Il Carnera è una fortezza: l’Apu OWW Udine batte Gruppo Mascio Treviglio e mantiene il primo posto

APU OLD WILD WEST UDINE – GRUPPO MASCIO TREVIGLIO 79-59

(21-12, 45-30, 58-44)

APU OLD WILD WEST UDINE: Cappelletti 13 punti, Walters 2, Mussini 7, Pieri 2, Antonutti 4, Esposito 9, Giuri 5, Pellegrino 13, Italiano 2, Azzano, Lacey 20, Ebeling 2. All. Matteo Boniciolli

GRUPPO MASCIO TREVIGLIO: Langston 8 punti, Amboni ne, Miaschi 3, Bogliardi 6, D’Almeida 6, Venuto 4, Abati Toure 6, Rodriguez 7, Sollazzo 19, Lupusor ne. All. Michele Carrea.

Arbitri: Valleriani, Perocco, Tallon.

Uscito per cinque falli: nessuno.

UDINE – Settima vittoria interna per l’Apu Old Wild West Udine che questa sera ha battuto al PalaCarnera una diretta rivale per le posizioni di vertice: Gruppo Mascio Treviglio. Al termine di un confronto dominato dal primo minuto, i bianconeri si sono imposti per 79-59. Mvp dell’incontro Trevor Lacey, autore di 20 punti. Grazie al successo odierno i friulani mantengono il primo posto del Girone Verde di Serie A2 2021-2022, condiviso con Giorgio Tesi Group vittoriosa Trapani (S. Bernando/Cinelandia Park Cantù dovrà recuperare la gara prevista per oggi contro NoviPiù JB Monferrato). Prossimo impegno nuovamente tra le mura amiche sabato alle 19.30 contro Bakery Piacenza.

Per il big-match con Gruppo Mascio coach Matteo Boniciolli recupera Brandon Walters (che parte dalla panchina), ma, per il rispetto dei regolamenti vigenti, è costretto a rinunciare a un senior (Vittorio Nobile). A sbloccare il match ci pensa Lacey dopo 19 secondi, con la prima tripla della serata (3-0) e dopo due minuti e 45 secondi di gioco Pellegrino firma il +5 (9-4). A metà periodo Lacey porta a sette i punti di vantaggio dei bianconeri (16-9), mentre Walters firma il +9 (18-9) a meno di tre minuti dalla prima sirena. Nei secondi finali Sollazzo firma la tripla del -6 (18-12), alla quale risponde Giuri proprio allo scadere (21-12). In apertura di secondo periodo, Sollazzo va ancora a segno dall’arco (21-15), ma l’Old Wild West continua mantenere il distacco e dopo poco più di cinque minuti di gioco è addirittura avanti di undici lunghezze grazie al canestro siglato da Ebeling su assist di Cappelletti (34-23). Cappelletti e Antonutti aumentano il divario tra le due formazioni (38-23), mentre Esposito proprio allo scadere del secondo quarto fissa il punteggio del primo tempo sul +15 per i friulani (45-30).

Lo stesso numero 20 bianconero apre le marcature della terza frazione trasformando uno dei due liberi concessi per fallo di Langston (46-30). L’Apu mantiene il controllo del match e a metà periodo, dopo una reazione dei bergamaschi, anche Mussini mette il sigillo personale all’incontro con la tripla che vale il +14 (49-35). Nemmeno quando Abati Toure riporta gli uomini di Michele Carrea sul -11 (51-40), i bianconeri perdono lucidità, anzi con Pellegrino e Cappelletti (tripla) tornano nuovamente sul +16 (56-40). Abati Toure e D’Almeida fissano poi il terzo parziale sul 58-44. Per assistere al primo canestro del quarto periodo dobbiamo attendere un minuto e 13 secondi, quando cioè Sollazzo colpisce dalla distanza (58-47). Immediata la replica dei padroni di casa a segno con Lacey, che nell’occasione subisce anche fallo da Abati Toure e realizza il libero aggiuntivo (61-47). Bogliardi sigla la tripla del -11 (61-50), ma Lacey – in gran giornata – non fa attendere la sua risposta (64-50). I bergamaschi arretrano, mentre il team di Boniciolli non sbaglia più nulla. Al Carnera finisce 79-59, appuntamento a sabato con la sfida con Bakery Piacenza.

