Calcio, U17M Lega Pro: l’Ancona in FINALE!

I dorici superano l’Avellino ai supplementari. Domani, ore 20, affronteranno il Renato per lo Scudetto di categoria

ANCONA-AVELLINO 2-1 (1-1 pt)

RETI: 30’ De Michele (AV), 45’+2 e 81’ Galeotti (AN)

ANCONA (4-3-3): Talozzi, Parioli (65’ Cilla), Carlini, Schiavoni, Galeotti ©, Bassi (46’ Tranquilli), Magini, Latini (65’ Montagna), Garavalli (75’ Guideri), Abagnale, Pepa (88’ Maraschio).
A disp.: Ruzzi (P), Pierangeli, Fazzano, Altieri.
All.: Lorenzo Bilò.

AVELLINO (4-3-2-1): Pezzella, Urciuoli, Mancini, Amiranda (83’ Napolitano), Catalano, Giunto ©, Chipak (46’ Garofalo), Dini (66’ Bianco), D’Onofrio (66’ Coppola), Baldari (80’ Manzo), De Michele (46’ Lanzone).
A disp.: Marini (P), Cecere, Paraggio.
All.: Luigi Molino.

ARBITRO:  Papagno di Roma 2. ASSISTENTI: Bianchi e Agostino di Roma 1. QUARTO UFFICIALE: Petraglione di Tivoli.

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo un avvio equilibrato, con un paio di scorribande sulla fascia di De Michele – il più attivo dell’Avellino -, è l’Ancona a prendere in mano le redini della partita, gestendo il ritmo del possesso a centrocampo e stabilendosi con continuità nella metà campo offensiva. Al 10’ i marchigiani creano la prima vera occasione da gol, con il tiro di Lorenzo Magini respinto alla grande dall’uscita estrema, quanto decisiva, del numero 1 irpino Giuseppe Pezzella. La chance anconetana scuote però l’Avellino, che risponde per le rime al 20’ con una grande ripartenza: Gabriele Baldari, il 10 degli irpini, è ispiratissimo e sgroppando in fascia mette una gran palla al centro per D’Onofrio, ma il destro di prima intenzione del centravanti è alto di poco. È così che al 30’ l’Avellino sblocca la sfida: la torre in mezzo al campo di D’Onofrio libera la volata di Baldari che, lasciando sul posto l’avversario, serve in mezzo per De Michele che scarta Talozzi infilando l’1-0. La risposta anconetana non tarda arrivare, con un paio di azioni insistite che non portano al gol, ma la spinta porta i suoi frutti: proprio allo scadere dei 2’ di recupero l’incornata del capitano Lorenzo Galeotti ristabilisce la parità, mandando le squadre al riposo sull’1-1.

Lorenzo Galeotti, capitano dell’Ancona Under 17, autore di una doppietta

In avvio di secondo tempo, con l’Avellino che opera un doppio cambio (Garofalo e Lanzone per Chipak e De Michele) e l’Ancona che sostituisce Bassi con Tranquilli, sono i biancorossi a rendersi pericolosi al 9’ con un gran destro al volo di Daniele Garavalli sul quale Pezzella è costretto al tuffo prodigioso e alla deviazione in corner. È un Ancona decisamente intraprendente quello che approccia alla ripresa: la pressione altissima della squadra di Billò mette in difficoltà l’Avellino, che viene stretto nella morsa dei marchigiani. A metà tempo sia Molino che Bilò operano un doppio cambio provando a pescare energie fresche dalle panchine: entrano Montagna e Cilla per l’Ancona, così come Coppola e Bianco per i Lupi. L’Avellino arriva al finale di partita col fiato corto, la spinta è tutta dei ragazzi di Bilò che cingono d’assedio l’area di rigore irpina: al minuto 80’ clamorosa doppia chance, col destro di Galeotti che si schianta sul palo e il tap-in di Schiavoni deviato miracolosamente in angolo. Proprio dagli sviluppi del corner, però, arriva il meritato 2-1, ancora con Galeotti che risolve con una zampata nel cuore dell’area di rigore. L’Avellino, con le ultime energie rimaste e con la forza della disperazione, prova a gettarsi in avanti, senza però riuscire a costruire un’occasione degna di nota.

Basket, LBA: Olimpia ancora CAMPIONE!

La squadra di Messina batte la Virtus anche in Gara 4 e si laurea Campione d’Italia per la trentunesima. Mirotic devastante!

OLIMPIA MILANO – VIRTUS BOLOGNA 85-73

OLIMPIA: Bortolani n.e, Tonut 7, Melli 12 (9 reb), Napier 3 (6 ast), Ricci n.e, Flaccadori 9, Hall 8, Caruso n.e, Shields 10, Mirotic 30 (12 reb), Hines 2, Voigtmann 4. Coach Messina

VIRTUS: Cordinier 21, Lundberg 12, Belinelli, Pajola 2, Mascolo, Shengelia 4, Hackett 5, Mickey, Polonara 12, Zizic, Dunston 8, Abass 9. Coach Banchi.

ARBITRI: Lanzarini, Attard, Giovannetti

ASSAGO – L’EA7 Emporio Armani Milano sconfigge la Virtus Segafredo Bologna anche in Gara 4 e conquista il 31° Scudetto della sua storia, chiudendo la serie sul 3-1. L’avvio del match è nel segno di Hackett e delle sue ottime folate al ferro, la potenza di MIrotic e Tonut sblocca comunque subito l’Olimpia e un canestro in contropiede di Shengelia mantiene l’equilibrio (6-7). Con una serie di movimenti in post-basso di uno scatenato Mirotic e cinque punti consecutivi di un concreto Tonut, comunque sia, è l’EA7 Emporio Armani che spinge sul pedale dell’acceleratore e piazza un break 11-0, prima che un gran gioco da quattro punti di Cordinier sblocchi la Segafredo (15-11). Grazie anche al grande orgoglio sulle due metà campo di Pajola, la Virtus continua nella sua risalita e Dunston appoggia al tabellone i punti del 17 pari contro Hall e compagni, lasciando in seguito alle due belle incursione i tiri del sorpasso ospite (17-21). Sul finire del quarto, Flaccadori manda a bersaglio un’importante tripla in transizione e infine un botta e risposta tra Polonara e Voigtmann sigilla i 10’ iniziali sul 22-23. Dopo i comodi appoggi in contropiede di Hall e Voigtmann, Polonara pareggia con una tripla, ma l’asse Napier – Melli/Mirotic ristabilisce il vantaggio biancorosso sul 30-26. A seguito di una bella affondata di Cordinier, tuttavia, le triple di Melli e Napier infuocano l’Unipol Forum e poi cinque punti consecutivi di Mirotic aggiornano il massimo vantaggio biancorosso su Lundberg e compagni sul 41-30. Un jumper del danese col numero 1 bianconero e un bel movimento di Abass provano a tenere in vita la Segafredo ma uno scatenato Mirotic e i liberi di Flaccadori portano l’Olimpia sul +12. Il tempo viene poi sigillato dal canestro da sotto a fil di sirena di un ottimo Abass, accorciando così il gap sul 46-36 dopo 20’ di partita.

