-5) e mantengono il vantaggio (11-8, 13-10, 14-11). Cambio di diagonale per l’Italia, Giuliani e Marconato a segno: con determinazione le azzurrine ricuciono (14-12, 16-15, 18-18) ed è time out per la Cina. Lo stop al gioco dà nuovo slancio alle ragazze di coach Kuang che nel finale allungano (23-20) e si portano sull’1-1 (25-23).

Alla ripresa del gioco è nuovamente la Cina a cercare la fuga in avvio di frazione (5-3, 7-3). Il time out chiamato dall’Italia e il cambio di diagonale effettuato da coach Mencarelli rimettono in corsa le azzurrine (7-6) che ristabiliscono l’equilibrio (8-8) e piazzano il break che vale il +5 (9-9, 9-14). Trovato il vantaggio, Robechi e compagne mantengono le avversarie a distanza (11-15, 13-17), respingono il tentativo di recupero della Cina (20-21, 21-22) e conquistano il set (23-25).

E’ l’Italia a provare ad allungare in avvio di quarto parziale (4-6, 5-7). Il time out chiamato da coach Kuang rimette in corsa la Cina che recupera (8-8) e passa in vantaggio (11-9, 13-11). Nervini a segno e un bel muro piazzato dall’Italia valgono la nuova parità (13-13), ma è decisa la ripartenza della Cina (16-13) che allunga (20-16) e approfitta del momento di difficoltà delle azzurrine (21-16) per conquistare il set (25-22) e portare la partita al tie-break.

La quinta, decisiva frazione vede ancora una volta la Cina partire con decisione (5-3) e arrivare ancora in vantaggio al cambio di campo (8-5). L’Italia fatica a ritrovare ritmo e continuità (10-6), le cinesi capitalizzano (13-7) e conquistano il set (15-8) che vale il titolo iridato.

MARCO MENCARELLI:

Dico sempre alle ragazze che, per vincere un evento così importante, bisogna crescere partita dopo partita e aggiungere sempre un tassellino in più rispetto a quello che si è fatto il giorno prima. Noi lo abbiamo fatto sicuramente fino alla semifinale. Oggi la Cina non ci ha forse messi nella condizione di fare il passo avanti, quel passo avanti che probabilmente ci avrebbe permesso di sfruttare meglio quelle situazioni e quei piccoli punti deboli che anche le nostre avversarie avevano messo in evidenza. Di sicuro non ho niente da recriminare perché è stato un percorso fantastico fin dal primo giorno di attività, l’abbiamo comunque coronato con un bellissimo risultato, una meda glia che lascia solo un po’ di amaro in bocca per il risultato della partita in sé. E’ però un risultato fantastico con un gruppo che non esito a definire straordinario. Con orgoglio, con fierezza guardiamo avanti al percorso di queste ragazze: la Serie A le aspetta tutte lì sapranno mettere in gioco quello che questa esperienza a insegnato loro”.

Volley, EURO-F: l’Italia liquida anche la Spagna e sfiderà la Francia ai quarti

ITALIA-SPAGNA 3-0 (25-23, 25-22, 25-19)

ITALIA: Orro 2, Pietrini 12, Danesi 9, Antropova 17, Sylla 10, Lubian 11, Parrocchiale (L). Bosio, Fersino, Egonu 1, Omoruyi. N.e. Degradi, Squarcini. All. Mazzanti.

SPAGNA: Schlegel 3, Jimenez 3, De Paula 16, Camino 9, Varela 4, Lazaro, Llabres (L). Mavrommatis 1, Piza, Aranda. N.e. Priante, Martinez, Garcia, Prol. All. Saurin.

ARBITRI: Koutsoulas (GRE), Geldof (NED)

L’Italia compie il primo passo nella fase ad eliminazione diretta del Campionato Europeo Femminile 2023. Nella prima uscita a Firenze, in un Palazzo Wanny tutto esaurito e festante (3800 spettatori con un incasso di 77.555 euro), le azzurre hanno battuto 3-0 (25-23, 25-22, 25-19) la Spagna nella sfida valida per gli ottavi di finale della massima competizione continentale. Un successo, il sesto 3-0 su sei gare disputate, che proietta Sylla e compagne tra le migliori 8 nazionali d’Europa e nello specifico nella sfida che vale l’accesso alla zona medaglie in programma martedì 29 agosto alle 21:15 contro la Francia. Le transalpine hanno infatti battuto nel primo ottavo di finale di giornata la Romania e saranno dunque l’ultimo ostacolo da superare per un’Italia che vede sempr e più avvicinarsi il traguardo Bruxelles.