foto Lodolo

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Basket, LBA: prosegue la marcia dell’Olimpia

OLIMPIA MILANO-FORTITUDO BOLOGNA 74-64

OLIMPIA MILANO: 15 Datome, 10 Alviti, 10 Bentil, 8 Daniels, 7 Ricci, 6 Melli, 6 Biligha, 5 Baldasso, 4 Tarczewski, 3 Hall

FORTITUDO BOLOGNA: 22 Frazier, 15 Benzing, 12 Procida, 7 Durham, 5 Aradori, 3 Charalampopoulos

ASSAGO – Il ritorno in campionato dell’Olimpia, che di fatto ha utilizzato due stranieri in meno dei sei consentiti (cinque sono andati in campo, ma Kell è uscito subito per infortunio) e tantissimo spazio agli italiani, vale la vittoria numero 14 su 16 gare giocate. 74-64 il finale. La Fortitudo ha giocato una partita orgogliosa, con un Branden Frazier ispiratissimo, ma nel secondo tempo la difesa dell’Olimpia è salita in cattedra. Nei due quarti centrali la Fortitudo ha segnato 26 punti complessivi e così Milano ha potuto controllare la gara, scappando nel quarto conclusivo. Poi qualche disattenzione ha ridotto il margine, ma nulla più.

IL PRIMO QUARTO – L’Olimpia, assenti Sergio Rodriguez e Malcolm Delaney, parte con Devon Hall da playmaker, ma per mettersi in ritmo ha bisogno dei suoi tiratori. Sono le triple di Daniels e Datome a scavare il primo vantaggio, subito dopo l’uscita dal campo (botta rimediata al ginocchio destro) di Trey Kell. Il parziale di 8-0 è completato da un contropiede chiuso da Bentil, per l’11-4 Olimpia. La Fortitudo però ha una reazione eccellente, cavalcando il talento offensivo di Robin Benzing, che prende anche due falli da Bentil spedendolo in panchina. Con un controbreak di 10-0, con 12 punti del tedesco nel primo quarto, torna avanti e obbliga Coach Messina a spendere il suo primo time-out. La risposta sono le triple di Baldasso e Alviti. Ma è un primo periodo di modesta tenuta difensiva, la Fortitudo fa 5/6 dalla lunetta, mette quattro triple, le ultime due di Durham e Procida, guadagna anche sei punti di vantaggio, e chiude avanti 23-19.

IL SECONDO QUARTO – Pippo Ricci dal post basso costruisce due canestri di fila per i compagni. Il primo è una schiacciata di Tarczewski, il secondo una tripla di Alviti. L’Olimpia passa a condurre quando una stoppata di Tarczewski su Borra genera il coast-to-coast di Baldasso con immediato time-out di Coach Martino. La partita resta in bilico. La Fortitudo riempie l’area, si espone un po’ al tiro da fuori di Milano (8/14 da tre), ma chiude le vie che portano al canestro (6/21 da due). Procida usa il suo atletismo per andare in doppia cifra già nel primo tempo, lo stesso fa Frazier grazie ai suoi jumper dalla media. Due assist consecutivi di Alviti, per la schiacciata di Biligha e la tripla di Datome, riportano l’Olimpia avanti, anche se all’intervallo il margine è di un solo punto, 37-36.

IL TERZO QUARTO – L’Olimpia alza la pressione difensiva, tiene la Fortitudo senza segnare per tre minuti, così anche segnando poco prova ad allungare. Bentil con la sua energia attorno al canestro in combinazione con il lavoro di Melli sui due lati del campo permettono all’Olimpia di scappare a più 10 anche dopo il time-out urgente di Martino. Milano usa anche un quintetto con Alviti da guardia e Datome da ala piccola. Gigi con due triple di fila incluso un gioco da quattro punti conserva il divario a favore dell’Olimpia anche quando la Fortitudo ritrova un po’ di ritmo in attacco soprattutto con Branden Frazier. Alla fine del terzo è 57-49.