La ripresa si inaugura con due bombe consecutive Olimpia segnate da Melli e soprattutto Mirotic, che diventa difficilmente arginabile sulle due metà campo e fa volare i biancorossi sul +20 (56-36). I liberi realizzati da Dunston e Cordinier interrompono la lunga emorragia bianconera, ma poi si accende anche Shields dal perimetro e innescando anche Hines nel pitturato, respingendo gli assalti di Dunston  e compagni (61-43). Dopo una penetrazione vincente di Flaccadori, Polonara e una tripla di Lundberg guidano la reazione di orgoglio della Segafredo, arginata comunque dalla bomba di Shields che mantiene ampio il gpa tra le squadre (66-50 dopo 30’). La Virtus mostra comunque tutto la propria grinta con Polonara e Abass, Melli sblocca Milano a cronometro fermo ma un guizzo di Dunston riavvicina la Virtus sul -11 (68-57 a 6’ e mezzo dalla fine). Dopo un libero realizzato da Mirotic, Lundberg si scatena firmando un gran gioco da tre punti ma ancora una volta il talento di Mirotic e un’accelerazione di Hall fermano la risalita avversaria (74-60). Un’accelerazione di Lundberg, successivamente, viene replicata dal cinico Hall e dal solido Shields, che chiudono definitivamente la contesa e mettono il sigillo sullo Scudetto numero 31 dei biancorossi. Finisce 85-73.

Basket, B-Interreg Spareggio Playoff: Loreto Pesaro sconfitto in gara 1 a Ragusa

Domenica gara 2 a Pesaro

VIRTUS RAGUSA – LORETO PESARO

VIRTUS RAGUSA: Brown 10, Piscetta 2, Epifani 3, Cioppa 3, Simon 7, Tumino ne, Vavoli 12, Sorrentino 8, Gaetano 24, Mirabella ne, Calvi ne, Ianelli 5. All. Recupido

LORETO PESARO: Rupil 6, Lovisotto 12, Battisti 0, Cipriani 0, Maruca 13, Tombari ne, Tognacci 6, Broglia 6, Martinez 10, Casoni 9. All. Foglietti

ARBITRI: Leggiero, Bompace

RAGUSA – Serata amara per i gialloblu di coach Foglietti che, al PalaPadua di Ragusa, si sono dovuti arrendere 74-62 al cospetto della Virtus. Non è bastata una buona prestazione per portare gara1 a Pesaro e di conseguenza per portarsi avanti nella serie di questa finale spareggio dei playoff. Con in palio la promozione in Serie B nazionale, non sono più ammessi passi falsi.

I primi 20 minuti sono caratterizzati dal più totale equilibrio seppur un buono start da parte dell’Italservice Loreto Pesaro. Federico Casoni apre le danze, poi, come prevedibile, la reazione dei siciliani arriva riuscendo a trovare il sorpasso. Martinez nel secondo quarto sale in cattedra e riesce a firmare, seppur in maniera temporanea, il contrattacco gialloblu, prima però dell’ennesima prova di forza della Virtus Ragusa. Il primo tempo, non a caso, si chiude 39-35.

Nella ripresa il copione cambia. L’Italservice concede tiri facili a Gaetano e compagni che, sia da dentro la lunetta, sia dall’arco dei tre punti, non si fanno perdonare. L’attacco gialloblu è scarico e impreciso come dimostra il dato dei tiri da tre realizzati, 0 su 4. Seppur un tentativo di risposta, dettato dai viaggi alla lunetta di Maruca dopo i due falli tecnici dei siciliani, la Virtus Ragusa è brava a gestire gli ultimi 10 minuti di gara. Al suono della sirena finisce 74-62.

L’occasione per rialzarsi è fissata giovedì, ore 20.30, a casa nostra. Il PalaMegabox che ospiterà questa gara2, dovrà funzionare come carburante per il Loreto Pesaro che ha bisogno di una vittoria per pareggiare la serie e portare tutto il discorso in gara3 di nuovo al PalaPadua.

Basket, A2M finale playoff: Trieste in LBA!

Dopo un solo anno di A2 i biancorossi riconquistano la massima serie battendo in finale Cantù

PALLACANESTRO TRIESTE – ACQUA SAN BERNARDO CANTÙ 83-72

Pallacanestro Trieste:Bossi, Filloy 11, Rolli ne, Reyes 19, Deangeli, Ruzzier 18, Camporeale ne, Candussi 8, Vildera 20, Ferrero, Menalo, Brooks 7. Allenatore: J. Christian. Assistenti: M. Carretto, F. Nanni, N. Schlitzer.

CANTÙ: Baldi Rossi 8, Berdini 5, Del Cadia ne, Nikolic 11, Nwohuocha, Tarallo, Bucarelli 7, Hickey 12, Burns 2, Young 22, Cesana 5. Allenatore: D. Cagnardi. Assistenti: M. Costacurta, T. Sacchetti.

ARBITRI: Miniati, Attard, Costa.

TRIESTE – Dopo che Cantù ha allungato la serie vincendo Gara 3 si torna tra le mura amiche del PalaTrieste per una Gara 4 che vale il secondo match point per la Pallacanestro Trieste, con l’auspicio di sfruttarlo ed evitare così di giocarsi tutto in trasferta sabato sera. Gli avversari, orfani di Moraschini infortunatosi l’altroieri, vogliono ripetere la buona prova offerta lunedì e pareggiare i conti.