Per gli ottavi di finale il CT azzurro, Davide Mazzanti, propone il sestetto con Orro in palleggio, Antropova opposto, Sylla e Pietrini schiacciatrici, Lubian-Danesi al centro, e Parrocchiale libero. La Spagna invece inizia con Lazaro palleggiatrice, De Paula in diagonale, Camino e Schlegel schiacciatrici, Jimenez e Gomez al centro, e Llabres libero. Nonostante l’entusiasmo del Palazzo Wanny e le buone giocate di Antropova, Lubian e Sylla, la Spagna tiene il passo in avvio con Camino e Schlegel (11-11). Mazzanti si gioca subito la carta Egonu nel doppio cambio ma sono di Antropova (prima di uscire per Bosio) gli ace che danno il là al break azzurro (15-12). Le “furie rosse” non cedono ed anzi rilanciano con Jimenez, De Paula e, complice un errore azzurro, tornano prima sul 15 p ari e poi addirittura avanti con una solidissima Jimenez e Schlegel (15-17). Mazzanti spende subito i suoi timeout per invertire la rotta e le azzurre interrompono un break di 6-0 con un attacco prepotente di Egonu. La Spagna però non molla continuando a colpire al servizio con precisione e in attacco con De Paula e Jimenez tocca addirittura il +4 (16-20). Nel momento di maggior difficoltà entra in campo Fersino (out inizialmente dopo aver trascorso una notte con qualche problema gastrico). L’Italia, spalle al muro, si ridesta trovando con Pietrini, Sylla ed un ace di Danesi le giocate per tornare nel match (22-22). Ricucito lo strappo tocca poi ad una super Ekaterina Antropova chiudere i conti prima con un attacco di classe e potenza e poi con un ace che fa partire la festa al Palazzo Wanny (25-23). Dopo la rimonta le azzurre ritrovano serenità e ritmo: Pietrini, Sylla e la solita straripante Antropova mettono le marce alte (11-8) in avvio di secondo set mentre la Spagna si affida a Camino e Schlegel per provare a tenere il passo (17-14). Tre errori consecutivi delle azzurre e un attacco preciso di Schlegel rimettono le iberiche a contatto (18-18) nonostante un timeout di Mazzanti. Lazaro e compagne vanno addirittura avanti (18-19) dando il là ad un nuovo finale di set punto a punto nel quale si esaltano Antropova, Pietrini e Sylla. Sul 21-21 una pipe di Pietrini mette pressione sulla seconda linea delle spagnole che poi subiscono un importante ace di Danesi ed un tocco di classe al centro di Lubian (24-21). Ripreso il largo l’Italia chiude i conti nel secondo parziale, come nel primo, 25-22, grazie ad un blockout prepotente di Antropova. L’avvio di terzo game è tutto azzurro. Dopo il tapin sottorete di Danesi sono di Antropova, Sylla, Lubian e Pietrini i colpi che rendono vani i tentativi di restare nel flusso della partita di De Paula e Camino (9-5). Il break diventa fuga quando super Fersino in difesa sc atena Sylla in pipe, Antropova sopra il muro, Danesi e Lubian al centro, e Pietrini al servizio (18-9). Sono i colpi che fanno barcollare una tenace Spagna mandata poi definitivamente al tappeto dal mani fuori di Pietrini per il risolutivo 25-19. 

Giorgia Fiorini è pronta per la nuova avventura a Vibo Valentia

Fiorini: “L’obiettivo è vincere e divertirci”

VIBO VALENTIA 7Nonostante i suoi 21 anni compiuti lo scorso 9 gennaio Giorgia Fiorini, neo-palleggiatrice della Tonno Callipo nata a Catanzaro, vanta già un curriculum di spessore. Nella stagione 2014-15 esordisce in Serie C nella Pallavolo Stella Azzurra e si impone tra le titolari anche nella Rappresentativa Regionale a vari Trofei delle Regioni e finali Under 14 con la Magica Volley Lamezia la stagione successiva. Quindi, nel campionato seguente, promozione in Serie C e vincitrice della Coppa Calabria con la Pallavolo Stella Azzurra, oltre alla Finale Nazionale Under 16 a Potenza con la Magica Volley Lamezia. Le stagioni successive la vedono sempre protagonista in Serie C e nelle varie finali Under 16 e 18. Poi il passaggio nella stagione 2021-22 in Iª Divisione con il Real Volley Padova, mentre la scorsa annata prima in Serie B2 con la Volley Fidelis Torretta e poi in B1 con la Fly Volley Marsala. La pallavolo quasi ragione di vita nella famiglia Fiorini… I genitori di Giorgia hanno infatti giocato in alte categorie e insieme hanno fondato una squadra di pallavolo a Catanzaro, di cui il papà è l’allenatore. La sorella gioca in B2 a Reggio Calabria e lo zio Giovanni Torchio, vecchia conoscenza della Callipo dal 2007 al 2009 in qualità di 2° allenatore, allena una squadra di Serie A femminile in Finlandia.

Idee chiare per Giorgia sulla nuova avventura vibonese: 

“Ho accettato la proposta della Callipo perché conosco molto bene la società, la sua serietà e professionalità. Il progetto è molto ambizioso ed il direttore sportivo Defina è riuscito ad entusiasmarmi fin dalla prima telefonata. L’obiettivo della società è quello di puntare in alto anche nella pallavolo femminile. Il nostro obiettivo per quest’anno è ovviamente vincere il più possibile, migliorare e divertirci”.

Quindi un pensiero per i tifosi… 

“Voglio assicurare loro che lotteremo con il sangue agli occhi per vincere questo campionato e vorrei invitarli a farlo con noi, perché saranno il settimo uomo in campo, perciò il loro appoggio e calore saranno fondamentali”.

Calcio, Ecc/F Lazio mercato: al Latina arriva Biasiotto

Nuovi arrivi in casa Latina,
EVA BIASOTTO vestirà i colori NEROAZZURRO.
Un trascorso con la Res Roma in serie A, l’ultima stagione on serie “c” con Trastevere. Queste le parole della BIASOTTO, sono contenta di far parte di questa squadra e di indossare la vostra maglia. Insieme alle altre compagne faremo del nostro meglio per migliorare la prestazione della scorsa stagione. Credo che saremo una squadra competitiva,sotto tanti aspetti, quindi sono molto fiduciosa.
La società tutta , Benvenuta Eva BIASOTTO, ti aspettiamo in campo.