IL QUARTO QUARTO – La Fortitudo prova a mettere in ritmo Pietro Aradori, tenuto a secco nei primi tre quarti. Segna cinque punti in fila ricucendo fino a meno sette. La tripla di Devon Hall dopo la palla rubata da Bentil e poi la terza della partita di Alviti respingono le velleità avversarie. L’Olimpia continua a tenere alto il livello di aggressività, il divario tocca i 15 punti, ma la Fortitudo continua a giocare. Sfruttando un antisportivo fischiato a Devon Hall rientra a meno 11, poi c’è spazio per Andrea Leoni.

Ettore Messina:

Sono contento, perché è stata una partita in cui i nostri italiani hanno giocato tanti minuti e hanno vinto la partita per noi. Devon Hall il suo lo fa sempre, Ben Bentil soprattutto nel secondo tempo ci ha dato tanto sia in attacco che in difesa, ma avevamo quattro stranieri in pratica, perché Trey Kell si è fermato subito, e quindi vedere i nostri italiani fare quello che hanno fatto mi consente di andare a casa soddisfatto. Baldasso soprattutto all’inizio, Alviti, Biligha hanno fatto tanto, non solo i soliti Melli e Datome, o Ricci. Questo è un buon segnale. Era una partita da vincere e l’abbiamo fatto. Trey Kell ha avuto un problema al ginocchio destro, quando un giocatore della Fortitudo inavvertitamente gli è finito addosso a inizio partita e il ginocchio è andato in iperestensione. Domani farà gli esami del caso, speriamo non sia nulla di serio e speriamo anche di poter recuperare Jerian Grant

Basket, LBA: La Bertram cade in overtime contro Reggio Emilia

Bertram Derthona-UNAHOTELS Reggio Emilia 93-98

(12-16, 36-42, 66-57, 82-82)

Derthona: Mortellaro ne, Wright 16, Rota ne, Cannon 5, Tavernelli 4, Filloy 2, Mascolo 3, Severini 8, Sanders 19, Daum 11, Cain 7, Macura 18. All. Ramondino

Reggio Emilia: Thompson 12, Hopkins 11, Baldi Rossi, Strautins 22, Crawford 4, Colombo ne, Cinciarini 15, Johnson 12, Olisevicius 22, Bonacini ne, Diouf. All. Caja   

CASALE MONFERRATO – nSconfitta casalinga per la Bertram Derthona, che rincorre la UNAHOTELS Reggio Emilia per tutto il primo tempo, opera il sorpasso grazie a un grande terzo quarto in attacco e in difesa prima di subire il nuovo rientro ospite, che vale l’overtime. Nel prolungamento, la formazione allenata da Caja trova soluzioni lucide e ottiene i due punti.

Avvio di gara favorevole a Reggio Emilia, spinta dalle giocate di Olisevicius (10 p nel periodo); la Bertram poi reagisce alzando l’intensità della propria difesa, chiudendo i primi dieci minuti in svantaggio 12-16. Nella seconda frazione la Bertram si riavvicina ulteriormente, prima di subire il nuovo allungo ospite nei minuti finali del primo tempo: all’intervallo la UNAHOTELS conduce 36-42.

Al rientro dagli spogliatoi, i canestri di Sanders e Macura danno il via a un importante break in favore del Derthona, che lo alimenta con la grande attenzione difensiva e la fluidità del gioco in attacco. I tanti tiri ben costruiti dall’arco vengono ripagati da alte percentuali (5/6 nel periodo) e valgono l’allungo fino al 66-57 del 30’. Con il gioco da quattro punti di Tavernelli la Bertram prova a dare la spallata decisiva alla partita, ma Reggio Emilia reagisce e riduce progressivamente il gap, tornando a un solo possesso di distacco (80-77) a 50 secondi dal termine con i liberi di Hopkins. Dopo l’errore di Macura, Strautins e i liberi di Wright mantengono invariate le distanze. Nell’ultimo attacco di Reggio è ancora Strautins, con un canestro pazzesco, a pareggiare la partita a quota 82. L’ultimo tentativo di Wright non va a segno: è overtime.