Il primo possesso conquistato da Vildera dà ai padroni di casa il primo attacco, che si infrange sulla difesa canturina. Gli ospiti subito aggressivi con Young e Hickey, ma la palla torna a Trieste. Reyes guardato a vista e raddoppiato dalla difesa non ha vita facile. Occasione persa per i biancorossi, occasione persa per i lombardi e dopo 1 minuto e mezzo le retine sono ancora inviolate. Il primo acuto del match è di Reyes che infila la tripla dalla punta, la replica ospite crea un buon fraseggio tra Young e Baldi Rossi, che insacca. L’attacco triestino non punge, riparte Cantù che non fa meglio. Ruzzier mette ordine alla manovra triestina, si avvicina a canestro e serve a Candussi un assist dorato per la bimane del n°13, replicato poco dopo da Brooks, ottimamente servito da Reyes. Sul fronte opposto Hickey imbecca Bucarelli solo sotto le plance, per il più facile dei canestri. La tripla dall’angolo di Ruzzier non entra, l’attacco al ferro di Nikolic invece porta Cantù a -1 sul 7-6. Brooks decide che è il momento per scoccare la tripla, che entra frontalmente e riporta Trieste al doppio possesso di vantaggio. Il ritmo è elevatissimo, Reyes si mette tra canestro e Nikolic e per quest’ultimo è già il secondo fallo a metà primo quarto. Si lotta alacremente sotto le plance, i biancorossi giocano con grande garra e si gettano su ogni pallone. Ruzzier lancia per Vildera e per il n°14 in maglia rossa arrivano due punti, con Trieste che va sul 12-6. Cantù cerca con insistenza Baldi Rossi per soluzioni vicino a canestro, senza però disdegnare tentativi dai 6 e 75, che però non entrano. L’iniziativa lombarda viene bloccata fallosamente da Reyes, che mette Baldi Rossi sulla linea della carità: 2/2 e Cantù a -4. Si riporta davanti Trieste, Reyes si mette in proprio, evita la difesa e arriva fino in fondo. Gli ospiti mantengono il ritmo elevato imposto dai biancorossi, risultando però meno precisi in fase di costruzione. Baldi Rossi sbaglia la tripla, Filloy si fa stoppare da Burns e sul capovolgimento di fronte è Brooks stavolta a commettere fallo su Baldi Rossi, che dalla lunetta riporta i suoi di nuovo a -4, sul punteggio di 14-10 a poco più di due minuti dalla prima sirena. La difesa canturina chiude bene le linee di passaggio, ma ha qualche difficoltà nel contenere la furia agonistica di Candussi, che si guadagna due tiri a gioco fermo, segnando soltanto il primo. Hickey non è ancora in partita, Filloy invece sì e dalle sue mani arriva il canestro dai 6 e 75 che porta a +8 i suoi sul 18-10, costringendo coach Cagnardi a far fermare il cronometro. In uscita dalla panchina i lombardi ottengono due punti da Cesana, la risposta triestina non si fa attendere ed arriva con Vildera in lay-up. Riconquistato velocemente il pallone, i biancorossi sbagliano l’approccio, riparte come un fulmine Hickey che arriva fino in fondo prima della sirena, per il 20-14 che chiude la prima frazione.

Hickey riparte nel secondo quarto servendo a Young l’assist per la tripla dall’angolo che rimette gli ospiti ad un solo possesso pieno di svantaggio. Ruzzier risponde attaccando il ferro in entrata, l’Acqua San Bernardo insiste in attacco, vedendosi interrompere l’azione per due volte prima di trovare da Cesana altri 3 punti. La reazione biancorossa è soprattutto di Reyes, che guadagna la lunetta, segnando solo il secondo tiro libero. Cantù aumenta il ritmo, vedendo che l’avversario ha qualche difficoltà, ma non vede il fondo della retina. Trieste cerca di riprendere in mano il match, i ferri sputano fuori il pallone, ma si resta nell’area canturina, dove tra falli subiti e rimbalzi Vildera trova il modo di segnare da sotto. Baldi Rossi non ci sta e replica nell’immediato vicino a canestro, mentre i biancorossi palesano in questo frangente non poche difficoltà nell’avvicinarvisi. I lombardi riprendono la corsa, decisi ad impattare la gara, mentre il fallo di Deangeli fa esaurire il bonus. Cesana sbaglia, Ruzzier no e lo fa da distanza siderale per una tripla importantissima, che toglie provvisoriamente le castagne dal fuoco. Gli ospiti sbagliano ancora, l’’occasione è ghiottissima e viene inizialmente sfruttata per far raggiungere il bonus falli a Cantù, successivamente è ancora Ruzzier a colpire dall’arco e in un amen Trieste torna avanti di 9 sul 31-22, superata la metà quarto. I padroni di casa riconquistano palla, si lanciano in avanti e Vildera la mette da sotto su assist di Ruzzier, per il massimo vantaggio interno di +11 sul 33-22 con 4’24” ancora da giocare e time-out chiesto dalla panchina ospite. Reyes stoppa Nikolic, ma secondo gli arbitri è fallo e ci sono due tiri liberi per il n°11 in maglia verde, che compie percorso netto. Ruzzier trascina i compagni, sbaglia la tripla ma sul rimbalzo il più lesto è Candussi, che appoggia al tabellone e segna. Il tifo incessante degli oltre 6.00 del PalaTrieste accompagna i biancorossi nella loro partita, mentre recuperano palloni su palloni in difesa, continuando a produrre fatturato con Vildera da sotto. Con poco più di due minuti da giocare nel quarto il punteggio è 37-25 dopo l’1/2 in lunetta di Bucarelli. Filloy cerca senza successo ila tripla, lo stesso fa Young e Trieste può riprendere la costruzione del proprio gioco, ma arriva una sanguinosa palla persa, che si trasforma velocemente in due punti per gli ospiti da Young. Il minibreak ospite si allarga con l’1/2 di Hickey a gioco fermo, ci pensa poi ancora Ruzzier a colpire dall’arco. L’ultimo attacco ospite non va a segno, come la preghiera finale di Brooks, con le squadre che vanno al riposo lungo sul 40-28.