È nuovamente la formazione allenata da Ramondino a partire meglio nel supplementare, prima che Cinciarini e Olisevicius producano un mini parziale che vale il +4 (86-90). Ancora Cinciarini dilata il gap (88-94) a 70 secondi dal termine: time-out Derthona. Thompson e Sanders, da tre punti, muovono il punteggio e Olisevicius chiude la partita: vince Reggio Emilia 93-98.

Così coach Marco Ramondino al termine della gara:

  ʺComplimenti a Reggio Emilia per la vittoria di stasera. La partita è stata come ce la aspettavamo, in sede di presentazione avevamo enfatizzato l’importanza dell’aspetto mentale, l’importanza di mantenere lo stesso livello di attenzione per tutta la gara. Questo non ci è riuscito e nel primo tempo abbiamo fatto tanti errori, nel secondo tempo siamo saliti di colpi costruendo buoni tiri e sbagliandoli quando eravamo avanti nel punteggio. Negli ultimi minuti dei tempi regolamentari e nel supplementare la nostra qualità è scesa e abbiamo commesso tutti quegli errori difensivi che non avevamo commesso nei quaranta minuti dei regolamentari. La scelta sul +3 è di fare fallo, ma o si ha la prontezza di commetterlo presto nell’azione oppure per l’interpretazione sulla continuità di tiro che c’è da un paio di anni si rischia di andare a fare fallo su tiro da tre anche se non è ancora iniziato l’atto di tiro. La nostra mancanza di bravura è stata non essere riusciti a farlo subito. Se si deve aspettare una sconfitta per imparare è un problema, in ogni gara bisogna fare una analisi cinica e chirurgica al di là del risultato: la nostra incapacità di prendere ritmo nel primo tempo e il crollo difensivo nel supplementare sono legati a una mancanza di energie fisiche e mentali. Dobbiamo essere bravi ad analizzare le cose buone e meno buone al di là del risultato. Filloy ha preso un colpo al naso, non so l’entità dell’infortunioʺ.

Calcio, Lega Pro: l’Ancona Matelica strappa un punto a Lucca

LUCCHESE – ANCONA MATELICA 2-2

LUCCHESE (4-3-1-2): 1 Coletta; 21 Corsinelli, 5 Bachini, 13 Belllich (21’ st 27 Baldan), 6 Nannini; 15 Collodel (21’ st 16 Frigerio), 58 Minala (1’ st 4 Bensaja), 3 Visconti; 30 Belloni (38’ st 26 Brandi); 9 Babbi (31’ st 18 Babbi), 10 Semprini. A disposizione: 22 Cucchietti, 7 Gibilterra, 8 Picchi, 14 Quirini, 19 Ubaldi, 23 Zanchetti, 25 Ruggiero. Allenatore: Guido Pagliuca.
ANCONA MATELICA (4-3-3): 12 Vitali; 14 Tofanari, 25 Masetti (41’ st 21 Del Sole) 6 Iotti, 28 Maurizii; 4 Iannoni, 27 Papa (15’ st 7 Gasperi), 8 Delcarro (41’ st 23 D’Eramo); 10 Sereni (15’ st 9 Rolfini), 18 Faggioli (33’ st 5 Bianconi), 17 Moretti. A disposizione: 1 Canullo, 22 Avella, 3 Di Renzo, 19 Palesi, 20 Vrioni, 26 Ruani, 33 Noce. Allenatore Gianluca Colavitto.
ARBITRO: Sig. Luca Zucchetti della sezione di Foligno.
ASSISTENTI: Sig.ri Egidio Marchetti della sezione di Trento e Matteo Paggiola della sezione di Legnago.
QUARTO UOMO: Sig. Nicoló Dorillo della sezione di Torino.
RETI: 1’ pt Semprini, 16’ pt e 30’ pt (rig) Faggioli, 8’ st Visconti
NOTE: spettatori totali 762 di cui 27 ospiti; locali in divisa rossonera, pantaloncini e calzettoni neri e portiere verde; ospiti in divisa biancorossa, pantaloncini e calzettoni bianchi e portiere blu; espulsi al 36’ st Corsinelli (doppio giallo) e al 46’ st il massaggiatore Vannucchi; ammoniti mister Pagliuca in panchina, Baldan,Bensaja, Sereni, Bachini, Nannini e Minala; corner 3-7; recupero 0’ pt, 5’ st.

LUCCA – L’Ancona Matelica torna con il bicchiere mezzo pieno dalla seconda trasferta consecutiva in Toscana che frutta un altro punto in classifica, utile a salire a quota 36.
I ragazzi di mister Colavitto, seguiti anche da un piccolo numero di sostenitori, al Porta Elisa dividono infatti la posta con la Lucchese, proseguendo nella striscia positiva (sette giornate con 15 punti).
All’interno dell’ipotetica griglia playoff le pantere, alla ricerca di un pronto riscatto dopo lo stop di misura di Olbia ed il pari nel recupero con l’Imolese.
Mister Pagliuca sceglieva il classico 4-3-1-2: out Fedato, in avanti spazio alla coppia Babbi e Semprini, con Belloni alle spalle.
La risposta di mister Colavitto era affidata alla conferma quasi totale del blocco capace di imporsi per 5-0 a Pontedera. Le uniche variazioni riguardavano il pacchetto arretrato dove Maurizii e Masetti si avvicendavano con Bianconi e Di Renzo.
Partenza shock: dopo appena un minuto il calcio d’angolo dalla destra si trasformava in un perfetto assist per la testa di Semprini che portava in vantaggio i rossoneri, autori di un avvio a spron battuto.
Dopo la doccia fredda l’Ancona Matelica provava a riorganizzarsi e a cercare spazi, trovando un micidiale uno due.
Prima il pari al quarto d’ora con Faggioli in mischia poi il raddoppio alla mezzora ancora con il numero 18 dal dischetto (undicesimo sigillo stagionale), dopo un fallo su Moretti in area. Nel mezzo il grande intervento di Coletta a smanacciare in angolo una punizione di capitan Papa dalla sinistra destinata sotto la traversa.
Nella ripresa subito Bensaja rilevava da Minala le chiavi del centrocampo, con i toscani che con la girata di Visconti dalla sinistra, mentre gli ospiti sembravano in controllo, si riportavano invece in parità all’ottavo minuto.
L’Ancona Matelica provava subito a reagire con capitan Papa che su punizione centrava la traversa, ma i locali non stavano a guardare con lo stesso Bensaja che poco dopo lambiva il palo con una rasoiata.
Mister Colavitto gettava nella mischia Rolfini e Gasperi e proprio dal corner del primo, spizzato dal secondo, nasceva l’inzuccata di Delcarro, con palla di poco alta sul montante.
Negli ultimi dieci minuti di gioco i padroni di casa restavano in dieci per il doppio giallo comminato a Corsinelli.
Nel finale un pericoloso contropiede della Lucchese veniva sventato da Gasperi.
Mercoledì sarà già di nuovo ora di scendere in campo: i biancorossi sono attesi dalla terza trasferta consecutiva, questa volta in Sardegna, in casa dell’Olbia battuta 3-0 a Cesena.

Basket, B/F mercato: Il Basket Girls Ancona aggiunge al roster Giorgia RimiIl

Il Basket Girls Ancona è lieto di annunciare che l’atleta Giorgia Rimi è una nuova giocatrice della Serie B biancorossa. L’ala pivot siciliana, dopo aver espletato le consuete visite mediche, ha già svolto qualche allenamento con la squadra di coach Castorina.
Giorgia Rimi è nata a Partinico, in provincia di Palermo, nel 2000. Cresce cestisticamente nell’Olimpia Alcamo ma già a quindici anni si trasferisce alla Passalacqua Ragusa, dove resta per quattro stagioni vincendo tutto a livello giovanile regionale e partecipando ad un paio di finali nazionali under 16 e under 18. Con Ragusa partecipa inoltre alla serie B regionale e viene aggregata già dalla stagione 2016/2017 alla prima squadra, conquistando minuti in campo sia in A1 che in Eurocup. Nella stagione 2019/2020 approda a Ponzano in A2 e l’anno successivo a Civitanova Marche. È stata più volte convocata nelle nazionali giovanili, partecipando all’europeo under 16 di Udine del 2016.