Si riparte con Trieste in attacco, Brooks e Reyes duettano e quest’ultimo infila dopo un rimbalzo sul suo stesso errore, dall’altra parte Nikolic scarica per Young che colpisce dall’arco. Un paio errori da ambo i lati precedono la nuova tripla di Young, sempre dall’angolo. Ci prova anche Ruzzier, sulle sue mani arriva il fallo di Hickey che diventano tre occasioni dalla linea della carità: dentro il primo, fuori il secondo, dentro il terzo, con punteggio 44-34 dopo due minuti di gioco. Cantù è solo Young in questo frangente, per lui canestro e fallo da Candussi, con and-one non trasformato. La nuova offensiva di Trieste diventa una tripla frontale sbagliata da Ruzzier, sul fronte opposto si scalda Hickey, che smista palloni con sapienza ai compagni, che cercano ancora Young, autore degli ultimi 8 punti. L’errore ospite rilancia Trieste, che fa +2 con Vildera in area. Altro errore ospite, i biancorossi schiacciano sull’acceleratore e il no-look di Ruzzier per Vildera che segna in reverse lay-up è poesia pura, con il PalaTrieste che esplode in un unico coro a sottolineare il nuovo +12 (48-36) dopo poco più di 4 minuti. Coach Cagnardi interrompe il cronometro, in uscita dal time-out ci prova Hickey, ma la palla esce e torna nelle mani dei padroni di casa, costretti a tornare in difesa per fallo in attacco di Vildera. Arriva la metà del quarto quando il pallone scagliato da Baldi Rossi colpisce il ferro, restando però in mano canturina per due volte, fino al canestro da sotto di Nikolic. Reyes riceve, si mette in proprio e prova ad andare fino in fondo, guadagnando una gita in lunetta: 1/2 e Trieste a +11. L’Acqua San Bernardo si riavvicina ad una sola cifra di margine dopo l’entrata vincente di Young, la replica triestina arriva presto e vale tre punti grazie a Filloy. Young non si ferma e continua a portare fieno in cascina per i suoi, mentre Ruzzier arriva fino in fondo cogliendo di sorpresa la difesa ospite. Berdini manda al tappeto Ruzzier e riconsegna la palla ai padroni di casa a meno di tre minuti dalla terza sirena e con bonus esauriti per entrambe le compagini; il nuovo attacco di Trieste non è efficace, ma Menalo recupera un pallone prezioso, che Vildera trasforma in due punti dopo l’assist di Filloy. Perde palla ancora Cantù, il momento è importante, Ruzzier dà spettacolo e arriva ancora fino in fondo, facendo esplodere di gioia il PalaTrieste. Berdini colpisce dall’arco e zittisce tutti, sul fronte opposto Cesana commette fallo antisportivo su Ruzzier lanciato a canestro: 1/2 e palla che resta ai biancorossi sul 59-45. Vildera spende il proprio terzo fallo e torna in panchina, Burns segna solo il secondo libero. Brooks porta palla, cede a Filloy che si alza dalla punta e colpisce ancora, sull’azione successiva manda Burns sulla linea della carità, anche stavolta solo il secondo libero entra. Con 15 lunghezze di margine Trieste torna in attacco, ma l’azione non produce punti; riprende palla Burns, che scappa via ma commette fallo di sfondamento su Filloy, ricevendo inoltre un fallo tecnico per proteste. Si presenta in lunetta Filloy, che trasforma il libero. Resta in avanti Trieste, l’ultima azione non va a buon fine e il quarto termina con i padroni di casa a +16 sul 63-47.

Ultima frazione tutta da vivere quella che inizia con il possesso ospite, tripla errata, poi ci pensa Hickey a colpire in sospensione dalla media. Da Ruzzier a Reyes, scarico per Candussi e due punti in entrata. Errore di Cantù, contropiede di Reyes e ne arrivano altri due. Il PalaTrieste è una bolgia. Cantù segna con Berdini da sotto, replica subito Trieste, Berdini si occupa di Ruzzier con troppa foga e l’arbitro ferma il gioco. Rimessa in attacco, palla a Brooks, scarico a Candussi e dall’arco arriva la tripla del +19 (70-51). Gli ospiti hanno una montagna da scalare, ma lottano su ogni pallone. Arrivano punti ancora e sempre da Young, anche in questo caso dai 6 e 75. Cantù riguadagna palla per fallo in attacco di Ruzzier; dopo 3 minuti è l’occasione per rosicchiare ancora qualcosa. Hickey giostra, si mette in proprio e realizza alla sua maniera. Reyes dà sfoggio del proprio eccellente ball-handling, il pallone arriva a Filloy che scocca la tripla, subendo fallo e presentandosi sulla linea della carità: il primo tentativo non entra, il secondo nemmeno, c’è gloria solo per il terzo, che rimette Trieste a +15. Hickey è il motore del gioco canturino, il tentativo di Bucarelli viene bloccato irregolarmente da Candussi: due tiri liberi e due punti per il n°21 in maglia Acqua San Bernardo. Trieste costruisce una bellissima azione fatta di passaggi repentini e conclusa in maniera vincente da Vildera. Sull’altro fronte Hickey non riesce a concludere, ripartono i padroni di casa, con Reyes che attira su di sé tutte le attenzioni della difesa e guadagnando la lunetta: 2/2 con punteggio ora 75-58 a metà quarto. Trieste esaurisce il bonus poco prima di recuperare palla in difesa e tornare in avanti, ma perdendo palla. Hickey vola in contropiede e sbaglia l’entrata, Young sbaglia il tap-in e la palla è ancora in mano dei biancorossi, ma Brooks si fa rubare palla da Bucarelli che va fino in fondo. Reyes lascia sul posto Young e attacca direttamente il ferro in maniera vincente, la replica di Cantù non è efficace e i padroni di casa sono di nuovo in attacco, con palla persa al limite dei 24”. Poco meno di 3 minuti da giocare, punteggio 77-60, bonus esauriti da ambo le parti. Nikolic sbaglia la tripla, sul tentativo di rimbalzo arriva il quinto fallo di Vildera, che esce tra gli applausi. La linea della carità concede 2 punti a Cantù con Young, Trieste perde palla e rimette in movimento gli avversari, che per due volte sbagliano. L’attacco triestino si ferma per fallo e dalla lunetta arrivano due punti con Reyes, che a 1’49” mette Trieste a +17. Hickey è l’ultimo ad arrendersi ed arriva fino in fondo, i biancorossi rallentano troppo il ritmo, Nikolic ruba palla e vola a canestro. Inizia l’ultimo giro di lancette quando Candussi sbaglia il lay-up; Cantù in avanti trova il fallo di Bossi su Nikolic, che in lunetta sbaglia il primo e segna il secondo libero. Lui stesso ruba un altro pallone e schiaccia: 5 punti in pochi secondi e coach Christian ferma tutto. Sul punteggio di 79-69 restano ancora 50,5” da giocare. Rimessa dal fondo per Trieste, Reyes tiene palla e riceve il fallo di Baldi Rossi, che esce per raggiunto limite di falli: 2/2 dalla lunetta. Hickey segna una tripla ai limite del possibile, ma per Trieste è ancora lunetta per fallo di Nikolic: Reyes fa ancora 2/2. L’ultimo attacco di Cantù non va a buon fine, la partita è finita, la serie è finita, la stagione è finita! Trieste torna in Serie A!

Basket, LBA Finale Scudetto: Melli stoppa Lundberg, l’Olimpia vince Gara 3

Una decisione discussa di Paternicò fa infuriare Banchi. Mirotic implacabile

OLIMPIA MILANO – VIRTUS BOLOGNA 81-78 (29-25, 46-44, 62-59)

OLIMPIA: Bortolani n.e, Tonut 3, Melli 6 (9 reb), Napier 14 (6 ast), Ricci, Flaccadori 12, Hall 5, Caruso n.e, Shields 13, Mirotic 21, Hines 2, Voigtmann 5. Coach Messina.

VIRTUS: Cordinier 4, Lundberg 11, Belinelli 10, Pajola 7 (10 ast), Mascolo n.e, Shengelia 11, Hackett 2, Mickey 17, Polonara, Zizic 2, Dunston 6, Abass 8. Coach Banchi.

ARBITRI: Paternicò, Rossi, Baldini

ASSAGO – La stoppata di Nik Melli a sette secondi dalla fine cancella l’ultimo tentativo di Iffe Lundberg e permette all’Olimpia di respingere Bologna e aggiudicarsi Gara 3, 81-78. E’ stata una partita durissima, che l’Olimpia ha comandato praticamente sempre, tranne l’8-9 iniziale e per un singolo possesso del terzo periodo subito cancellato da Stefano Tonut. L’Olimpia ha giocato con grande durezza mentale contro una squadra che oggettivamente ha fatto lo stesso. Shabazz Napier ha preso in mano la squadra nel momento in cui preparava la volata conclusiva, poi Nikola Mirotic è stato glaciale dalla lunetta mentre Nik Melli ha coperto tutto dietro, oltre a strappare un rimbalzo offensivo di pura energia nel momento della battaglia. Ma tanti hanno dato tutto quello che avevano, anche con zampate episodiche come quelle vibrate da Tonut e Voigtmann, o con una prova cruciale nel primo tempo e non solo come quella di Diego Flaccadori.

Il quarto iniziale è un continuo botta e risposta. L’Olimpia schizza 8-4, Bologna risponde con un 5-0 con la prima tripla di Belinelli. Poi è un sorpasso continuo. Spiccano Cordinier e Shengelia da una parte; Shields e Mirotic dall’altra. Su un gioco da tre di Mirotic innescato da Hines, Milano ci riprova ad andare avanti di quattro. Risponde Lundberg due volte dalla distanza. Poi Hall chiude un primo quarto che sale di colpi con una tripla sulla sirena che vale il 29-25 Olimpia. Il secondo quarto inizia sulla stessa falsariga. Lundberg e Abass producono dieci punti in fila per Bologna. Ma l’Olimpia risponde ad ognuno di essi. Arriva anche una grande fiammata di Diego Flaccadori: tripla, jumper dalla media e gioco da tre punti su una palla rubata. Si tratta dell’ennesimo tentativo dell’Olimpia di allungare. Una tripla di Napier scava sette punti di margine, 41-34,, quando ci sarebbe l’opportunità di ampliare il margine. Ma un paio di tiri sono respinti dal ferro. Bologna ne approfitta con una tripla di Belinelli che ricuce il margine a quattro punti. Dopo il time-out di Coach Messina, l’Olimpia riparte con energia difensiva soprattutto, anche se in contropiede Shields incappa nel secondo fallo. Così il primo tempo finisce con un quintetto piccolo, Napier e Flaccadori insieme. L’Olimpia ricostruisce sette punti di vantaggio una volta di più. Bologna però questa volta finisce meglio il tempo, con un canestro di Mickey e poi alla fine una tripla dall’angolo di Pajola che riduce la differenza a due punti, 46-44.

Bologna pareggia immediatamente con un jumper dall’angolo allo scadere dei 24″ di Belinelli. L’Olimpia replica con una tripla di Tonut. Poi Mirotic con una tripla dall’angolo e un gioco da tre punti riapre cinque di margine. Ma la gara è una battaglia. La Virtus attacca bene i cambi difensivi procurandosi tiri facili al ferro soprattutto con Jordan Mickey, il migliore di Bologna nel terzo quarto. Voigtmann da tre e poi Flaccadori in contropiede restituiscono ritmo all’Olimpia ma il vantaggio non oltrepassa mai i cinque punti ed è di tre alla fine del terzo, 62-59. Bologna mette la testa avanti con un semigancio di Dunston. Qui sale di tono la partita di Shabazz Napier. Prima segna in entrata, poi converte un gioco da tre punti, quindi manda a canestro Mirotic. La sua terza entrata riporta Milano avanti di sei punti a 6:30 dalla fine. Abass centra la sua seconda tripla dopo una lunga pausa per un instant-replay. Bologna torna a meno uno con un’entrata di Lundberg. Shields risponde con quattro punti consecutivi per l’ennesimo più cinque. E qui si torna al botta e risposta. Bologna continua ad attaccare il ferro con i mismatch dei lunghi, sempre Mickey in evidenza. L’Olimpia replica con le penetrazioni, soprattutto di Napier. Il primo errore di Milano permette a Bologna di rientrare a meno uno. Mirotic strappa un rimbalzo in attacco e si procura due tiri liberi a 12 secondi dalla fine. Valgono il più tre prima del time-out di Coach Banchi. Sull’ultimo possesso, Melli cancella Lundberg con una stoppata clamorosa che genera un finale concitato al termine del quale l’Olimpia recupera la palla e vince 81-78.

Volley, W-VNL: l’Italia batte il Canada e sale nel ranking

ITALIA-CANADA 3-0
(25-16; 25-15; 25-14)

ITALIA: Sylla 9, Danesi 8, Egonu 16, Bosetti 11, Lubian 2, Orro 1, De Gennaro (L), Antropova 2, Spirito, Fahr 3, Cambi, Degradi. N.E.: Bonifacio, Giovannini (L), All. Velasco. 

CANADA: Mitrovic 1, White, Brie 2, Gray 9, Maglio 2, Van Ryk 13, Murmann (L), Savard, Baker, Howe, Ogoms 1, Johnson 4, Jost (L). N.E.: Joseph e Van Buskirk. All. Winzer

ARBITRI: Liu Jiang (CHN) e Alblooshi Ismail Ibrahim (UAE)

FUKUOKA – Inizia con il piede giusto la week 3 di Volleyball Nations League delle azzurre. Al West Japan General Exhibition di Fukuoka, l’Italia ha battuto il Canada con un secco 3-0 (25-16; 25-15; 25-14) avvicinando considerevolmente i traguardi della qualificazione olimpica (grazie ai 6,18 punti guadagnati manca solo la certezza aritmetica) e delle Finals di VNL. Grande partita quella disputata da Danesi e compagne che hanno imposto ritmo e gioco senza concedere nulla alle nordamericane in quella che potrebbe rappresentare la sfida snodo dell’estate azzurra con la posizione nel world ranking sempre più blindata e la prospettiva sempre più concreta di disputare l’ultimo atto di Volleyball Nations League. Per le ragazze del CT Julio Velasco ora ci saranno due giorni di pausa da dedicare al lavoro tra sala pesi e campo per preparare nel migliore dei modi le sfide che chiuderanno la fase intercontinentale di VNL con Corea del Sud (14 giugno alle 12:20 italiane), Stati Uniti (15 giugno alle 8:30 italiane), e Serbia (16 giugno alle ore 8:00 italiane). Tutte le partite delle azzurre saranno trasmesse dalla piattaforma globale DAZN e in diretta. streaming su VBTV.