Calcio, Amarcord: il Matera in Serie B

Fece più clamore di Mel Gibson ed il suo “The Passion”, dello 007 di Daniel Craig e dell’incoronazione a Capitale della cultura Europea.

Correva l’anno del Signore 1979 ed il Matera, dopo una gloriosa cavalcata, si ritrovò in serie B.
Fece più clamore la “Mission impossible” di Raffaele (20 reti), del giovane talento Pavese e Co. di quella dello 007 Craig.
Si, fece più clamore, esatto.

Perché Matera di allora non era quella di oggi. I Sassi non erano stupore ma ancora vergogna. Caverne abbandonate. Un patrimonio da recuperare. Mica set ineguagliabili di gloriosi film. Scenari ancora leviani. In buona parte. Strada del riscatto lontana.
Ma questi ragazzi regalarono a Matera un sogno, seppure per poco, un riscatto calcistico e sociale. Perché il calcio è un fenomeno sociale, altroché. Ero un bambino di 8 anni (oggi ne compio 51, ndr). Ci scambiavamo increduli le “panini” di Casiraghi, Bussalino, Generoso, Beretta (allora le figurine della B includevano 4 calciatori non 2).

Quaranta anni dopo “città stupor mundi”. Il faro della cultura europea. Petti ricolmi di orgoglio.

Ambizione, ora, di scenari pallonari ben diversi. Manca ancora una certa imprenditorialità in Lucania: i soldi non faranno la felicità ma portano le squadre in alto. Oltre a Cristo anche il calcio pare essersi incagliato dalle parti di Eboli. Ma i lucani, si sa, hanno la scorza dura.

Fulvio Bussalino Vito de LorentiisAntonio ImborgiaAldo Raimondi Nicola PeraginePaolo Pavese Franco Selvaggi

Davide Settembre

Il calcio secondo Galeone

Ai miei giocatori lasciavo tutta la libertà. Se uscivano la sera o andavano a donne non erano affari miei.
E lo dicevo pure a Luciano Gaucci: “Guarda, non sono un guardiano di mucche”.
Il sesso prima delle partite? Non sono mai stato in grado di organizzare il mio, figuriamoci quello degli altri. L’unico divieto riguardava i telefonini: era il periodo delle scommesse, temevo ci cascassero.
I gay nel calcio? Ci sono, oggi più di ieri.
Il doping? Quando giocavo ci rifilavano di tutto, ed era normale, penso dunque che debba essere contento se sono ancora vivo.
Quando ho cominciato a fare l’allenatore la situazione già era cambiata, c’erano controlli sull’uso dei farmaci. Dei pericoli del doping ne parlai col direttore di un quotidiano all’inizio dell’estate del ’98. Qualche settimana dopo vennero fuori invece le accuse di Zeman alla Juve.

Con Zeman non ci amiamo molto: in 25 anni non ci siamo mai salutati. Il motivo? Non c’è stato un episodio particolare. L’ho conosciuto intorno al 1991: Foggia di qui, Foggia di la, l’inventore del 4-3-3 con Liedholm poverino che si rivolta nella tomba visto che lo ha inventato lui 20 anni prima. Diciamo che è un bel furbacchione, anche se gli riconosco grandi doti.
E’ un tecnico che ha saputo creare squadre valide e belle tecnicamente. Mi è sempre piaciuto il suo gioco, altre cose un po meno.

Tutta ‘sta gente che arriva davanti al microfono e dice: “il mio calcio”. Ma quale mio calcio? Si è mai sentito un maestro vero come Liedholm dire il mio calcio? E poi i numeri, le percentuali di possesso palla. Ho sentito una sera Sarri rivendicare il 72 per cento. Ma il problema è il restante 28 in cui la palla l’hanno gli altri, che è bastato alla sua Juve per subire 43 gol, come non succedeva dalle guerre puniche.
Gasperini ha rivisitato il calcio all’italiana, riveduto e corretto in senso offensivo.
Sempre in avanti, sempre in velocità, astenersi titic-titoc. L’Atalanta lo scorso anno ha segnato 98 gol: e solo in due partite su 38 è andata in bianco. Questi sono i numeri che contano, che pesano nel calcio. Non le pugnette del possesso-palla”.