L’Italia apre il match con Orro-Egonu in diagonale, Sylla e Bosetti schiacciatrici, Danesi e Lubian al centro, e De Gennaro libero. Il Canada risponde schierando Brie in palleggio, Maglio e White al centro, Mitrovic e Gray schiacciatrici-ricettrici, Van Rjk opposto, e Murmann libero. Le azzurre impiegano qualche scambio per carburare: Maglio al centro e Van Ryk spingono le nordamericane avanti mentre dall’altra parte un attacco di Egonu ed un paio di giocate a rete di Sylla consentono all’Italia di restare in scia 2-4. Il Canada tiene le azzurre a -2 (4-6) salvo poi essere travolto da un break di 8-0 firmato da Sylla, Danesi ed Egonu (a muro), e da un serie di errori in attacco di Gray e compagne che spalancano le porte del primo set ad un’Italia che chiude i conti con un muro di Antropova, subentrata ad Orro con Egonu al servizio, per il decisivo 25-16.  

La musica non cambia nel secondo parziale: Bosetti inizia a carburare in attacco mentre Danesi pizzica la rete al servizio mandando in tilt la ricezione canadese (4-1). L’Italia spinge sull’acceleratore percependo il momento di difficoltà delle avversarie trovando con Bosetti (anche 1 ace) lo scatto sul + 5 (8-3). Sul 12-6 (prima attacco di Sylla e poi pasticcio di Van Ryk su buona difesa di Orro), la CT canadese Shannon Winzer si rifugia nel timeout ma l’Italia non concede sconti: Egonu e Lubian, rispettivamente in attacco e a muro, sbarrano la strada della rimonta alle nordamericane costrette a cedere il passo anche nel secondo parziale (25-15) alle azzurre guidate in campo da una scatenata Caterina Bosetti (8 punti e tanta sostanza).

Come un rullo compressore il forcing azzurro non lascia scampo al Canada neanche nel terzo set: Egonu, Sylla e la neo entrata Fahr (bene a muro e in attacco) lanciano l’Italia sul 12-5. I timeout canadesi non sortiscono gli effetti sperati e così Danesi e compagne, con Egonu in grande crescita, volano via in scioltezza chiudendo i conti con un rotondo 25-14.

Julio Velasco:

“Siamo una nazionale che sta crescendo – ha esordito il CT azzurro – oggi siamo stati aiutati dagli errori del Canada ma le ragazze hanno giocato bene non abbassando mai il ritmo della partita soprattutto dopo il 2-0. Si potevano correre dei rischi ed invece la squadra ha risposto bene dimostrandosi in crescita. Abbiamo guadagnato poco più di 6 punti mentre il Canada ne ha persi 6 e questo, a meno di cataclismi, significa che siamo vicini alla qualificazione ai Giochi Olimpici di Parigi. Adesso oltre a crescere partita dopo partita, dobbiamo iniziare a pensare alle finali di VNL, manca ancora la matematica, ma siamo praticamente dentro e quindi dobbiamo continuare a lavorare sodo. Dal punto di vista tecnico, continueremo a lavorare sulla ricezione perché anche oggi con le braccia a volte arrivavamo in maniera sbagliata sotto il pallone. Non sempre c’è una spiegazione a questo ma dobbiamo perseguire la continuità così come in contrattacco dobbiamo essere pignoli. D’altra parte però quando una partita si mette così in discesa è fisiologico rilassarsi leggermente ma guardando ai numeri non abbiamo concesso più di 16 punti a set alle nostre avversarie e pertanto possiamo essere soddisfatti. Poi esiste il rapporto con l’avversario che può fungere da variabile nel giudizio complessivo sul nostro gioco. Nelle finali di VNL e poi alle Olimpiadi ci misureremo con le migliori e allora potremo essere più precisi nei giudizi su quanto prodotto. Sono felice dell’apporto della panchina che nell’economia della partita è sempre fondamentale. Tutte sono pronte, tutte conoscono il loro ruolo nella squadra e tutte entrano in campo con grande applicazione”.

Basket, B-Interreg playoff: Loreto Pesaro a Ragusa per Gara 1

𝐂𝐀𝐒𝐎𝐍𝐈: “𝐒𝐀𝐏𝐏𝐈𝐀𝐌𝐎 𝐓𝐔𝐓𝐓𝐈 𝐈𝐋 𝐌𝐎𝐓𝐈𝐕𝐎 𝐏𝐄𝐑 𝐂𝐔𝐈 𝐈𝐍𝐃𝐎𝐒𝐒𝐈𝐀𝐌𝐎 𝐐𝐔𝐄𝐒𝐓𝐀 𝐌𝐀𝐆𝐋𝐈𝐀”

Ci siamo, da domani ci giochiamo tutto. Un’intera stagione. L’Italservice Loreto è ospite della Virtus Ragusa per gara1 della Finale Spareggio Promozione. Palla a due prevista alle ore 20.30 al PalaPadua e match visibile in diretta streaming nella nostra pagina Facebook

Il vantaggio del fattore campo è goduto dai siciliani, in seguito a un sorteggio. La serie si sposterà a Pesaro domenica 16 giugno, al PalaMegabox (20,30). E avremo bisogno di tutto l’affetto possibile. L’eventuale bella, di nuovo a Ragusa, è prevista in caso giovedì 20 giugno (ore 20,30)

Federico Casoni indica la via:

“La voglia di riscatto è molta, sappiamo tutti il motivo per cui siamo all’Italservice Loreto. Faremo di tutto, quindi, per prenderci questa promozione. Sarà una serie intensa, per quanto sia possibile a questo punto dell’annata. Loro sono giovani, atletici, corrono tanto e dovremo farci trovare pronti con l’obiettivo di pareggiare la loro energia. Sappiamo i nostri punti di forza, bisognerà sfruttarli al massimo. Dovremo mettere in difficoltà una squadra, ripeto, molto giovane e che fa dall’intensità il proprio punto di forza”

Basket A2M Finale Playoff: Cantù LOTTA FINO ALL’ULTIMO SECONDO E BATTE TRIESTE

TRIESTE – CANTÙ 73 – 74

CANTÙ: Baldi Rossi 17, Berdini, Nikolic 15, Nwohuocha N.E., Tarallo N.E.,  Bucarelli, Hickey 29, Burns 6, Moraschini 4, Young, Cesana 3.

TRIESTE: Bossi, Filloy 12, Rolli N.E., Reyes 23, Deangeli, Ruzzier , Camporeale N.E, Candussi 4, Vildera 7, Ferrero 7, Menalo 3, Brooks 9.

ARBITRI: Gagliardi, Pazzaglia, Perocco.

TRIESTE – L’Acqua S.Bernardo espugna il PalaTrieste con una prova di pura grinta e allunga la serie a Gara 4.

Moraschini e Ruzzier sbloccano i punteggi delle rispettive squadre. Come nelle due precedenti sfide, Trieste colpisce con grande efficacia da oltre l’arco e allunga già nei primi minuti. Nikolic accende un’Acqua S.Bernardo che inizia progressivamente a colmare il divario. Baldi Rossi riporta Cantù sotto di un solo possesso e, nell’ultimo attacco, Cesana segna la tripla del 20 pari.

Baldi Rossi porta l’Acqua S.Bernardo avanti con un gioco da tre punti. Hickey  consegna il primo vantaggio di due possessi e Moraschini chiude il break con il canestro del +7. Il momento positivo dei biancoazzurri non si arresta e il jumper di Nikolic vale il +10. Ancora una volta è Filloy a trascinare fuori dai guai una Trieste che, a suon di triple, si riporta a pari sul 36 a 36. Nel finale di quarto Moraschini è costretto a uscire per infortunio, dopo un duro scontro con Brooks.

Burns e Hickey aprono la ripresa allungando a +6. Trieste si affida alle giocate di Reyes, ma è Hickey a salire di colpi con il passare dei minuti e l’Acqua S.Bernardo torna nuovamente ad avere un vantaggio in doppia cifra. È ancora Cantù, con Burns e Baldi Rossi che ritoccano il massimo vantaggio a +16. Brooks e Reyes tornano a muovere il punteggio dei triestini, che chiudono il terzo quarto sotto 45-59.

Vildera e Reyes provano a riavvicinare Trieste, ma Nikolic e Hickey consentono all’Acqua S.Bernardo di conservare il vantaggio. È nuovamente il duo Filloy-Reyes a suonare la carica per i padroni di casa, che tornano a -5 allo scoccare della metà del quarto. Baldi Rossi sblocca Cantù, ma Brooks colpisce dalla lunga distanza. Hickey riporta l’Acqua S.Bernardo avanti di 7 a meno di 3’ dal termine. Nikolic inchioda il +8 dopo l’1/2 di Vildera. Ruzzier è perfetto a cronometro fermo e Reyes segna la tripla del -3 a 61 secondi dalla sirena. Cantù non segna a e Filloy pesca dal cilindro il canestro del -1. Bucarelli fa 0/2, ma Hickey recupera palla sull’attacco di Trieste. Il play americano sbaglia entrambi i liberi e Trieste ha l’ultimo tiro con 1 secondo e 3 decimi rimasti sul cronometro. Brooks sbaglia e Cantù allunga la serie.

Futsal: A1F Finale Scudetto: 𝐋𝐄 𝐋𝐄𝐎𝐍𝐄𝐒𝐒𝐄 𝐑𝐈𝐒𝐂𝐑𝐈𝐕𝐎𝐍𝐎 𝐋𝐀 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐀!

𝐈𝐋 𝐁𝐈𝐓𝐎𝐍𝐓𝐎 𝐄’ 𝐂𝐀𝐌𝐏𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃’𝐈𝐓𝐀𝐋𝐈𝐀 𝐏𝐄𝐑 𝐋𝐀 𝐒𝐄𝐂𝐎𝐍𝐃𝐀 𝐕𝐎𝐋𝐓𝐀 CONSECUTIVA

BITONTO – TIKI TAKA 3-2

RETI: p.t. 4’50” Mansueto (B), s.t. 0’37” Bertè (T), 6’21” Vanin (T), 8’46” Renatinha (B), 10’47” Tampa (B)

BITONTO: De Oliveira, Tampa, Santos, Renatinha, Lucilèia, Nicoletti, Pezzolla, Grieco, Divincenzo, Mansueto, Pernazza, Trumino. All. Marzuoli

TIKI TAKA: Duda, Vanin, De Siena, Bertè, Bettioli, Prenna, Xhaxho, Cortés, Papponetti, Ruggieri, Guidotti, Marcelli. All. Gayardo

ARBITRI: Zanfino (Agropoli), Moro (Latina), Seminara (Tivoli) CRONO: Crocifoglio (Napoli)

BARI – L’Everest che non era stato ancora scoperto.
Come una piccola caletta marina nascosta fra le grotte, uno strapiombo sul mare dietro un albero secolare e floreale, una finestra che si affaccia sul mondo da una vecchia porta in legno ed una vecchia strada di campagna che porta alla città, ecco che il Bitonto C5 Femminile scopre il proprio nuovo e personale Everest.
Le leonesse infatti battono per ter reti a due il Tiki Taka Francavilla e per la prima volta nella storia del futsal femminile, conquistano per il secondo anno consecutivo Coppa Italia e campionato.
Un traguardo storico e senza eguali, portato a casa al termine di una gara al cardiopalma che ha visto il Bitonto passare in vantaggio con Mansueto, sprecare l’impossibile, colpire tre pali, subire la rimonta del Tiki Taka per opera di Berté e Vanin, e poi trovare il pari con Renatinha e poi la rete del definitivo sorpasso con l’ex Tampa, per un successo che ha mandato in visibilio un Palaflorio gremito di gente, amore e passione che ha reso l’impianto barese un’autentica bolgia.
Una bolgia che si è poi protratta fino alle vie del centro dove le ragazze hanno festeggiato in serata assieme alla città, il secondo scudetto consecutivo che vuol dire giocare per il secondo anno di fila la Champions a dicembre.
Per le leonesse del patron Silvano Intini è tempo di riposare e di ricaricare le batterie in vista della prossima stagione che si preannuncia carica di sogni ed aspettative.

Mister Gianluca Marzuoli anche in finale scudetto sceglie di confermare il proprio credo tattico partendo con lo starting five composto da Jozi, Diana Santos, Tampa, Renatinha e Luciléia.
Parte bene il Bitonto he i prova al 3’ col sinistro di Tmpa dal limite, deviato in angolo da Duda.
A sbloccare la finale però è Mansueto al 5’ che trova un goal bellissimo da posiione impossibile e defilata sulla sinistra, con palla che batte sulla traversa ed entra in rete per il goal dell’1-0.
Il Bitonto è incontenibile ed all’8’ raddoppia con Luciléia, ma per il direttore di gara è fallo di mano e la rete non viene convalidata.
Un minuto più tardi dalla stesa mattonella, è questa volta la traversa a dire di no alla numero dieci neroverde.
Al 10 pericolo Tiki Taka col sinistro in corsa di Vanin dalla sinistra, ma la palla si spegne sul fondo di non molto.
Al 12’ stessa sorte per Renatinha che calcia dal limite, ma centra il palo.
Al 14’ terzo legno colpito dal Bitonto con Diana Santos che calcia forte dalla lunga distanza ma trova la traversa a dirle di no.
Al 15’ Vanin se ne va in velocità e calcia, ma Jozi è attenta e devia in angolo coi piedi.
All’intervallo è 1-0 Bitonto.