Oggi Giovanni Galeone compie 81 anni.
Tanti auguri mister!

Fonte: La Stampa/dagospia

Calcio, Lega Pro: l’Ancona Matelica dilaga a Pontedera

PONTEDERA – ANCONA MATELICA 0-5

RETI: 1’ pt Faggioli, 14’ pt Sereni, 3’ st e 23’ st Moretti, 37’ st Iannoni.

PONTEDERA (3-5-2): 1 Sposito; 23 Matteucci, 19 Espeche, 14 Bakayoko; 21 Perretta (30’ st 16 Marianelli), 20 Benedetti (27’ st 27 Del Carlo), 24 Regoli (27’ st 2 Parodi), 13 Catanese, 3 Milani; 11 Mutton (27’ st 18 Benericetti), 9 Magnaghi (35’ st 7 Mattioli). A disposizione: 12 Angeletti, 30 Santarelli, 6 Shiba, 10 Barba, 15 Di Meo, 25 De Ioannon. Allenatore Ivan Maraia.

ANCONA MATELICA (4-3-3): 12 Vitali; 14 Tofanari, 5 Bianconi (39’ st 16 Farabegoli), 6 Iotti, Di Renzo; 4 Iannoni, 27 Papa (16’ st 19 Palesi), 8 Delcarro (16’ st 23 D’Eramo); 10 Sereni (29’ st 21 Del Sole), 18 Faggioli (29’ st 9 Rolfini), 17 Moretti. A disposizione: 1 Canullo, 22 Avella, 20 Vrioni, 25 Masetti, 26 Ruani, 28 Maurizii, 33 Noce. Allenatore Gianluca Colavitto.

ARBITRO: Bonacina della di Bergamo.
ASSISTENTI: Zandonà di Portogruaro e Pasqualetto di Aprilia.
QUARTO UFFICIALE:Migliorini di Verona.

NOTE: spettatori totali 222 di cui 3 ospiti; locali in divisa granata, pantaloncini e calzettoni neri e portiere nero; ospiti in divisa biancorossa, pantaloncini e calzettoni bianchi e portiere grigio; ammoniti Di Renzo ed Espeche; corner 8-2; recupero 1’ pt, 2’ st.

PONTEDERA – I biancorossi dell’Ancona Matelica inaugurano il 2022 con una bella vittoria in terra toscana in casa del Pontedera di mister Maraia.
Per la quarta giornata di ritorno, in uno stadio storicamente ostico per i colori biancorossi come il Mannucci (ben 66 gli anni di astinenza), i ragazzi di Colavitto si rituffavano in campo ad un mese esatto dal pari interno pre-natalizio con il Pescara e lo facevano con il botto.
Mister Colavitto sceglieva Vitali tra i pali, in difesa optava per i centimetri di Bianconi, a centrocampo ritrovava una maglia da titolare Papa (ai box Gasperi), con bomber Rolfini che partiva dalla panchina, dove trovava posto anche il neo arrivato Palesi.
Mister Maraia schierava il consueto 3-5-2, dove ritrovava dalla squalifica il difensore Bakayoko e il centrocampista Catanese. Assente Caponi. Inizio perfetto da parte dei biancorossi: palla con i giri contati di capitan Papa che dopo soli 34 secondi imbeccava Faggioli. Il numero 18 con il suo diagonale trovava subito il gol del vantaggio e la nona marcatura stagionale.
Immediata la reazione del Pontedera che, dopo aver accusato il colpo, provava subito a reagire cercando di portare pericoli dalle parti di Vitali.
Buono il ritmo tra le due formazioni che si affrontavano a viso aperto e senza risparmiarsi, con l’Ancona Matelica che appena prima dell’intervallo trovava il raddoppio con l’ottavo centro di Sereni su suggerimento di Tofanari.
Nella fase centrale della prima frazione tornava a farsi pericoloso il Pontedera con Vitali sugli scudi a salvare la propria porta: prima la doppia la prodezza su Magnaghi prima e poi su Catanese, poi sul finale di tempo il numero 12 si ripeteva nuovamente sul capocannoniere del torneo, mentre capitan Papa sventava su Regoli. Anche la ripresa sembrava riproporre lo stesso spartito dei primi 45’, ma negli inevitabili spazi lasciati dai padroni di casa, protesi in avanti per riaprire la partita, si inseriva Moretti che al 3’ trafiggeva nuovamente Sposito per il 3-0. L’Ancona Matelica trovava fiducia e manovre, con una difesa sempre attenta alle sortite granata ed un attacco in grande spolvero. Di pregevole fattura sia il poker griffato Moretti, che si coordinava alla perfezione e siglava doppietta e 4-0, prima dello splendido slalom di Iannoni che valeva il definitivo 5-0. Da segnalare il ritorno in campo di Del Sole e l’esordio del neo arrivato Palesi.
Domenica prossima sarà di nuovo trasferta in Toscana per i biancorossi, che saranno impegnati con la Lucchese.