La ripresa si apre in tutt’alta maniera e dopo trentasette secondi il Tiki Taka trova la rete del pari con Berté che sfrutta una disattenzione della difesa neroverde per fare 1-1 co destro rasoterra sul secondo palo dal limite.
Pochi secondi più tardi Vanin calcia al volo ma trova una straordinaria Jozi a dirle di no.
Al 5’ si fa vedere il Bitonto col sinistro di Tampa angolato, che trova l’ottima risposta coi piedi di Duda in angolo.
Al 7’ però il Tiki Taka è caparbio e ribalta la gara col sinistro di Vanin sugli sviluppi da angolo che vale l’1-2 Tiki Taka.
Dopo la paura però il Bitonto si ricompatta ed al 9’ trova il goal del pari con Renatinha che si mette in proprio, salta tutti e col sinistro deposita comodamente in rete la palla del 2-2 Bitonto.
Due minuti ed il Bitonto la ribalta nuovamente con Tampa che riceve da Diana Santos in contropiede e col pallonetto a tu per tu con Duda fa 3-2.
A quattro dalla fine il Tiki Taka si gioca il tutto per tutto col quinto uomo di movimento.
La mossa però non porta i frutti sperati ed al fischio finale è tre a due per il Bitonto che per la prima volta nella storia del futsal femminile, centra il double per due anni di fila e si gode un traguardo straordinario che resterà negli annali del futsal e della città di Bitonto.

Calcio, Ecc-M playoff Nazionali: CASTELFIDARDO SCONFITTO DI MISURA A PRATO.

TRA SETTE GIORNI CI SI GIOCA TUTTO AL MANCINI

ZENITH PRATO – CASTELFIDARDO 2-1 (1-0 pt)

RETI: 29’ aut. Imbriola, 63’ Chiaramonti (rig.), 81’ Evangelisti

ZENITH PRATO: Brunelli, Bagni, Kouassi, Casini (76’ Gonfiantini), Castiello, Mariani, Rosi (76’ Moretti), Saccenti, Chiaramonti, Falteri, Lunghi (80’ Mari) A disp. Pellegrini, Bashkimi, Braccesi, Buscema, Dessi, Luka All. Settesoldi

CASTELFIDARDO: Sarti, Morganti, Fabbri, Cannoni (68’ Nacciarriti), Imbriola, Fabiani, Fossi (64’ Evangelisti), Miotto (80’ Pedini), Braconi, Guella, Nanapere (54’ Sidorenco) A disp. Schirripa, De Meo, Marzuolo, Graciotti, Niccolini All. Giuliodori

ARBITRO: Ambrosino di Torre del Greco

PRATO – Il Castelfidardo incappa in una sconfitta per 2-1 in casa dello Zenith Prato nella gara d’andata della finalissima nazionale play-off Eccellenza. Una sconfitta di misura che lascia aperta ancora tutte le strade possibili agli uomini di mister Marco Giuliodori che, in inferiorità numerica, e con caparbietà sono riusciti nel finale a trovare un gol prezioso che potrebbe dare un risvolto diverso al match di ritorno. Pur con diverse assenze in difesa, oltre allo squalificato Rotondo mancherà anche Imbriola espulso anzitempo, i fisarmonicisti potranno provare a sovvertire l’esito del confronto al “Mancini”.

Primo tempo equilibrato, con Kouassi al 7’ che di poco non trova la porta, risponde il Castelfidardo con Fabbri al 17’ che mette al centro una palla insidiosa. Braconi tre minuti dopo ci prova con una conclusione imprecisa, poi al 29’ Kouassi crossa al centro dell’area e Imbriola trova uno sfortunato autogol che apre le danze. I toscani si esaltano e Falteri, al 32’, da buona posizione manda di poco fuori. Sul finale di frazione sempre Braconi viene ben imbeccato da Fossi ma davanti la porta non trova la deviazione vincente. Si va al riposo lungo sull’1-0.

Avvio di ripresa subito con i locali in pressione e Kouassi non riesce a centrare il bersaglio grosso. Al 50’ da corner Fabbri pesca la testa di Imbriola ma il pallone finisce alto sopra la traversa. I fidardensi cercando di prendere campo ma sia Cannoni che il neo entrato Sidorenco, da punizione, non trovano lo specchio di porta. Piove sul bagnato al 63’ per i fisarmonicisti con Imbriola, già ammonito, che provoca un penalty in area di rigore biancoverde e lascia i suoi in inferiorità numerica. Dal dischetto Chiaramonti trova il raddoppio locale. Mister Giuliodori è costretto a ridisegnare la squadra ma il Castelfidardo non demorde e al 69’ Fabbri serve Braconi che, di testa, fallisce una buona occasione. I toscani quando attaccano fanno sempre paura e al 79’ l’azione solitaria di Kouassi si conclude con la palla che si stampa sul palo. Due minuti dopo però è Evangelisti a tenere a galla i biancoverdi con un pregevole gol al volo. I ritmi calano, visto anche il grande caldo, e alla fine il risultato non cambia, con i fisarmonicisti che recriminano nel finale per un gol annullato a Sidorenco per dubbia posizione di offside.

Mister Giuliodori:

“Il gol di Evangelisti nel finale è stato importante in vista del match di ritorno. Sapevamo di affrontare una buonissima squadra, con diverse qualità soprattutto in avanti, anche se c’è un po’ di rammarico perché abbiamo commesso due leggerezze da cui sono scaturiti i due gol. Soprattutto dopo il 2-0 abbiamo un po’ rischiato perché la squadra si è riversata in avanti e abbiamo prestato il fianco ai loro attacchi. Poi però la squadra ha ripreso a giocare e abbiamo trovato questo bel gol di Evangelisti. In realtà avremmo trovato anche il pareggio ma ci è stato annullato il gol di Sidorenco con una decisione molto dubbia. C’è un po’ di rammarico, però il fatto che è ancora tutto aperto ci lascia fiduciosi perché anche altre volte la squadra ha dimostrato di saper uscire da situazioni complicate”.