Lo stile dei serbi

“Dopo tutta la merda che ho letto su Dokovic voglio scrivere 2 righe, vivo come missionario a Belgrado da 7 anni, 3 anni fa invitati dal nostro presbitero siamo andati a mangiare al ristorante della famiglia di Đoković, ora per nostra fortuna quella sera c’era anche lui, perlopiù eravamo famiglie italiane e spagnole, ora sentendoci parlare lui si è avvicinato al nostro tavolo e parlando bene in italiano ci ha chiesto cosa facessimo in Serbia, gli abbiamo raccontato un po’ le ns esperienze di missionari, dei nostri figli, di come il Signore ci donava di amare la Serbia, lui si è messo seduto lì con noi e ha ascoltato tutto attentamente e alla fine ci ha ringraziato. Al momento di pagare il conto lui si è avvicinato e ci ha detto che si sentiva onorato di poterci offrire la cena, noi gli abbiamo risposto che non si doveva preoccupare per noi perché Dio avrebbe provveduto, e lui senza battere ciglio ha risposto: “vi prego lasciate che Dio possa provvedere attraverso me, ve ne sarei molto grato”, noi stupiti e al vederlo così contento abbiamo accettato. Ho deciso di scrivere questo per spiegarvi un po’ chi è l’uomo Đoković, un cristiano ortodosso fervente a cui Dio ha fatto molte grazie, lui è conosciuto qui oltre che per il tennis, soprattutto per la sua generosità, perché ha aiutato tanta gente. Dovete sapere che la chiesa ortodossa è contraria al vaccino e ha fatto una scelta ben precisa, chi vi scrive è vaccinato, quello che non capisco è perché non potete rispettare chi fa scelte differenti (vedi Mario Adinolfi). A quanto ho saputo qui da gente serba vaccinata, Đoković non si è mai permesso di dire a qualcuno “non devi vaccinarti”, ha fatto una sua scelta. Per favore lasciatelo in pace”

Fabrizio Ciappa

Calcio, Lega Pro: il tifosi dell’Ancona Matelica si fermano

Il Comunicato Curva Nord Ancona è appena uscito sul loro profilo social

Ci ritroviamo di nuovo a distanza di pochi mesi a dover rivedere la nostra posizione di fronte a questa pandemia.
Purtroppo tra contagi, quarantene e tutte le problematiche che girano intorno alla pandemia, in questo momento non riusciamo a svolgere le varie attività di gruppo che fanno parte del nostro essere ultras, come ad esempio una semplice riunione. Pertanto ci troviamo costretti a sospendere momentaneamente le attività del gruppo e di conseguenza la presenza allo stadio sia in casa che in trasferta.
Non ne facciamo una questione di protesta verso alcune leggi di contingentamento anzi, siamo fortemente convinti che il nostro posto è su quei gradoni e finché il virus c’è lo avrebbe permesso, saremmo stati sempre presenti a MODO NOSTRO.
Valuteremo da qui in avanti la nostra situazione e quella pandemica nazionale, pronti a tornare allo stadio più forti di prima.
Infine, ci teniamo a precisare che qualsiasi tifoso biancorosso è libero di seguire l’Ancona sia in casa che in trasferta a patto che, per rispetto del gruppo e della scelta presa, non indossi materiale Curva Nord Ancona*.

Lunga vita agli ultras